[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1999

 

I problemi del lavoro in biblioteca

Rosella Aprea , Biblioteca Istituto dermopatico
I problemi del lavoro nelle biblioteche del servizio sanitario nazionale

Il titolo non vuole essere provocatorio, ma semplicemente indicativo della situazione di disagio in cui si trovano ad operare quanti, anche con elevati livelli di professionalità, esercitano la loro attività nell’ambito delle biblioteche del Servizio Sanitario Nazionale a causa della mancanza di riconoscimento giuridico della figura del bibliotecario/documentalista. La semplice osservazione della legislazione che disciplina il settore mostra quanto sia "indefinita" tutta la questione relativa alla gestione dell’informazione e dell’aggiornamento professionale nel SSN. Infatti, nell’ambito della legislazione sanitaria degli ultimi 30 anni è stato possibile cogliere solo brevi e generici riferimenti alle biblioteche biomediche (dal DPR n. 132 del 1968, in cui la biblioteca insieme alla sala riunioni è indicata come requisito essenziale per gli ospedali, sino al DPR n.270 del 1987 in cui ancora più genericamente si accenna all’obbligo di aggiornamento professionale per il personale degli istituti del SSN, da effettuare anche attraverso l’uso di testi, riviste tecniche ed altro materiale bibliografico senza, però, alcun riferimento al servizio che se ne dovrà occupare e tanto meno al personale che lo dovrà gestire).

Il quadro normativo che regola il settore può essere schematicamente riassunto come segue1:

Come si può notare anche nell’ambito dell’ultimo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 1998-2001 del Comparto Sanità, siglato dalle parti il 7 aprile u.s., non esiste alcun riferimento alla figura del bibliotecario/documentalista.

Tenendo conto di tutti i riferimenti legislativi sopra riportati è possibile desumere che:

  1. le biblioteche nel SSN sono ritenute essenziali, ma non obbligatorie, senza, però, alcuna ulteriore indicazione sulle loro caratteristiche, funzioni e attività;
  2. al personale che vi lavora non è richiesta alcuna specifica competenza professionale con la conseguenza che coloro che si trovano ad operare nelle biblioteche del SSN possono, quindi, essere selezionati ed inquadrati in maniera del tutto "discrezionale" da parte delle Amministrazio-ni. Fantasiose e varie sono, infatti, le qualifiche del personale delle biblioteche: ad es. vigilatrice d’infanzia, ausiliario, infermiere professionale, impiegato di concetto, coadiutore amministrativo ed altro ancora.

L’importanza del ruolo che svolgono, o dovrebbero svolgere, i bibliotecari/documentalisti nel settore sanitario ci viene indicato dagli stessi utenti di queste strutture. Infatti, secondo un’indagine compiuta nel 1997 su un campione di utenti appartenenti a quattro biblioteche di ospedali e/o IRCCS di Roma, la biblioteca appare già come un vero e proprio centro di informazione, non più legato esclusivamente alla semplice funzione di conservazione. Ai bibliotecari, infatti, è richiesta:

Tutti questi punti possono essere sintetizzati in una richiesta di "organizzazione e programmazione effettiva dello sviluppo della biblioteca" che fino ad ora non sono mai esistite o sono state comunque spesso unicamente affidate al senso di responsabilità del bibliotecario/documentalista 2 3 .

Partendo da tutte queste considerazioni un gruppo di bibliotecari biomedici ha deciso di mettere in atto una serie di iniziative per affrontare e regolamentare la questione. La prima iniziativa, ritenuta indispensabile, riguarda lo svolgimento di una ricognizione a livello nazionale per individuare i bibliotecari/documentalisti che attualmente operano nel SSN allo scopo di portare alla luce i loro problemi, le loro difficoltà, i loro disagi e la varietà delle loro forme di inquadramento.

Il censimento

Il censimento si prefigge i seguenti scopi:

tipo di inquadramento dei bibliotecari/documentalisti negli altri comparti in Italia;

tipo di inquadramento di cui godono i bibliotecari biomedici negli altri paesi europei.

Per questo motivo è stato costituito un gruppo di coordinamento, che dovrà seguire le fasi in cui si articolerà l’iniziativa. La rilevazione vera e propria avrà inizio indicativamente nel mese di luglio p.v. e probabilmente si concluderà a novembre. Già dal mese di marzo, però, è iniziata la ricerca di collaboratori che dovranno operare come referenti regionali e/o provinciali ai quali, una volta impostato il questionario e predisposta la banca dati in cui dovranno confluire le informazioni, sarà affidato il compito di:

Prima di concludere non è superfluo sottolineare che la normativa relativa al settore sanitario si applica solo alle le strutture che fanno parte del Comparto Sanità secondo l’art.6 del CCNQ (Contratto Collettivo Nazionale Quadro) del 2-6-1998 (G. U. n.145 del 24-6-1998) e cioè:

Sono esclusi, invece,:

Sperando che questa iniziativa possa rappresentare il primo contributo al conseguimento del riconoscimento giuridico della categoria anche in questo settore, s’invitano quanti intendano partecipare attivamente, offrendo la propria collaborazione a mettersi in contatto con i componenti del gruppo di coordinamento, gli indirizzi dei quali sono di seguito riportati:

_______________________________

1 - R. Jori e F. Sirocco, Le biblioteche e i bibliotecari nel servizio sanitario nazionale, in Bollettino di informazioni AIB, XXVII (1988), n.3, pp. 301-6.

2 - Per una conoscenza più approfondita dell’attività informativa nelle biblioteche biomediche si vedano gli Atti del convegno Infrastrutture informative per la biomedicina: quali servizi per l’utente del 2000?, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche, Roma, 4-5 dicembre 1997, a cura di V. Alberani, P. De Castro, E. Poltronieri, Roma, 1998 e specificamente per quanto riguarda l’indagine sull’utenza il contributo di R. Aprea, M.A. Giraudo e G. Scriva, L’utenza nelle biblioteche degli istituti ospedalieri e di ricerca, pp.107-111.

3 - S. Hénin e V. Pistotti, Le biblioteche d’azienda e di ricerca in Italia, in Atti del convegno La diffusione dell’informazione in Italia: realtà e prospettive, Milano 17-18 novembre, Boston, 1994, p.35-38.
G. Solimene, Piccole misurazioni crescono, in Biblioteche oggi, Dicembre 1996, pp.50-55.
V. Pallotti, Profilo d’utenza. Indagine pilota sul pubblico di quattro biblioteche decentrate di Bologna, in L’Archiginnasio. Bollettino della Biblioteca Comunale di Bologna, a.LXXXIV, 1989, pp. 319-352.
R. De Magistris e P. Mascia, Progetto "efficienza e qualità dei servizi nelle biblioteche di base". Le biblioteche che funzionano in Italia, in Le nuove frontiere della biblioteca. Cambiamento, professionalità, servizi. Atti del 39° Congresso Nazionale, Selva di Fasano, 14-16 ottobre 1993, a cura di A. S. Trisciuzzi, Roma 1995, pp. 79-123.
L. Ferrieri, Alla scoperta del lettore: chi è, cosa legge, come usa la biblioteca. I risultati di un’indagine, in La biblioteca e il suo pubblico. Centralità dell’utente e servizi di informazione, a cura di M. Accarisi e M. Belotti, Milano, 1994, pp. 57-73.


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