[AIB-WEB]Associazione italiana biblioteche. Congresso 1999

 

Qualità dei servizi e benchmarking

Meris Bellei
Conti e confronti per riprogettare le biblioteche comunali decentrate di Modena

[Data l'urgenza di inserimento delle relazioni prima del Congresso, le tavole saranno inserite successivamente.  Ed. aggiornata 17 maggio 1999 SG.]
 

Premessa

 La riflessione sui risultati delle biblioteche comunali modenesi, e in particolare delle cinque biblioteche di informazione generale distribuite sul territorio della città, prende il via da alcune considerazioni che qui riassumo sinteticamente:
? i dati di utilizzo delle biblioteche decentrate che non hanno vissuto processi di innovazione negli ultimi dieci anni sono stabili o in leggera diminuzione. Ciò è tanto più evidente se si considerano i forti miglioramenti prodotti dall’apertura della Biblioteca Rotonda nel 1996;
? queste biblioteche devono garantire la continuità di prestazione del servizio, ma nello stesso tempo rimanere aderenti ai cambiamenti della città: espansione delle periferie, spostamento dei centri di riferimento e aggregazione, nuovi insediamenti ad alta densità abitativa. E’ quindi  indispensabile prevedere nel tempo chiusure, accorpamenti, trasferimenti, nuove aperture: processi tutti molto delicati;
? le risorse che l’amministrazione comunale assegna al sistema sono in calo, ma non si può pensare di ridurre in parallelo il numero dei servizi aperti in anni in cui era minore l’attenzione per la qualità. Alle perplessità nostre in merito all’eventualità di una perdita di lettori si accompagnano le resistenze in sede politica a chiudere servizi.

 Negli ultimi anni sono state formulate analisi e proposte di intervento, senza che questo abbia prodotto risultati se non l’apertura e il forte successo della Biblioteca Rotonda, che ha sostituito due precedenti biblioteche dell’area e portato un servizio di lettura in una zona periferica prima del tutto priva di queste opportunità. Un approfondimento della riflessione, anche attraverso nuove metodologie, è l’unica via per comprendere meglio l’andamento dei servizi e proporre agli amministratori un piano di intervento fondato su motivazioni solide.

 L’analisi seguirà più linee parallele, per affrontare le diverse dimensioni del problema:

1. Esame dello sviluppo urbanistico attuale e prevedibile sulla base del piano regolatore.
 Le biblioteche decentrate rappresentano punti importanti di servizio sul territorio urbano, dove si esplica la funzione di base della biblioteca per la diffusione della lettura e dell’informazione. Per questo motivo, è essenziale che esse siano collocate in posizione idonea, ben visibile e capace di azione diretta sul tessuto residenziale di riferimento: quindi nei punti di maggiore aggregazione e densità di abitanti (le nuove aree residenziali) e di presenza di servizi di vario tipo (commerciali, pubblici, ecc.), oltre che in prossimità di una rete viaria che consenta più modalità di accesso (in auto, in autobus, in bicicletta e a piedi). Le attuali biblioteche decentrate sono per lo più distanti da questi parametri, e in genere ormai eccentriche rispetto ai luoghi di maggiore concentrazione abitativa delle aree periferiche.
 E’ quindi indispensabile ridisegnare la mappa dei servizi, in rapporto con il Settore comunale Pianificazione territoriale, per tenere conto sia delle modifiche che la città ha subito nell’ultimo decennio, sia delle previsioni per gli anni a venire contenute nel Piano regolatore.
 
2. Analisi sulla qualità percepita dei servizi culturali cittadini.
 Il Settore Cultura commissionerà alla società Abacus una indagine sulla qualità percepita dagli utenti rispetto ai servizi dei principali istituti culturali comunali: musei, teatri, cinema e appunto biblioteche. Questo consentirà finalmente di aggiungere elementi di qualità alle indagini per lo più quantitative da noi realizzate; infatti, abbiamo negli anni passati messo in campo alcuni tentativi di rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti, ma il carattere artigianale dell’impostazione ha in parte compromesso i risultati.
 
3. Relazione con le Circoscrizioni, le associazioni e i circoli che operano sul territorio.
 Al progetto può contribuire in modo significativo il confronto di idee con le istituzioni e le associazioni che operano nell’area delle diverse biblioteche; la collaborazione già esiste per quanto riguarda la prestazione del servizio e la progettazione delle iniziative culturali.
 
4. Impiego di tecniche che consentano di approfondire l’analisi dei risultati delle cinque biblioteche collocate nelle aree periferiche della città.
    Su questo aspetto si sofferma la riflessione che segue.
 

