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Cultura e multimedialità: le nuove professioni della catena del libro

di Maria Cristina Di Martino


Evento qualificante della sessione Libro e multimedialità, il 21 febbraio è stata la presentazione del progetto europeo Nuova economia del libro (NEL).
Il progetto, nell'ambito del programma ADAPT, si rivolge ai diversi attori della catena del libro, con l'intento di analizzare la delicata transizione dall'editoria tradizionale a quella elettronica e di promuovere la cooperazione tra i diversi settori del mercato dell'informazione. Partner di NEL, promosso dal Consiglio d'Europa, dalla Direzione Educazione, cultura e sport e dal Ministero per i Beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria, e coordinato dal consorzio Amitiè, sono AIB, AIE, Editrice Bibliografica, Studio Staff e Associazione Galassia Gutenberg. Partecipano al progetto anche partner olandesi e tedeschi.
NEL incentiva la collaborazione tra pubblico e privato, come ha sottolineato Francesco Sicilia, che ha presieduto la tavola rotonda, in quanto è uno dei tasselli che, nella più ampia cornice di ADAPT, promuove la messa a regime di nuovi sistemi produttivi attraverso la formazione permanente dei lavoratori in tutto il ciclo produttivo.
La formazione e la collaborazione delle diverse professioni del libro, in particolare di editori e bibliotecari, sono prerequisiti indispensabili per lo sviluppo dell'editoria elettronica; i temi di confronto e di dibattito sono molteplici, ha sottolineato Giuseppe Vitiello, e tra questi prioritari i diversi problemi legati alla tipologia editoriale e alla riproduzione dei documenti, specie su supporti non cartacei.
L'appuntamento con l'Europa impone di rivedere, secondo Alberto La Volpe, sottosegretario ai BBCC, l'attuale quadro normativo e di ridisegnare la politica culturale; l'obiettivo è garantire al Ministero per i beni culturali un ruolo da protagonista nella promozione del libro e della lettura in cui le tecnologie dell'informazione svolgano una funzione determinante.
Il gruppo-ricerca di NEL è coordinato da Studio Staff, di cui sono stati portavoce M. Marandola e F. del Lungo: nei primi sei mesi del progetto, sulla base di ricerche bibliografiche e documentali, e dell'analisi dei flussi funzionali del processo produttivo tradizionale confrontati con quelli dell'editoria elettronica, il gruppo ha elaborato un questionario sui nuovi fabbisogni di professionalità e prodotto una serie di interviste, con l'intento di delineare lo standard che gli operatori dovranno raggiungere. Si sono evidenziate alcune aree "calde" (CD-ROM, reti, document management system), che richiedono interventi formativi nella delicata transizione dall'editoria tradizionale all'industria multimediale.
Sulla difficoltà di ricomporre tutti gli elementi del sistema informativo alla luce delle nuove tecnologie concorda il professor Abruzzese: se le nuove professionalità della catena del libro dovranno rivedere i loro statuti, anche l'ultimo anello, l'utente finale, dovrà ridefinire fisionomia e comportamenti. Resta da verificare, attraverso un attento monitoraggio, l'ipotesi di Abruzzese: l'assimilazione del "lettore estremo" di editoria tradizionale alla categoria del "non-lettore", resistente a qualsiasi abitudine di lettura, secondo questa tesi, indurrebbe a commisurare i parametri dell'editoria emergente sugli atteggiamenti del "lettore medio". D'altra parte, avverte Pier Giacomo Sola del Consorzio Amitiè, se si vogliono creare nuove condizioni di mercato occorre che l'iperlettore diventi lettore.
Sull'importanza della formazione congiunta di editori e bibliotecari, è stata concorde Rossella Caffo. Il multimediale richiede un ampliamento delle competenze dei bibliotecari ed apre nuove prospettive alle biblioteche, prospettive legate all'uso dei prodotti elettronici, alla loro integrazione con le fonti scritte, al loro trattamento, conservazione e certificazione. Il sistema biblioteca, mettendo a disposizione le proprie competenze professionali, conferma il suo ruolo di validatore del prodotto informatico, in un mercato avviato verso una crescita incontrollata anche per l'assenza di standardizzazioni.
Lo sviluppo dell'industria multimediale, che amplia il ruolo delle biblioteche nel sistema informativo e offre opportunità di crescita professionale agli operatori bibliotecari, pone anche sul tappeto il problema dell'occupazione, sottolineato da Cecchini, rappresentante dell'AIE. La possibilità di creare nuove opportunità di lavoro è funzionale alla coesistenza e all'integrazione di vecchi e nuovi prodotti, alla loro diversificazione e competitività. L'editoria dovrà misurarsi nel contesto europeo: di qui l'importanza di una formazione transnazionale in sinergia con altri progetti, quali, ad esempio, INFO2000, e di una ridefinizione dei curricula e dei percorsi scolastici.
Anche per Franco Liguori, presidente dell'Associazione Galassia Gutenberg, la dimensione internazionale assume importanza decisiva per lo sviluppo delle nuove tecnologie, per le quali Galassia ha dimostrato la più viva attenzione fin dalla sua prima edizione.
Ruud Bruyns ha partecipato all'esperienza olandese che, iniziata prima, è oggi in una fase più avanzata: è stata già svolta, infatti, l'attività di sensibilizzazione ed è in fase conclusiva quella di formazione. Il successo del partner olandese lascia supporre che anche l'esperienza italiana, in un diverso contesto strutturale e socio-culturale, realizzi i suoi obiettivi, contribuendo ad abbattere gli steccati tra le diverse professioni del libro e ad ampliare e diversificare il mercato editoriale.


DI MARTINO, Maria Cristina. Cultura e multimedialità: le nuove professioni della catena del libro. «AIB Notizie», 9 (1997), n. 3, p. 7.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-04-05 , a cura di: Andreas Zanzoni