[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1999

 

Le biblioteche della città di Roma

Vicente Bosch , Università della Santa Croce, URBE
La rete URBE, causa e risultati degli sforzi dei suoi membri

Cari colleghi bibliotecari, signore, signori,

con piacere e gratitudine ho accettato l’invito del Comitato Scientifico del Congresso a presentare una relazione sulla rete URBE all’interno della Sessione “Le biblioteche della città di Roma”. L’Unione Romana Biblioteche Ecclesiastiche costituisce infatti uno dei più belli esempi di collaborazione nel panorama bibliotecario romano e non mi sembra che la nostra presenza nel Congresso AIB 99 sia dovuta a una benevola concessione al mondo ecclesiastico nell’imminenza dell’evento religioso e culturale del Giubileo del 2000.

Vorrei iniziare questa relazione richiamando la vostra attenzione su quella sorte di principio o teorema di vantaggio nella collaborazione, per cui ogni sforzo dei singoli tendente alla realizzazione di un programma comune e portato a termine con prudenza e saggezza, viene sempre premiato da un risultato globale e particolare che va al di là delle attese che sono all’origine del progetto. Penso sinceramente che tale principio abbia avuto una verifica nella realizzazione della rete informatica tra le biblioteche delle istituzione accademiche pontificie romane. E tengo a precisare che i risultati di cui parlo eccedono, anche se sono inclusi, termini economici e vantaggi di utilità di uno strumento per la ricerca: ciò che forse risalta ancora di più è la bellezza di una laboriosa operazione di collaborazione tra diverse realtà ecclesiastiche che, come è stato scritto, “finora avevano rapporti molto formali e che camminavano su binari paralleli, pur volendo arrivare tutti alla stessa meta”.

1. Dati storici.

Un po’ di storia può servire a darvi idea degli sforzi nascosti dietro la nascita di URBE. La preistoria ci porta a 25 anni fa: nel 1974 ci fu un inizio di coordinamento tra le biblioteche delle facoltà pontificie come testimonia una piccola guida di indirizzi e dati pubblicata in quell’anno. A metà degli anni Ottanta ci fu un tentativo di interessare i Rettori al problema della informatizzazione e della possibilità di costituire una rete tra le biblioteche, ma i tempi non erano ancora maturi e l’unico frutto raccolto fu l’incoraggiamento ai direttori delle biblioteche a continuare le loro riunioni con spirito di collaborazione. Tutti questi preparativi fecero sì che nel 1988 due istituzioni, l’Università Pontificia Salesiana e quella che poi è diventata Pontificia Università della Santa Croce, avessero allora il coraggio di buttarsi nell’avventura. Il passo fatto dalla Salesiana e dalla Santa Croce stimoló i direttori delle biblioteche a riprendere il dialogo e dopo una serie di incontri nacque nell’89 il Gruppo di Biblioteche Ecclesiastiche (G.B.E.), e al suo interno una Comissione per l’automazione, che dopo aver passato in rassegna vari programmi scelse ALEPH per la sua flessibilità, la sua semplicità e le sue molteplici applicazioni. L’anno 1991 dà inizio quella che si potrebbe considerare la fase organizzativa della rete, che avrebbe permesso di unire gli sforzi, condividere i risultati, avviare la catalogazione partecipata. Il 13 maggio 1991 si costituisce ufficialmente l’Associazione URBE presso un Notaio di Roma. Gli anni 92 e 93 sono quelli dello studio e delle decisioni sull’impostazione tecnica e sui problemi finanziari: con la qualificata consulenza del Dr. Wieërs, Direttore emerito dell’Università cattolica di Tilburg si programmano procedure e tempi di realizzazione. Il 10.12.93 si poteva comunicare anche in modo interattivo con il programma ALEH. Infine, il giorno 12.5.1994 fu inaugurata ufficialmente la rete informatica URBE che collegava 14 istituzioni ecclesiastiche di studi superiori a Roma: 5 Università (Angelicum, Gregoriana, Salesiana, Santa Croce e Urbaniana); 3 Atenei (Anselmiano, Antonianum, Regina Apostolorum); la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, la Facoltà Teologica “Marianum”, il Pontificio Istituto Biblico, il Pontificio Istituto Orientale, l’Accademia Alfonsiana e il Centro Pro Unione. Posteriormente l’adesione dell’Istituto Teologico Don Orione ha fatto salire a 15 i membri di URBE.