Dati statistici e confronti
 

Su cinque biblioteche con medesima missione - fornire il servizio di base  e promuovere la lettura in un’area della città - è stato fatto un diverso investimento sia in caratteristiche del servizio (gli orari di apertura settimanali variano dalle 20 alle 55 ore), sia in costi di gestione che mostrano un ventaglio molto ampio. Come risultato, la Biblioteca Rotonda  a due soli anni dall’apertura raccoglie il 48% dei prestiti delle biblioteche decentrate, lasciando alle altre una percentuale che oscilla tra il 10 e il 16% (tav. 1). Proporzioni simili o ancora più favorevoli a Rotonda si registrano nel numero degli iscritti e dei frequentatori, e complessivamente in tutti gli indicatori di risultato .

 
tav.1. Distribuzione percentuale dei prestiti nelle cinque biblioteche decentrate
 

Per un confronto tra i risultati delle biblioteche mi pare quindi importante rapportare  i dati netti di utilizzo alla dimensione dell’investimento, andando oltre i dati statistici tradizionali per metterli in relazione con le caratteristiche di ogni biblioteca in termini di tempi e costi: l’obiettivo è ricavare indici di servizio (rapporto tra risultati statistici e tempi) e  di valore (rapporto tra risultati statistici e costi) .

Nella sostanza, due sono le questioni che attendono contributi dall’analisi:
a) l’orario di apertura è fattore determinante per i risultati della biblioteca, e quindi leva su cui agire per migliorare i dati?
b) è opportuno investire il denaro pubblico in molti servizi a basso costo e basso livello d’uso, o è preferibile investire di più in pochi servizi efficaci?

In una prima fase, le cinque biblioteche sono esaminate tra di loro, e per questa operazione è parso utile produrre una media dei risultati a cui paragonare i dati individuali. Di seguito, qualche esempio dei risultati del confronto .

a. Indici di servizio

 
tav.2. Rapporto tra prestiti e ore di apertura nell’anno
 

 Questo primo grafico mette in relazione il dato descritto nella tavola 1 con le ore di apertura; obiettivo è calcolare il risultato dei prestiti nel rapporto tra dato complessivo e dimensione temporale. Come si può osservare, la Biblioteca Rotonda - che ha i risultati più alti in termini assoluti - mantiene il primato anche rapportando i dati alle ore di apertura nell’anno, che sono più che doppie rispetto a quelle delle altre biblioteche. Quindi nessuna sorpresa, anche se l’esito non era scontato: è da notare infatti quanto il divario tra le biblioteche nella tavola 2 si sia ridotto rispetto all’esame del solo dato dei prestiti espresso nella tavola precedente.

 
tav.3. Rapporto tra prestiti e ore di apertura negli ultimi tre anni
 

Un ampliamento dell’indagine agli ultimi tre anni (tav. 3) mostra come il primato della Biblioteca Rotonda - aperta appena dal 1996 - sia molto recente, e come gli esiti della Biblioteca Villaggio Giardino siano relativamente molto alti anche se in forte calo.

C’è una relazione tra numero degli iscritti e orario di apertura? In astratto rispondiamo di sì, e i dati lo confermano ma solo in parte: il pubblico dei ragazzi appare infatti il meno condizionato da questo fattore.

 
tav.4. Rapporto tra iscritti e orario di apertura settimanale
 

Per quanto riguarda gli iscritti adulti, la prestazione della Biblioteca Rotonda è tanto alta da risultare non confrontabile con le altre. Nel caso invece dei ragazzi, la Biblioteca Rotonda si mantiene sui dati della media, allo stesso livello della Biblioteca Modena Est che in termini assoluti ha indicatori d’uso molto bassi; è la Biblioteca Crocetta a registrare un dato molto positivo (tav. 4). Senza voler giungere a conclusioni affrettate, si può osservare come per i ragazzi un ampliamento dell’orario di apertura sarebbe poco influente, mentre lo sarebbe per gli adulti.
 
 Tutti gli indicatori relativi ai ragazzi mostrano i buoni risultati delle quattro biblioteche “storiche”, e rilevano quindi una affezione che probabilmente è stimolata dalla cura delle sezioni ragazzi e dal calendario delle iniziative promozionali, ma si fonda senz’altro sulla motivazione all’uso della biblioteca, che per i ragazzi ha carattere di “necessità”: si spiega così l’importanza limitata per loro di un elemento come l’orario di apertura, tanto rilevante per la lettura “libera” degli adulti. All’opposto, la distribuzione capillare nella città pare favorire la frequenza da parte dei ragazzi.

