AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 5/97

AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni

Veneto

Per non dimenticare Sarajevo

Da lunedì 1 a domenica 6 aprile Enes Kujundzic, direttore della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Bosnia e Erzegovina a Sarajevo, è stato a Venezia, ospite della nostra Sezione. L'occasione è stata data dall'Assemblea regionale dei soci tenuta a Vicenza giovedì 3 aprile, nel corso della quale abbiamo consegnato a Kujundzic 7 mila DM, frutto della nostra campagna "1000 lire per Sarajevo", che si sono aggiunti ai 20 milioni di lire già trasferiti a Sarajevo alcuni mesi fa tramite banca.
A Vicenza Kujundzic ha avuto modo anche di incontrare i rappresentanti di gruppi cittadini a vario titolo impegnati in attività a favore di Sarajevo e della Bosnia; durante il suo soggiorno a Venezia, accompagnato da soci della Sezione, ha potuto visitare la Biblioteca Nazionale Marciana, la Fondazione Querini Stampalia e l'Archivio di Stato, e incontrare il Sindaco e i Rettori delle università veneziane. A tutti ha esposto la situazione e le necessità della sua Biblioteca, da tutti ha ricevuto attestazioni di solidarietà e promesse di collaborazione per il futuro difficile lavoro, che al di là della ricostruzione dell'edificio (opera che richiede ingenti risorse e diverse competenze), investe direttamente i bibliotecari nel recupero e nel mantenimento della vitalità della Biblioteca stessa e delle sue collezioni.
Secondo quanto ci ha illustrato Kujundzic tale lavoro si sta sviluppando principalmente in due direzioni:

1) ricostituzione delle raccolte storiche, cioè della produzione bibliografica della Bosnia e sulla Bosnia, per restituire al paese la sua memoria;

2) aggiornamento dei materiali di consultazione, in tutte le discipline e a livello internazionale, per consentire la continuità e garantire la qualità dello studio e della ricerca in Bosnia. Per raggiungere questi scopi molte sono le strade possibili e suggerite:
- diffusione di liste per indagini nei cataloghi delle nostre biblioteche;
- ospitalità a ricercatori bosniaci per riscontri diretti;
- fornitura di riproduzioni;
- fornitura di strumenti repertoriali;
- selezioni di testi significativi delle diverse letterature;
- visite di bibliotecari in Bosnia;
- creazione di rapporti stabili e continuativi tra la Biblioteca di Sarajevo e le nostre istituzioni bibliotecarie e universitarie.
Kujundzic ha ringraziato la Sezione Veneto dell'AIB per il supporto dato, e ci ha pregato di estendere il suo ringraziamento a quanti, dentro e fuori delle biblioteche e dentro e fuori del Veneto, hanno generosamente aderito alla nostra campagna. Anche noi lo abbiamo voluto ringraziare dell'occasione offertaci per riflettere sul significato della nostra professione e, al di là (o attraverso) di questa, sulla rovina della guerra e sul valore della pace.
Tra le altre cose, Kujundzic ci ha detto che su Sarajevo si è commosso il mondo, ma in molti casi la solidarietà si è fermata alle parole. Con la nostra campagna noi abbiamo realizzato qualcosa: per non dimenticare Sarajevo, la Sezione Veneto offre ancora la sua disponibilità come punto di riferimento per quanti intendono continuare a collaborare nelle forme e nei modi che sono stati proposti.
Per i contributi in denaro resta aperto fino a nuova comunicazione il conto corrente n. 015/63587/OG (ABI 6345 - CAB 02000) intestato a: AIB Sezione Veneto Sarajevo presso la Cassa di Risparmio di Venezia SpA.


