[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1999

 

Le biblioteche della città di Roma

Marco Di Cicco, Responsabile Biblioteca Area Scientifico-Tecnologica Università Tor Vergata 
Le biblioteche di area dell'Universita' Tor Vergata

1. CENNI STORICI

L'Università di Tor Vergata ha scelto, fin dal dicembre 1986 , di articolare il proprio servizio bibliotecario per aree scientifico-disciplinari, creando strutture interdipartimentali che potessero svolgere le necessarie funzioni di coordinamento dei vari fondi librari (monografici e seriali). Questo tipo di scelta, dovuta principalmente a motivi di economicità finanziaria e funzionale, ha determinato la creazione di Biblioteche di Area che si sono poi di fatto trasformate, con l'eccezione della Biblioteca di Area Biomedica e dell'Area Scientifica, in strutture che gestiscono il materiale librario delle varie Facoltà dell'Ateneo. La situazione delle due Biblioteche "scientifiche" non coincide infatti perfettamente con la nuova dimensione di Facolta' assunta nel tempo dalle strutture, in quanto la Biblioteca dell'Area Scientifico-Tecnologica gestisce anche il biennio della Facolta' di Ingegneria, sia per quanto riguarda l'utenza studentesca che per l'acquisto di materiale bibliografico "ad hoc", mentre alla Biblioteca dell'Area Biomedica afferisce, causa l'evidente contiguita' scientifica dei rispettivi campi di interesse, il posseduto del Dipartimento di Biologia ( che da un punto di vista amministrativo fa invece parte della Facoltà di Scienze) .

La scelta delle Biblioteche di Area, giusta e lungimirante sotto molti punti di vista, ha però causato anche alcuni problemi, tra i quali il più vistoso è senza dubbio quello del formarsi in alcuni Dipartimenti di ingenti fondi librari, comprati direttamente dai docenti sui loro fondi o su quelli dipartimentali, che non sono mai diventati patrimonio delle Biblioteche di Area e che sono quindi rimasti "clande>


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mentazione della comunità universitaria e talvolta, sebbene possa apparire paradossale , agli stessi docenti che li acquistano. Questo tipo di situazione è dovuta in gran parte allo scarso interesse della maggioranza del corpo docente per la soluzione dei problemi connessi alle Biblioteche, un disinteresse del resto molto diffuso in tutte le Università, oltre che ad una concezione privatistica del bene librario da parte degli stessi; altra causa è stato il progressivo sfilacciamento dei rapporti tra alcune Biblioteche di Area e i Dipartimenti afferenti che ha portato ad un'interruzione del flusso di comunicazione sulle acquisizioni e all'accumulo di questo materiale in luoghi fisici diversi dalle Biblioteche, spesso inadatti ad ospitare fondi librari , e talvolta alla sovrapposizione degli acquisti all'interno delle stesse Facoltà. Quest'ultimo fenomeno si è evidenziato particolarmente nella Facolta' di Lettere, creando progressivamente un patrimonio monografico parallelo di circa trentamila volumi, gestito attualmente da strutture bibliotecarie di tipo dipartimentale, denominate Centri Bibliografici, che nella maggior parte dei casi sono del tutto sprovviste di personale bibliotecario che sappia gestire correttamente questa ingente massa di dati. Un fenomeno d'altronde comune anche alle Facolta' di Ingegneria , la cui Biblioteca di Facolta' e' nata solo da un paio d'anni partendo da parte del posseduto della Biblioteca di Area Scientifico-Tecnologica , e di Giurisprudenza. Nel caso di queste due Facolta' si e' pero' provveduto fin dall'inizio ad organizzare, anche per una certa sfiducia nella soluzione di Area data al problema Biblioteche, delle strutture bibliotecarie di Dipartimento che hanno schedato e organizzato il materiale acquistato. Anche in questi casi, il coordinamento con le Biblioteche di Area e' tuttora difficile e piuttosto alta la conflittualità tra le diverse strutture. Diversa l'evoluzione delle altre Aree : nel caso della Biblioteca di Area Biomedica il Dipartimento di Biologia e i Dipartimenti di Medicina hanno in parte ceduto , e comunque favorita la schedatura, del materiale librario di loro proprietà; nel caso della Biblioteca di Area Scientifica lo hanno ceduto nella quasi totalità, permettendo la consultazione anche di quel materiale rimasto negli studi dei docenti; nel caso della Biblioteca di Area Economica , favorita dal fatto di essere di nuova istituzione, il patrimonio librario è stato centralizzato preventivamente, facendo confluire in questa struttura gli acquisti dei singoli Dipartimenti.

