AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 7/97
Scampoli di informazioni e piccole considerzioni sul Salone di Torino

di Elisabetta Forte


Il Salone del libro di Torino del decennio – 22-27 maggio 1997 – è stato attraversato, forse significativamente, da un bisogno di riflessione e di meditazione, quasi che, raggiunta una ragguardevole maturità, sia nata l'esigenza di una nuova ricerca per canalizzare una vitalità propria e indotta dalla partecipazione della gente, degli intellettuali, degli operatori, dei media. Chi visita il Salone ha sempre comunque l'impressione di partecipare ad un evento, a un grande happening di cui la struttura ospitante, il Lingotto, è il fulcro: particolare, grande, separata negli spazi ma compatta, liberata dalle barriere, conclusa in sé con negozi e ristoranti senza essere world shop. Quest'anno, anche chi non è un primo attore del mondo del libro e dell'editoria, ha sentito la tensione, generata dalla crisi di un settore che non è solo, anche se grandemente, minato dal non leggere degli italiani: forse si tratta anche di una crisi "strutturale" per il troppo pubblicato che incombe e sovrasta. Mille stimoli impegnativi e importanti rischiano di autoescludersi: piccoli e medi editori sembrano costretti a rincorrere la logica dell'instant book per sopravvivere ed esserci. I grandi sembrano essere sempre più grandi.
L'operatore bibliotecario, fuori dalle strette logiche commerciali, legge e assorbe i messaggi del mondo dell'editoria e fatica, a volte, ad essere protagonista. Perché?, eppure, anche al di fuori delle giornate dedicate espressamente alle biblioteche, esistono altri spazi, significativi, veri (oltre a tutto, quanti incontri con i bibliotecari e le biblioteche del nord presenti come standisti e tra gli stand!) per mescolarsi con il mondo del libro che deve essere tutt'uno nella sua diversità.
Una edizione, la decima, dedicata all'immortalità, un tema significativo per il libro nell'eterno dilemma col multimediale: il libro sul comodino, il libro che resiste, che è altro dal multimediale, come sostenuto anche in un dibattito proprio su libro e computer nel vincente, anche se convulso, spazio multimediale del Lingotto. Fortemente centripeto e coinvolgente è risultato anche il grande, bianco, caffè letterario: dimensionato a giorno, con il piccolo ma non meno attraente caffè piemontese a fronte. Due punti strategici di quest'anno da ritrovare sul proprio cammino, in un doveroso passeggiare senza farsi trascinare dall'impegno di seguire tutto, ma non ignorando i convegni per gli operatori, coinvolti dalla problematica sulla legge del libro che non c'è, che si dovrebbe avere, che si potrebbe avere e quella che comunque forse si avrà. Proprio questo è stato uno degli elementi più frequentemente in discussione nei dibattiti "per gli operatori" e che comunque ha influenzato il clima spesso rovente o alternativamente passivo e assente del mondo, per così dire commerciale, del libro.
La proposta di legge (Norme per la vendita a prezzo fisso dei libri, atto Camera n. 2412) presentata da Vittorio Emiliani il 18 aprile 1995 è legge molto attesa, necessaria (il testo era in vendita al Salone presso la Rivisteria con un corredo di raffronti con Francia e Spagna): una legge da fare subito, ma per gli operatori a Torino è sembrata non più sufficiente; in molti dibattiti, anche da parte di operatori bibliotecari, si è richiesta una incentivazione governativa anche per il libro, e inoltre un intervento sulla pianificazione e programmazione produttiva per la "prevenzione" degli stoccaggi. Il mercato del libro, le biblioteche non possono non sentirsi coinvolte in questo dibattito. In Italia il mercato del libro è fragile e la recente sentenza dell'Antitrust del 27 marzo 1997 "in relazione ai rapporti commerciali tra editori e librai", sia pur dedicata al solo settore scolastico, a volte affronta, a volte lambisce, questioni sulla vendita diretta da parte dell'editore oltre a quella da parte del libraio, che spesso le biblioteche si sono trovate ad affrontare.
Nelle tavole rotonde si è spesso vissuto il clima di questo mondo fibrillante che vive con sospetto soluzioni non profit come è risultato molto chiaro, anche a chi era lì, solo ad ascoltare, durante l'appuntamento di sabato 24 maggio pomeriggio "Bassa redditività? 4 soluzioni possibili per gli imprenditori del libro", in cui nell'intervento di Paola Dubini, L'economista del libro, si è posto l'accento sulla necessità di fare in modo nuovo azienda. La Dubini tra le altre molteplici considerazioni, appassionanti, ha anche espresso l'urgenza di verificare il target della catena del libro: individui e aziende, ivi compresa la biblioteca.
I libri, gli stand e i dibattiti, gli incontri e le conferenze sono stati un grande stimolo che si rinnova di anno in anno. Tornando a casa, e leggendo la pagina di Roberto Cotroneo su "L'Espresso" si è ancor più compresa la penetrazione ormai avvenuta dell'evento "Salone", perché le parole di Cotroneo erano tutte, comunque, proiettate al futuro per non disperdere e per proseguire.


FORTE, Elisabetta. Scampoli di informazioni e piccole considerazioni sul Salone di Torino. «AIB notizie», 9 (1997), n. 7, p. 10.
Homepage AIB-WEB | Homepage AIB Notizie | Sommario fascicolo 7/97
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-08-22 , a cura di: Andreas Zanzoni