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Anche la "Bassanini 2" riguarda le biblioteche?

di Giovanni Lazzari


Sì, anche la "Bassanini 2" riguarda le biblioteche, in quanto istituzioni della pubblica amministrazione, in quanto servizi pubblici locali, anche le biblioteche sono coinvolte nel processo di riforma e semplificazioni amministrative, previsto dalla legge 15 maggio 1997, n. 127, Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo, la cosiddetta "Bassanini 2", appunto.
Se più evidente è l'impatto della legge n. 59/1997 sull'organizzazione bibliotecaria nazionale e locale, e tale evidenza si concretizzerà con l'esercizio della delega conferita al Governo, in materia di trasferimento di competenze a regioni ed enti locali; se parimenti evidente sarà la portata innovativa della riforma costituzionale in discussione alla Commissione bicamerale, che disegna una Repubblica federale fondata sul principio di sussidiarietà e che ribalta il criterio dell'attribuzione residuale delle competenze dallo Stato alle regioni (individuando con precisione i limiti delle attribuzioni statali); se altrettanto incedente sarà, pur se in settori specifici e non generalmente, la riforma del Ministero per i beni culturali e ambientali, orientato a definirsi come Ministero delle attività culturali, anche la legge n. 127/1997 ci interessa da vicino.
Essa ha disposto una serie ampia e particolareggiata di norme in materia di semplificazione amministrativa, di velocizzazione della macchina burocratica, di riforma dei controlli, di razionalizzazione dell'attività dei comuni, di competenze dei servizi e di opere pubbliche, di pubblico impiego e di università, tutte orientate ai principi dell'efficienza dei servizi al cittadino e dell'autonomia, alla volontà di rimuovere gli impacci formalistici all'azione amministrativa, privilegiando il risultato, l'obiettivo sulla procedura.
Quello che a me pare l'impatto più interessante per la nostra professione è la parte riguardante l'attività e l'ordinamento degli enti locali - in attesa della riforma della legge n. 142/1990, attualmente in discussione in Parlamento, che inciderà sulle forme di gestione e di cooperazione dei servizi pubblici locali - ed in particolare le norme in materia di personale, che, quando esplicheranno pienamente la loro efficacia, potranno incrementare il processo di autonomia e di responsabilità gestionale degli uffici, rispetto alle prerogative ed alle funzioni di indirizzo e di controllo degli organi elettivi.
La revisione dei compiti e dello status dei segretari comunali e la previsione del city manager per i comuni con oltre 15.000 abitanti, ma in condivisione per convenzione anche per i comuni minori (ricordiamo, a questo proposito, la tavola rotonda dell'ultimo congresso AIB con i direttori generali di Trieste e di Udine), l'attribuzione delle competenze di livello dirigenziale anche a personale di VI qualifica funzionale nei piccoli Comuni (e quindi la possibilità, anche per il dipendente di VI livello, di essere titolare delle responsabilità del Piano esecutivo di gestione), le stesse norme di semplificazione burocratica danno nuovi strumenti di autonomia e di responsabilità, e quindi di efficienza e di efficacia, al dipendente-bibliotecario.
La gestione del PEG: Piano esecutivo di gestione, ex D.lgs. 77/1995, ovvero l'attribuzione di un budget da parte della giunta comunale al dipendente, il quale diviene autonomamente responsabile della gestione, del conseguimento degli obiettivi predefiniti, dei risultati del servizio affidatogli, in molte realtà locali può essere la risposta alle esigenze di efficienza e di snellezza amministrativa del servizio bibliotecario, può essere una forma efficace di autonomia. Questo laddove non si ritenga opportuno ricorrere a quegli strumenti innovativi previsti dalla legge n. 142/1990 e già utilizzati riguardo alla gestione (ad esempio l'istituzione) e alla cooperazione (ad esempio il consorzio) dei servizi, tanto più oggi, alla vigilia della riforma della legge n. 142/1990, in cui si prevede la nuova regolamentazione della gestione associativa dei servizi nei piccoli comuni che hanno giustamente rifiutato gli istituti della fusione o dell'unione, stravolgenti la loro identità stessa.
Si intuisce subito come il combinato disposto di queste norme possa essere utilizzato nelle piccole realtà, senza bardature istituzionali e strutturali, per la gestione del servizio bibliotecario in forma sistemica e si rafforza anche la previsione della necessità che, come corrispettivo dell'autonomia e della responsabilità del bibliotecario, la sua qualificazione professionale sia giuridicamente garantita.


LAZZARI, Giovanni. Anche la "Bassanini 2" riguarda le biblioteche?. «AIB notizie», 9 (1997), n. 10, p. 6.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-11-13 , a cura di: Andreas Zanzoni