2. I PROBLEMI AMMINISTRATIVI

Le Biblioteche di Area hanno iniziato la loro storia, dal punto di vista contabile- amministrativo, come Uffici dell'Amministrazione centrale. Questa configurazione ha causato sempre numerosi problemi connessi soprattutto agli acquisti, non essendo gli uffici centrali dell'Ateneo in grado di rispondere alle esigenze particolarmente complesse poste dalle Biblioteche. L'effetto piu' vistoso di tale discrasia si e' evidenziato nel rinnovo degli abbonamenti ai periodici scientifici, che rappresentano il nucleo centrale dell'attivita' di alcune Biblioteche di Area. Si e' quindi posto il problema, con particolare acutezza dopo la crisi valutaria del 1992, di procedere ad abbonamenti diretti con gli editori scientifici per soddisfare le giuste esigenze di aggiornamento poste con forza dalla comunita' scientifica. A tale proposito e' emerso subito con chiarezza che, nonostante la buona volonta' degli Uffci preposti, l' operazione non era gestibile tramite l'Amministrazione, abituata da sempre a risolvere il problema con l'organizzazione di gare europee al massimo ribasso. Si e' cosi' sviluppata da parte delle Biblioteche una proposta di autonomia amministrativo-contabile che, a lungo osteggiata dall'Amministrazione, e' riuscita alla fine a ottenere un voto favorevole del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo. E' stato cosi' predisposto nel 1994 un apposito Regolamento per la Gestione e la Contabilita' delle Biblioteche di Area. Tale Regolamento ha ridefinito le Biblioteche come Centri di servizio interdipartimentali, agganciando alle Biblioteche anche la gestione amministrativo-contabile delle Facolta'. Questo Regolamento, pur essendo frutto di un compromesso abbastanza discutibile tra una gestione "piena" di tipo dipartimentale e la gestione di Istituto cui storicamente le Biblioteche delle Universita' erano assoggettate, e nonostante l'evidente farraginosita' di alcuni suoi aspetti (ad esempio la gestione delle spese di funzionamento delle Facolta'), si e' rivelato nella sua pratica applicazione uno strumento capace di migliorare notevolmente l'operativita' delle strutture. Cio' e' stato reso possibile anche dall'impegno del personale bibliotecario su cui e' gravato l'onere della sua pratica realizzazione, visto che l'Amministrazione non ha mai fornito alle Biblioteche il personale amministrativo necessario alla realizzazione dei nuovi obiettivi. Molte Biblioteche hanno cosi' proceduto, con ottimi risultati, all'individuazione degli operatori necessari all' interno del personale gia' esistente; gli addetti delle Biblioteche sono attualmente coordinati, per quanto riguarda il controllo e la firma di tutti gli atti gestionali, da un Vice-Dirigente a cio' espressamente delegato dal Rettore. Come quindi si puo' intuire, l'Amministrazione Centrale detiene ancora il controllo finale dell'apparato amministrativo delle Biblioteche, anche se si tratta di un controllo "attenuato", che lascia molto spazio all'iniziativa delle singole strutture : un assetto che deriva direttamente dall'assenza nelle Biblioteche della figura del Segretario amminitrativo (di Ottava Qualifica Funzionale), condizione necessaria e sufficiente per poter raggiungere una condizione di piena autonomia gestionale, equiparata totalmente a quella dei Dipartimenti. D'altronde era stata proprio la non disponibilità all'assegnazione dei Segretari, che del resto scarseggiano in tutto l'Ateneo, a rappresentare la vera e sottintesa motivazione di un Regolamento Contabile che, grazie alla sua natura ibrida, non imponeva la presenza di queste figure professionali. Allo stato attuale tuttavia anche quest'ultimo vincolo e' stato, almeno formalmente, superato. Infatti il nuovo Statuto di Ateneo, approvato in data 10 marzo 1998, recependo correttamente il problema, configura definitivamente, negli articoli 49-50, le Biblioteche di Area come Centri di servizi interdipartimentali, specificando esplicitamente che tali strutture hanno la stessa autonomia finanziaria e di bilancio dei Dipartimenti e fissando inoltre la data del 31/12/1999 come scadenza entro cui deve essere fornito alle Biblioteche un Segretario Amministrativo .