2. Stato attuale della collaborazione

Son passati, quindi, 5 anni dall’inizio della condivisione dei dati, della catalogazione partecipata tramite la copiatura di records, e i risultati sono evidenti: dai 376.000 records catalografici creati da tutte le biblioteche di URBE al 31.12.94 siamo passati oggi a 1.256.000 documenti, che, dopo aver eliminato records sovrapposti, costituiscono un Indice Centrale di 771.000 records. In questo periodo 5 biblioteche sono riuscite a completare l’automazione del proprio catalogo e le altre si stanno avviando al completamento del recupero del retrospettivo. C’è da chiedersi se ognuna di queste biblioteche sarebbe riuscita per conto proprio e senza l’appartenenza a URBE a inserire in un catalogo elettronico il proprio il patrimonio librario. A mio parere questo non sarebbe stato possibile, ma in ogni caso il costo economico e di risorse umane avrebbe superato di molto il non piccolo sforzo che è stato realizzato: le sinergie operate all’interno della rete URBE fanno sì che le singole istituzioni raggiungano il fine particolare per cui si sono associate, e tutta l’Associazione diventi un patrimonio umano e culturale che supera l’insieme degli sforzi di ogni singolo membro. Oggi URBE è una bella realtà: ha una vita sociale e giuridica marcata da propri statuti e regolamenti; e anche se le persone possono cambiare -di fatto siamo ormai al 4º Presidente, al 2º Direttore e al 3º Tesoriere- la voglia di collaborare e di condividere gli sforzi è la stessa che ha dato origine alla nascita della rete.

Il patrimonio librario globale di queste 15 istituzioni è vicino ai 3 milioni e mezzo di libri, 24.000 periodici, quasi 5.000 cinquecentine e qualche centinaio d’incunaboli. Oltre la quantità dei fondi è da apprezzare la varietà risultante: grazie alle diverse specializzazioni degli studi in alcune delle nostre istituzioni, viene garantita la la completezza e la qualità delle collezioni delle diverse discipline teologiche e non soltanto dei così detti libri di religione, ma anche dell’intero campo delle scienze umanistiche: dalla storia alla psicologia, dalla filosofia alle scienze della comunicazione, dalle lettere classiche alle scienze dell’educazione. Questa ampiezza di orizzonti nello scibile umano è destinata a crescere sempre di più e viene imposta dalla odierna interdisciplinarietà degli studi, da quel necessario dialogo tra scienza e fede che i nostri docenti e studenti portano avanti. Questo fenomeno dovrebbe essere guardato con molta attenzione da parte delle biblioteche scientifiche e universitarie civili perchè certamente possono trovare nei nostri cataloghi molto di più di quanto talvolta si immagina; e in questo senso si aprono spazi di collaborazione finora non presi in considerazione.

3. Alcuni dati sui servizi informatici di URBE

a)L'applicativo Aleph

La maggior parte delle istituzioni della Rete URBE utilizza Aleph, prodotto dalla casa israeliana "Ex Libris" per la gestione integrata di biblioteche. La rete URBE, infatti, al suo inizio ha adottato un solo prodotto al fine di consentire uno sviluppo armonico ed omogeneo del lavoro di catalogazione e la costituzione di un Catalogo centrale.

Aleph, insieme ai sistemi SBN, copre praticamente il 50% delle installazioni informatiche di biblioteche universitarie e scientifiche italiane. E' diffuso anche nel resto d'Europa ed ha iniziato recentemente ad essere adottato in America del Nord e del Sud, dato che la versione più recente, sebbene non presente in URBE, è in grado di gestire l'archivio secondo gli standard di catalogazione USMARC e derivati.

Attualmente Aleph è in uso presso tutte le biblioteche della Rete URBE, eccetto due, dove è stata fatta una scelta "proprietaria" di scrivere un software basato su Oracle. Ciò non impedisce che anche queste due biblioteche partecipino all’indice centrale.

b) I collegamenti

La rete fisica, nata con connessioni CDN da 19 chilobit al secondo, è oggi costituita essenzialmente da connessioni ISDN a velocità 64+64 chilobit al secondo. Ha un impianto stellare, dato che tutte le biblioteche sono collegate ad un router centrale comune. Questo router centrale è collegato anche alla Rete GARR, consentendo così FINORA l'accesso via Internet a tutti i cataloghi di URBE.