Anche l’intensità d’uso dei servizi è interessante a questo riguardo: il numero di prestiti per iscritto, se rapportato all’orario di apertura settimanale, mostra esiti diversi da biblioteca a biblioteca, con le prestazioni migliori assegnate a Villaggio Giardino per gli adulti e a Modena Est per i ragazzi. Un simile calcolo penalizza di molto la Biblioteca Rotonda: infatti il numero dei libri letti pro capite non può essere direttamente proporzionale all’orario di apertura.

 
tav.5. Rapporto tra circolazione per iscritto e orario di apertura settimanale
 

 Per passare all’esame dei dati statistici di ogni biblioteca rispetto alla propria area di riferimento, occorre procedere a raggruppamenti che mettano in relazione le tre Circoscrizioni che compongono la periferia della città con i gruppi delle biblioteche collocate nell’area (tav. 6). Di nuovo, l’orario di apertura allargato di Rotonda sembra favorire di molto il pubblico degli adulti, mentre per i ragazzi sono migliori i risultati relativi delle altre biblioteche.
 
tav.6. Rapporto tra la percentuale degli iscritti sui residenti e l’orario di apertura settimanale

b.  Indici di valore

 L’apertura della Biblioteca Rotonda, che ha contribuito in misura determinante ad alzare i livelli d’uso complessivi delle biblioteche comunali, si accompagna ad un forte aumento di costi (in sintesi, dovuti all’orario d’apertura continuato tutti i giorni feriali, alla necessaria compresenza di due operatori, ai costi dei locali collocati all’interno di un ipermercato). E’ allora interessante rapportare i risultati statistici ai costi, per verificare l’andamento del valore dei servizi prestati (rapporto tra qualità e costo) in presenza di impegno economico alto rispetto a quello tradizionale. L’esito è ampiamente positivo, e dimostra che all’aumento dei costi è corrisposto un aumento dei risultati nettamente superiore.
 
tav.7. Rapporto tra iscritti e costi
tav.8. Rapporto tra prestiti e costi

Prospettive di lavoro

 L’applicazione dei confronti all’ambito ristretto delle cinque biblioteche porta a risultati interessanti ma senz’altro limitati. Assieme ad una riflessione più di dettaglio sui dati che risultano da questa prima fase, sono in progetto due successivi piani di lavoro così definiti.

1. Confronto con le biblioteche dell’area.
 Nelle città più vicine e di dimensione paragonabile - Reggio Emilia, Parma - le biblioteche comunali hanno una articolazione territoriale più ridotta e meditata. Mentre le biblioteche modenesi hanno fin dall’inizio visto una moltiplicazione di sedi per l’impulso dei cittadini a pretenderne l’apertura e collaborare alla gestione, e ora vivono la difficoltà legata alla eventuale riduzione, in altre città l’apertura dei servizi decentrati è stata decisa di volta in volta con maggiore rigore e consapevolezza.
 Il confronto può quindi riguardare sia i risultati in termini di servizio e valore, sia la procedura adottata per decidere l’apertura dei servizi.
 
2. Confronto con aziende locali.
 Si avvieranno contatti con aziende del terziario che, come le biblioteche, hanno una pluralità di servizi distribuiti nella città. In questo caso il confronto non è sui contenuti, ma sulla procedura seguita per decidere apertura, chiusura, accorpamento delle sedi. L’obiettivo è capire in base a quali riflessioni le banche locali da un lato, e dall’altro i supermercati di generi alimentari decidono le loro strategie; in entrambi i casi, siamo di fronte a una sede centrale o un ipermercato a bacino d’utenza cittadino, e a un numero di filiali o supermercati destinati ognuno ad un’area della città.
 Per il confronto è stato definito un diagramma di flusso che percorre le seguenti tappe:
- verifica dei dati di ogni biblioteca nel rapporto con la media interna;
- in caso di scostamento verso il basso, esame della situazione urbanistica per individuare: a. l’esistenza di utenti potenziali, b. la possibilità di una migliore collocazione;
- in caso di verifiche positive, progetto di ricollocazione e azioni per il trasferimento;
- in caso di verifiche negative, valutazioni sulla chiusura o, in alternativa, sul ridimensionamento del servizio con la riduzione a punto di lettura.
 
L’obiettivo del confronto con le aziende è di arricchire il diagramma - ora molto grezzo - alla luce delle procedure da loro individuate e da noi ritenute adeguate al nostro caso.


Copyright AIB 1999-05-17 a cura di Susanna Giaccai

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