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La riforma delle amministrazioni e delle biblioteche nella legge Bassanini (legge 15 marzo 1997, n.59)

di Giovanni Lazzari


La "Bassanini 1", ovvero il disegno di legge Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa, è finalmente legge.
In attesa dell'approvazione della cosiddetta "Bassanini 2", Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo, parimenti importante, incisiva e riformatrice dell'attività amministrativa, la nuova legge introduce innovazioni profonde per via ordinaria, cioè a Costituzione inviariata e prefigurando possibilità di ulteriori riforme a conclusione dei lavori della Commissione bicamerale e dopo la modifica della seconda parte della Costituzione.
Anche se la parola "biblioteche" non si ritrova nel testo, è evidente che questa legge, che persegue un convinto disegno autonomistico, ci riguarda da vicino, come è evidente che il nostro settore sarà toccato e riformato dalle altre norme in gestione (il disegno di legge Napolitano di riforma della l. 142/1990 che riformava le autonomie locali; la riforma del Ministero per i beni culturali, ecc.) o in progettazione, anche su nostra iniziativa (la legge quadro nazionale, le leggi regionali).
C'è, nel primo articolo, la parola "tutela" dei beni culturali e del patrimonio storico artistico, ed è una parola pesante. Nel primo articolo sono infatti elencate le materie per le quali è escluso il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali. Il dato più interessante della legge delega è infatti nel rovesciamento radicale della tradizionale logica che sosteneva le leggi sul decentramento degli anni '70: non vengono elencate le materie di competenza di regioni, province e comuni, affidando allo Stato le materie residuali, ma al contrario, si elencano le competenze ineliminabili di questo, per affidare tutto ciò che non è precisato alle autonomie territoriali. Non è una rivoluzione, non ci sono trasformazioni epocali, ma va dato atto che la legge Bassanini rappresenta sicuramente una profonda riforma di struttura; essa è soltanto all'inizio, perché ora spetta al Governo emanare gli specifici decreti delegati, ma per ora c'è solo da lamentare il troppo tempo che il Parlamento ha impiegato per la sua approvazione, indice di una non del tutto convinta adesione delle forze politiche a un coraggioso disegno di riforma autonomistica. Occorrerà dunque, come Associazione professionale, vigilare e collaborare a questa fase di normazione secondaria, anche e soprattutto in rapporto alla nostra riproposizione di una legge quadro, dopo l'esperienza, non conclusasi positivamente, della proposta di legge Guerzoni, nell'XI legislatura.
Dicevamo della tutela, e questo pone giˆ un problema di fondo, poiché la tutela sui beni librari, come è noto, è dal 1972 competenza regionale. Si tratta qui di una riappropriazione centralistica di competenze trasferite, e cioè di un'inspiegabile eccezione al principio autonomistico che ispira la legge? Si è voluto unificare il nostro segmento alla linea che sostiene la normativa sulla tutela dei beni architettonici e storici, per cui rimasero in piedi le soprintendenze? E noi, che abbiamo sempre sostenuto, e con maggiore chiarezza nelle Tesi di Viareggio, che ci interessa l'integrazione delle funzioni più che l'appartenenza amministrativa degli uffici, che cosa possiamo e dobbiamo dire ora?
La legge dunque dispone che la tutela dei beni culturali, come gli affari esteri, la difesa, la moneta e le altre fondamentali materie ivi elencate, sono materie di cui lo Stato conserva la competenza, materie non delegabili. Tutto il resto è conferito a regioni, province, comuni, comunità montane e altri enti locali. Le biblioteche sono dunque tra questo resto, laddove sono previsti la soppressione e l'accorpamento delle strutture centrali e periferiche statali svuotate di competenza; l'individuazione, per ogni materia, delle funzioni e dei compiti da conferire alle regioni e, per il principio di sussidiarietà, a province e comuni; l'indicazione delle procedure e degli strumenti di raccordo per consentire l'azione coordinata tra i diversi livelli di governo.
Vengono elencati i principi fondamentali che devono essere osservati nel conferimento delle funzioni: sussidiarietà, completezza, efficienza ed economicità, cooperazione. responsabilità ed unicità dell'amministrazione, omogeneità, adeguatezza organizzativa, differenziazione nell'allocazione delle funzioni, copertura finanziaria, autonomia organizzativa e regolamentare. Altre specifiche disposizioni riguardano tra l'altro i settori della scuola, dei trasporti, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell'Autorità per l'informatica della pubblica amministrazione. In calce sono allegati 112 decreti e leggi soggetti a processo di delegificazione, essendo prevista l'emanazione, in quelle materie, di regolamenti ai sensi della l. 23 agosto 1988, n. 400. Il comma 4, lettera d dell'art. 11 è anch'esso molto interessante per la professione, prevedendo una distinta disciplina "per i dipendenti pubblici che svolgano qualificate attività professionali, implicanti l'iscrizione ad albi, oppure tecnico-scientifiche o di ricerca". E' evidente l'importanza di questa disposizione, che in un certo senso ci fa ritenere superata la stessa battaglia per l'istituzione dell'albo, aprendosi la possibilità di raggiungere, con diversi strumenti, il medesimo risultato.
Aspettiamo dunque, e non passivamente, anzi cercando il coinvolgimento nella loro elaborazione, i decreti delegati che regolamenteranno il settore delle biblioteche: ci sono le condizioni perché si affermino i principi riformatori dell'organizzazione bibliotecaria nazionale che sostengono l'azione dell'AIB, affinché sia data attuazione a quelle "riforme che non possono attendere", come dicevamo tanto tempo fa.


LAZZARI, Gianni. La riforma delle amministrazioni e delle biblioteche nella legge Bassanini (legge 15 marzo 1997, n. 59). «AIB notizie», 9 (1997), n. 4, p. 3.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-05-08 , a cura di: Andreas Zanzoni