c) Il Catalogo o indice centrale

Una macchina della Rete URBE è stata da sempre destinata a svolgere le funzioni di indice centrale. URBE, infatti, ha considerato più conveniente privilegiare l'indipendenza di catalogazione e di gestione amministrativa delle biblioteche, permettendo quindi che ogni biblioteca catalogasse su sistemi indipendenti. Tuttavia, per consentire un accesso centralizzato ai propri dati e per poter meglio condividere il lavoro di catalogazione tra noi, viene alimentato costantemente il nodo centrale (denominato UCC) che crea una scheda con questi cinque dati: autore, titolo, anno della púbblicazione, serie e numero, e l’indicazione “posseduto da” (sigla di ogni istituzione) con il numero di record del catalogo di provenienza. Una ricerca attraverso UCC consente di conoscere quali biblioteche di URBE dispongono di un certo titolo e se ne può raggiungere automaticamente la scheda completa. Il catalogo UCC, come detto successivamente, dovrebbe poter essere in breve tempo potenziato.

d) Gli OPAC: interfacce telnet e www

L'accesso all'informazione contenuta nei 16 cataloghi della Rete URBE può avvenire tramite due tipi di interfacce:

1. tutti i cataloghi Aleph sono consultabili via telnet; sono supportati tutti i principali tipi di terminali: teletype, VT100 fino a 420, HP, IBM 3151 ecc.

2. tramite interfaccia web, che è quella consigliata, sono consultabili tutti i cataloghi, anche quelli delle due biblioteche che non usano Aleph.

In particolare, relativamente all'interfaccia web, occorre fare menzione del sistema di interrogazione MultiWeb, sviluppato all'interno della nostra Rete. Si tratta di una "Common Gateway Interface" che è in grado di interrogare uno o più archivi Aleph, anche contemporaneamente, e di restituire il risultato delle ricerche sotto forma di pagine HTML. Offre pagine HTML in grado di essere visualizzate pulitamente anche tramite il browser Lynx, cioè senza grafica.

e) Progetti futuri

Tra i progetti di prossima realizzazione, URBE prevede un potenziamento del Catalogo centrale e delle sue interfacce. Verrà aumentata la capacità del catalogo per poter assicurare l'ingresso dei record del pregresso; sono allo studio l'utilizzo di UNIMARC e l'installazione di uno Z39.50 server. Si sta valutando anche l’opportunità di creare un CD-ROM contenente tutti i dati di ogni biblioteca.

Infine, l'adozione in URBE di Aleph 500 non dovrebbe avere luogo in tempi brevi.

4. Futuro di questo patrimonio culturale

Non so se questo breve riassunto servirà a far conoscere di più questa nostra realtà costruita col solidale impegno di tutti e col mutuo rispetto delle diversità e dell’autonomia di ogni istituzione membro di URBE. Secondo me è qui che si nasconde il vero patrimonio della rete e non in quelle statistiche prima citate e già di per sé meritevoli dell’attenzione dei gestori dei beni culturali e librari. In tale senso, ci dispiace notare come questo edificio messo in piedi senza gravare minimamente la pubblica amministrazione non riceva poi gli opportuni aiuti o agevolazioni per consentire l’accesso alle moderne autostrade di comunicazioni. Senza di esse certamente noi non potremo uscire dal palazzo, ma soprattutto saranno gli altri, voi in particolare, a non potervi entrare: le condizioni economiche imposte per la partecipazione a GARR-B ci penalizzano pesantemente nei confronti delle biblioteche universitarie pubbliche che ricevono i necessari finanziamenti statali per le spese di aggancio a Internet. Ci auguriamo che nei pochi mesi che restano a disposizione si possa raggiungere un accordo equo e ragionevole per entrambi le parti.

Anche se venisse a mancare questo giusto riconoscimento a un lavoro ben lontano dalle logiche del profitto e del mercato, l’Unione Romana di Biblioteche Ecclesiastiche continuerà il suo impegno in favore della cultura. Il Santo Padre, nell’audienza concessa lo scorso 15 gennaio al personale della Biblioteca Apostolica Vaticana, incoraggiava il loro operato con queste parole: “Aiutate chi viene in Biblioteca (...) o chi consulta il materiale documentario da voi conservato, a raccogliere il messaggio che sale dall’insieme di tali testimonianze: è un messaggio che rimanda all’iniziativa salvifica di un Dio misericordioso, che è Verità suprema e Bene infinito”. È proprio questo il motore che spinge il nostro lavoro.


Copyright AIB 1999-06-05 a cura di Susanna Giaccai

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