Lazio

Parole note: percorsi tra letteratura e musica

di Stefano Pogelli

Penso che non avrei mai affrontato il progetto "Parole note" se non avessi avuto alle spalle l'esperienza e lo stimolo delle lezioni di invito all'ascolto presso la Scuola di musica di Testaccio e le tante analoghe esperienze di divulgazione musicale presso associazioni culturali, biblioteche, radio. La stessa cosa penso che valga per il collega Claudio Vedovati con il quale ho condiviso tante di queste esperienze. uante volte mi sono trovato a dover spiegare a un pubblico di amatori con conoscenze musicali minime o nulle lo schema della forma sonata, la struttura di una fuga, le sottigliezze di un canone fiammingo. Come affrontare questi argomenti senza entrare in particolari tecnici ostici e incomprensibili? La soluzione al dilemma è venuta spesso dal confronto con la letteratura, l'arte, la filosofia dei periodi affrontati. Ecco che il richiamo alle architetture neoclassiche può aiutare a comprendere meglio la musica di Mozart mentre gli interessi di Bach per l'arte della retorica ci illuminano sulle sue opere più labirintiche; l'ambiguità di un canone fiammingo si può spiegare anche mostrando la foresta di simboli annidati in un quadro di van Eyck.
Alla fine di questi incontri i presenti dichiarano di aver apprezzato soprattutto le digressioni e le divagazioni, le citazioni letterarie, il ricordo di avvenimenti storici. "Parole note", nato da queste esperienze, vuole essere soprattutto un invito alla digressione, alla divagazione, alla libera associazione di idee tra parole e musiche. La mostra e il catalogo, destinati alle biblioteche dei paesi della Provincia di Roma, propongono dei percorsi di approfondimento sul rapporto tra parola e musica tra Ottocento e Novecento, mettendo a confronto libri, audio CD e videocassette. I piani di lettura sono molteplici, alcuni diretti ed evidenti, altri più sfumati e incerti. In alcuni casi si presenta il lavoro di collaborazione tra musicisti e letterati (D'Annunzio e Debussy, Mann e Schoenberg, Verdi e Boito) mentre in altri settori della mostra si propone semplicemente un commento sonoro ideale, una colonna sonora per alcune grandi pagine della letteratura. Vengono così accostati i romanzi dell'Ottocento nei quali la natura è protagonista con pagine sinfoniche del medesimo periodo ispirate agli stessi paesaggi.
Certamente la scelta degli accostamenti rischia a volte di degenerare nel banale e nell'ovvio: è normale che artisti, letterati e musicisti vissuti nella stessa epoca, imbevuti delle stesse idee e fermenti culturali, abbiano prodotto opere ispirate a un comune denominatore. In fondo la stessa operazione di accostamento viene compiuta dai grafici quando scelgono una immagine d'epoca adeguata per la copertina di un disco o di un libro; in quel caso l'opera d'arte riprodotta, quando è ben scelta, serve a orientare immediatamente l'ascoltatore o il lettore, a sintonizzarlo su un'epoca, sui suoi gusti, le sue idee. Percorsi incrociati e associazioni analoghe tra le espressioni artistiche di una determinata epoca si trovano anche sui manuali della scuola dell'obbligo. La ricerca si fa più interessante quando si comincia a mescolare le proprie esperienze di lettore o di ascoltatore, scoprendo la musicalità di certa letteratura o le aspirazioni letterarie e narrative di certa musica. Giorgio Pestelli nel suo volume L'età di Haydn e Mozart paragona la prosa de La nouvelle Eloise di Rousseau con la tecnica compositiva di Johann Christian Bach e ricorda che come Rousseau aspirava a un periodare semplice, immediato, fatto di brevi frasi musicali, il Bach di Londra componeva le sue sinfonie a «monosillabi». Stesse identiche analogie le troviamo tra la prosa della beat generation e il fraseggio dei jazzisti dell'era del be-bop o tra la breve, immediata dimensione dell'idillio romantico e le pagine pianistiche di breve, intenso respiro dei compositori del primo Ottocento.
In taluni casi le associazioni e le relazioni sembrerebbero un po' bizzarre e pericolose: c'è un rapporto tra le sinfonie di Mahler e la musica dei Pink Floyd? Apparentemente si tratta di generi lontanissimi ma poi leggiamo un saggio di Alessandro Baricco in L'anima di Hegel incentrato proprio sulla aspirazione alla spettacolarità, sulle anticipazioni e premonizioni di nuove forme di comunicazione insite nelle opere del compositore viennese. Per finire ci viene in mente un film come Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, fortemente ispirato alla letteratura americana degli anni Sessanta e che usava la musica dei Pink Floyd non come semplice colonna sonora ma come elemento narrativo. A questo punto la lettura dei percorsi di "Parole note" rischia di farsi circolare e labirintica, ma in fondo l'idea era proprio questa: le quattro sezioni e i titoli proposti non possono assolutamente essere esaurienti e definitivi, sono uno spaccato di idee, di gusti, di suggestioni proposti alla elaborazione e all'approfondimento del bibliotecario e del lettore. D'altra parte chi scrive ha sempre in mente come modello ideale, durante le sue lezioni di storia della musica, il conferenziere balbuziente del Faustus di Thomas Mann e le sue appassionate spiegazioni letterarie e filosofiche della musica di Bach e Beethoven.
Quale può essere lo sbocco dei sentieri di "Parole note"? Probabilmente la multimedialità, la diffusione del CD-ROM come supporto ideale, le mille prospettive della rete mondiale di comunicazione, con la possibilità di far interagire parole, musiche e immagini in un flusso ininterrotto di narrazione e informazione.Nello stesso tempo penso a come una multimedialità ante litteram fosse insita già, nel Medioevo, nella lettura pubblica dei romanzi cortesi, lettura arricchita da musiche, canzoni e danze. Ecco di nuovo un collegamento, una suggestione, un accostamento, l'accenno di un nuovo sentiero per un altro capitolo di "Parole note".


