di Tommaso Giordano
Circa cinquanta rappresentanti delle associazioni bibliotecarie europee hanno partecipato al Workshop sugli sviluppi del copyright elettronico tenutosi ad Oslo dal 4 al 5 novembre scorso. L'incontro, organizzato da EBLIDA, dall'Associazione delle biblioteche norvegesi e dalla Facoltà di giornalismo dell'Università di Oslo, aveva lo scopo di fare il punto sugli ultimi sviluppi della discussione sul copyright e di sottoporre alla discussione il draft del position paper elaborato da un gruppo di esperti nell'ambito del programma ECUP (European Copyright User's Platform) finanziato dalla Commissione europea (DGXIII) e organizzato da EBLIDA.
Le relazioni tenute dai vari esperti, gran parte dei quali consulenti giuridici dei vari gruppi di interesse che oggi si confrontano su questo tema, hanno offerto un quadro aggiornato della situazione in merito ai più recenti sviluppi dei dispositivi tecnologici per la protezione della proprietà intellettuale in ambiente digitale (da segnalare in particolare l'intervento di J. Bing), sul position paper di EBLIDA (E. Giavarra), sulle proposte di aggiornamento della Convenzione di Berna (H. Sonneland e T. Vinje). Tema, quest'ultimo, che ha dominato il dibattito in previsione della Conferenza diplomatica che il Wipo (World Intellectual Property Organization) ha organizzato a Ginevra in dicembre allo scopo di regolare, nel quadro della convenzione di Berna, la proprietà intellettuale riguardo ai programmi di computer, alle basi di dati, al diritto di prestito, di riproduzione e comunicazione.
Le proposte messe a punto dal comitato di esperti del WIPO toccano quindi nel vivo le questioni che hanno agitato il mondo delle biblioteche (e dei loro utenti) in questi ultimi anni e mettono in discussione le esenzioni tradizionalmente accordate a questi servizi. L'IFLA, che parteciperà all'incontro di Ginevra, ha reagito presentando un documento di commenti alla normativa proposta dal WIPO. EBLIDA, che ha operato in stretta collaborazione con l'IFLA sulle questioni inerenti la Convenzione di Berna, ha colto l'occasione del Workshop di Oslo per mettere meglio a punto la sua posizione accogliendo alcune proposte emerse nel corso del dibattito. Sia l'IFLA che EBLIDA invieranno loro rappresentanti all'incontro di Ginevra. Il documento di EBLIDA che qui pubblichiamo integralmente è una buona traccia per aiutare le associazioni a definire in sede nazionale la loro posizione sull'argomento.
Un'azione a più largo raggio è stata messa a punto
dall'American Library Association che insieme ad altre organizzazioni
interessate alla tutela dei diritti degli utenti (come le associazioni
degli insegnanti e dei consumatori) ha dato vita a una Digital
future coalition cui, secondo una loro nota diffusa alla fine
di ottobre scorso, aderiscono 31 organizzazioni che insieme (si
tiene a precisare) "rappresentano più di due milioni
di americani". Uno degli obiettivi più immediati di
questa organizzazione, ora alla ricerca di nuovi alleati in Europa,
è di emendare in favore della comunità degli utenti
delle biblioteche le nuove proposte del WIPO. A giudicare dalla
loro determinazione e spiegamento di forze i nostri colleghi d'oltreoceano
sembrano tutt'altro che disposti a cedere. I bibliotecari europei
si facciano dunque coraggio: al momento culminante arrivano i
nostri...