AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 9/97
Quarte giornate di studio del CNBA

di Ezio Tarantino


Si sono tenute a Torino dal 22 al 24 maggio 1997, ospitate dalla facoltà di Architettura del Politecnico, le Quarte giornate di studio del CNBA, l'associazione che riunisce biblioteche, centri di documentazione e bibliotecari che operano nell'ambito dell'architettura. Il tema scelto quest'anno è stato la Qualità dei servizi bibliotecari, ed è stato affrontato da molteplici punti di osservazione.
La scommessa della Qualità è certamente un "impegno", come recitava il sottotitolo del convegno, ma si è anche potuto verificare, in qualche occasione, come possa diventare motivo di legittimo orgoglio. Affrontarla in un convegno di bibliotecari è comunque un piccolo atto di coraggio, un accettare di mettersi in discussione, verificando pubblicamente il livello dell'offerta del servizio delle nostre strutture che merita di essere reso noto.
Preceduti da una toccante rievocazione di Roberto Gabetti sulle origini pionieristiche della biblioteca centrale della facoltà di architettura, gli interventi della prima giornata hanno inizialmente fatto il punto sui prodotti in qualche modo riconducibili all'attività del CNBA: il CD-ROM Urbadisc, ricchissima banca dati internazionale, ormai giunto al suo quarto anno di vita, realizzato dal CNBA in quanto membro dell'associazione Archinet che ne è fra i produttori; e lo spoglio su CD-ROM della rivista "Urbani-stica", presentato dal presidente del CNBA Mariagrazia Ghelardi.
é stato poi presentato il rinnovato sito-web dell'associazione http://wwwdau.ing.uniroma1.it/cnba , arricchito di nuove informazioni sull'architettura in rete, e dalle schede analitiche sulle 42 biblioteche socie (orari, numeri di telefono, indirizzi Internet, servizi erogati).
La panoramica sui servizi di "qualità", quelli cioè che per il loro potenziale valore aggiunto avvicinano sempre di più domanda e offerta, è iniziata con la presentazione di alcune realizzazioni in rete, ad iniziare da AIB-WEB, già diventato un riferimento indispensabile nel nostro lavoro, illustrato nella sua struttura essenziale da Gabriele Mazzitelli.
Valdo Pasqui, dell'Università di Firenze, ha quindi introdotto le potenzialità di information retrieval del protocollo Z39.50, ed in particolar modo della sua applicazione-client Znavigator, che permette la ricerca simultanea su molteplici cataloghi e basi di dati remote operando con un normale personal computer.
Sempre dalle parti del futuro, più o meno prossimo, Fabio Guidi della Nexus di Firenze, già coproduttore insieme allo IUAV del fortunato OPAC EasyWeb, ha presentato il suo complemento naturale, EasyCat, vale a dire lo strumento che consente di catalogare direttamente sul Web, senza dover disporre necessariamente del software in "locale", ma solo di una licenza d'uso: più o meno come SBN, si dirà (Web a parte). La partita è aperta...
Tornando nel presente, fra gli strumenti per la ricerca documentaria, è stato mostrato da Valeria Minucciani il nuovo ipertesto dell'archivio Mollino realizzato in occasione di una mostra dedicata all'architetto a Mondov, i cui realizzatori, per il fatto di averlo messo a disposizione di tutti in Internet, si sono dovuti far carico di nuove problematiche relative al tipo di utenza "indiscriminata" qual è quella della rete (semplicità dell'esposizione, uso limitato di immagini).
Ida Camesasca ha affrontato, dall'ottica di una società di servizi, la ID Technology, le evoluzioni dei servizi bibliotecari orientati al soddisfacimento delle richieste più sofisticate (ordini elettronici, catalogazione distribuita ecc.).
Con A&I http://www.uniroma1.it/cobai/home.htm , la biblioteca virtuale di architettura e ingegneria a cura del CoBAI – Coordinamento biblioteche dell'area delle scienze architettoniche e ingegneristiche dell'Università "La Sapienza" di Roma – di cui ha parlato Giovanna Terranova, è stato affrontato uno dei temi cruciali del recupero dell'informazione on-line, quello della dispersione delle notizie, della loro instabilità, e dunque della loro perdita di autorevolezza. A&I, come altre simili realizzazioni, si propone come una mappa aggiornata e in continua evoluzione delle risorse di architettura e dei vari settori dell'ingegneria, delineando così uno dei nuovi compiti cui il bibliotecario-documentalista non può sottrarsi, quello della indicizzazione dei materiali recuperabili in Internet.