Campania

Tra ricerca e formazione

di Maria Cristina Di Martino e ornella Falangola

Il giorno 20 marzo 1997, nella Saletta del Nettuno della Libreria Pisanti di Napoli, l'Associazione italiana biblioteche - Sezione Campania ha organizzato il Focus Group: Tra ricerca e formazione. Giornata di informazione e dibattito sulla ridefinizione della professionalità bibliotecaria, che rientra nelle attività previste dal progetto Nuova economica del libro. L'iniziativa, attraverso gli interventi dei relatori intervenuti - Maria Cristina Di Martino (AIB - Campania), Matilde Marandola (Studio Staff), Rossella Savarese (Facoltà di Sociologia della Facoltà Federico II, Dipartimento di Scienza della comunicazione) - ha inteso sensibilizzare gli operatori di biblioteca sulle prospettive aperte dai nuovi scenari professionali dell'editoria elettronica e contestualmente raccogliere reazioni e suggerimenti sul "campo". La platea, costituita da operatori rappresentativi di varie tipologie di biblioteche, ha ascoltato con interesse i contributi teorici legati ai diversi momenti della ricerca sulle connotazioni del nascente mercato in tutta la sua articolazione - dalla produzione, alla distribuzione, all'utenza, sia negli aspetti tecnici, sia in quelli psicologico-comportamentali - e ha raccolto con interesse la sollecitazione ad apportare contributi concreti con la segnalazione di problematiche, che quotidianamente nascono dalla operatività.
Il riscontro della giornata è stato molto soddisfacente, come dimostrato dalle presenze e dal dibattito successivo agli interventi. Questione centrale della discussione la proposta delle nuove figure professionali legate alla biblioteche: responsabile area multimediale, multimedia librarian, Internet librarian, coordinatore di contenuti, gestore dei flussi informativi, esperto del diritto d'autore dei prodotti multimediali. Gli interventi da parte del pubblico hanno riguardato prioritariamente la necessità di "adeguare" alle nuove tipologie professionali una "formazione" mirata, capace di gestire la crescente domanda di informazione globale.
Fra i problemi affrontati:
- l'integrazione delle diverse professionalità nell'ambito di biblioteche medio-piccole con uno scarso numero di addetti;
- la difficoltà per le grandi biblioteche di conservazione, potenziali produttrici di editoria elettronica, di commercializzare direttamente i loro prodotti, pur in presenza di un mercato ricettivo;
- la conciliabilità della tradizionale funzione di conservazione del patrimonio da parte della biblioteca con la natura di "servizio a tempo determinato" di molti prodotti online, con la conseguente riduzione della funzione del bibliotecario a gestore di contratti;
- la complessità e l'eterogeneità delle competenze richieste in particolare alla prima delle figure previste, nelle necessità di evitare l'esportazione di competenze o la loro delega a figure esterne alla biblioteca;
- la pressante richiesta di collegare le biblioteche scolastiche allo sviluppo professionale in corso e di fornire gli strumenti legislativi adeguati per la commercializzazione dei loro prodotti multimediali;
- la necessità di inserire nel circuito dell'informazione elettronica le fasce giovanili delle biblioteche di ente locale;
- la centralità della biblioteca come erogatore di servizi e di alfabetizzazione sull'uso dei nuovi strumenti;
- l'esigenza di recuperare il "valore" del contatto face to face con l'utente nei nuovi rapporti con lo "schermo".

Dopo un attento approfondimento sulla necessità di non considerare le figure emergenti necessariamente separate le une dalle altre, e sulla conseguente opportunità di recepirle piuttosto come aree di competenza che come strutture rigide, è stata evidenziata la funzione di cerniera del gestore di flussi informativi e la sua utilità nell'evitare il dispendio di energia nella ripetitività di alcune operazioni proprie dei centri di documentazioni. Tutti gli elementi emersi nel corso della discussione dovranno necessariamente tradursi in attività e prima ancora in competenze che la fase di formazione del progetto renderà operative.


AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni. «AIB notizie», 9 (1997), n. 5, p. 21-23.
Homepage AIB-WEB | Homepage AIB Notizie | Sommario fascicolo 5/97
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-05-22 , a cura di: Andreas Zanzoni