3. SERVIZI INFORMATIVI

Ultimo aspetto da citare è quello dell'evoluzione informatica delle Biblioteche di Area, che ha ricevuto un nuovo e forte impulso da una Delibera del Consiglio di Amministrazione dell'Universita' del febbraio 1998. In questa data e' stato infatti approvato il Progetto per l'informatizzazione e il potenziamento delle Biblioteche d'Area , che si pone l'obiettivo , nel quadro di un forte rinnovamento delle strutture bibliotecarie, della creazione di sistemi informativi di Ateneo capaci di soddisfare le esigenze di aggiornamento e di consultazione di studenti e docenti dell'Ateneo. Quattro le direttrici su cui si sviluppa l'intervento: l'acquisizione di un sistema gestionale delle Biblioteche basato su una filosofia client/server e supportato da un numero elevato di postazioni di interrogazione; l'acquisto di un certo numero di basi dati on-line e su Cd-Rom da integrare nei siti web dell'Ateneo e delle singole Biblioteche; il potenziamento hardware delle strutture bibliotecarie, la preparazione di una guida che informi l'utenza sulla gamma di servizi forniti. Il progetto e' tuttora in corso di svolgimento e, sicuramente entro la fine dell'anno in corso, vedra' realizzati tutti i suoi obiettivi; fino ad ora si e' provveduto ad acquistare il software Aleph, prevedendo nel contratto sia i corsi di addestramento del personale che il riversamento dei dati preesistenti, e' stato acquisito parte dell'hardware previsto e delle banche-dati indicate, e' stata stampata e distribuita la Guida ai Servizi. In particolare e' importante sottolineare come nel trasferimento dei dati sia stato previsto, tramite un censimento preliminare, anche il materiale presenti nei centri Bibliografici e nelle Biblioteche di Dipartimento, creando i presupposti perche' il nuovo Catalogo informatico di Ateneo possa finalmente unificare tutte le relata' bibliotecarie di Ateneo. E' anche importante citare come alcune Biblioteche (Biomedica, Economica, Scientifico-Tecnologica) gia' offrano la possibilità di consultare in rete le versioni full-text delle proprie riviste, ponendo a disposizione della comunita' scientifica di Tor Vergata un patrimonio elettronico di alcune centinaia di riviste. E' facile quindi prevedere come, nel momento in cui sia realizzato interamente il progetto, le Biblioteche di Area dell'Ateneo potranno ulteriormente consolidare la loro "visibilita'" anche in ambito nazionale, potenziando una presenza che gia' le vede partecipanti a numerose iniziative, prima fra tutte quella dell'Annuario collettivo nazionale dei Periodici, disponibile in linea grazie al CIB dell'Universita' di Bologna.


Copyright AIB 1999-05-22 a cura di Susanna Giaccai

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