Gli interventi della seconda giornata, i cui lavori sono stati coordinati da Cipriano Macchiarola dell'Università di Napoli, hanno fornito l'occasione per compiere una panoramica su quelle iniziative, realizzazioni e servizi che costituiscono la base fondamentale per soddisfare standard qualitativi sempre più elevati.
é il caso degli strumenti di indicizzazione dei documenti, una delle chiavi di accesso più importanti e forse più bistrattate, a partire dai sistemi di classificazione (Florica Campenau dell'IFLA ha difeso in modo strenuo l'uso della CDU) a quelli di soggettazione, a proposito dei quali Alberto Cheti ha riferito dei risultati del GRIS, il Gruppo di ricerca dell'AIB sull'indicizzazione per soggetto. La Guida, pubblicata recentemente dal gruppo, ha fissato alcune regole generali indicando esplicitamente tra i suoi obiettivi quello di "migliorare la qualità degli strumenti di indicizzazione", nella consapevolezza che l'uso conforme di uno strumento condiviso renda più chiara la descrizione del materiale e quindi più agevole il compito di recupero dell'informazione da parte dell'utente.
Sempre a proposito di indicizzazione pre-coordinata, Camille Maillard, del Centre de documentation de l'urbanisme del Ministère de l'Equipement francese, ha illustrato il thesaurus finalizzato alla consultazione della banca dati Urbanet (presente all'interno del cd-rom Urbadisc cui si è già accennato). Suddiviso in due volumi, uno di tavole che spiegano la struttura logica delle voci, l'altro composto dalla lista alfabetica, il thesaurus, la cui prima edizione risale al 1969, può essere preso a modello di un tipico intervento centralista "alla francese" al quale purtroppo ci tocca troppo spesso guardare con malcelata invidia.
A fianco di vecchi problemi i bibliotecari si trovano a dover fare i conti anche con le nuove realtà derivate dall'automazione dei cataloghi sia prodotti in sede, che recuperati da fonti catalografiche esterne. Della "crisi" della catalogazione ha parlato Carlo Revelli, collegandola in modo avvincente e appassionato a una crisi più generale dell'idea stessa di biblioteca, se non addirittura della cultura in generale. I cambiamenti proposti dalla tecnologia riguardano in modo speculare catalogatore e utente, posti di fronte alle fonti informative da due opposti angoli di visuale, ma che coincidono nelle conseguenze: l'approccio complesso e multiforme, semplificato (la ricerca per parole chiave non coordinate) ma disordinato. Perché nel prossimo futuro non si perda definitivamente la funzione di controllo del catalogatore sarà necessario, ha sostenuto Revelli, adeguare da una parte la normativa e dall'altra la formazione, affinché non si perda mai il raccordo tra il vecchio e il nuovo.
E d'altra parte quale altro compito ha la cultura se non traghettare la storia verso la contemporaneità? Anche strutturalmente le biblioteche simboleggiano, in concreto, questa tensione continua di trasmissione ininterrotta del passato, nella gestione degli spazi, così come nella conservazione del patrimonio.
Di edilizia delle biblioteche hanno parlato Elena Tamagno, che ha fatto un po' la storia delle biblioteche del Politecnico, e Salvatore Barbera, dell'Università di Catania, reduce da una lunga esperienza di studio in Francia dove, a fronte di sempre numerosi casi di recupero o restauro di vecchi edifici, sono numerosi gli esempi di nuove realizzazioni (uno per tutti la Très grande bibliothèque de France, peraltro non mostrato da Barbera, che ha privilegiato alcune piccole strutture municipali, a Parigi e in provincia).
Tra le altre esperienze maggiormente significative segnaliamo infine quelle del database delle diapositive della biblioteca dell'Università di Edimburgo, di cui Alice Crossland ha spiegato i problemi di ordine descrittivo e strutturale, efficacemente risolti; e la storia del progetto URBS, un felice esempio di cooperazione che ha prodotto il catalogo collettivo di alcune biblioteche di istituti culturali stranieri presenti a Roma, raccontata da Paul Gabriele Weston, direttore della Biblioteca apostolica vaticana.


TARANTINO, Ezio. Quarte giornate di studio del CNBA. «AIB notizie», 9 (1997), n. 9, p. 4-5.
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 9/97
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-10-23 , a cura di Andreas Zanzoni