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Di tutto un po'

Nuove facoltà e mondo del lavoro

Mi è stato segnalato da alcuni studenti e laureati della Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università della Tuscia che alla fine di agosto è apparsa su un importante quotidiano nazionale un’inserzione per la ricerca di giovani laureati da impiegare in attività di "catalogazione, soggettazione e classificazione di testi". Agli aspiranti si richiedeva il possesso della laurea in Lettere e la conoscenza delle lingue inglese e francese, mentre veniva indicato che sarebbero stati considerati come titoli preferenziali il diploma della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari e l’aver avuto analoghe esperienze nel settore. Mentre ci è sembrato molto serio l’aver richiesto ai candidati alcuni requisiti come il diploma della SSAB o la conoscenza delle lingue straniere, a noi è parso strano che non fossero presi in considerazione i laureati dell’indirizzo archivistico-librario dei corsi di laurea in Conservazione dei beni culturali e che si privilegiassero invece quanti provengono dalle Facoltà di Lettere, le quali non forniscono alcuna competenza specifica a chi intenda avviarsi al lavoro di catalogazione e presso le quali spesso non è possibile sostenere neppure un esame dell’area biblioteconomica. Ho preso carta e penna e, per segnalare questa incongruenza, ho scritto all’indirizzo pubblicato nell’inserzione. Se ora scrivo anche a voi e se chiedo ospitalità ad "AIB Notizie" non è solo per difendere i nostri studenti da una discriminazione incredibile, ma è anche perché credo che si possa approfittare dell’occasione per provare a fare un po’ di chiarezza. Non è infatti la prima volta che accadono cose di questo genere e non è infrequente il caso di bandi di concorso ai quali non possono partecipare i laureati in Conservazione dei beni culturali. Ciò a volte può essere dovuto al fatto che gli enti che ricercano personale ignorano l’esistenza di questi corsi di laurea, che ormai però operano da parecchi anni e che sono stati attivati in numerose sedi universitarie. Temo anche, però, che la causa possa essere attribuita all’infelice denominazione di questi corsi, che non corrisponde se non in minima parte ai loro contenuti. Infatti, i nostri studenti prima di arrivare alla laurea sostengono almeno 24 esami, di cui circa 15 (il numero può variare a seconda dei piani di studio e delle discipline attivate nelle varie facoltà) relativi alle discipline dell’indirizzo. Di queste al massimo quattro o cinque riguardano i problemi della conservazione e della tutela, mentre sono almeno il doppio quelle che affrontano i temi del trattamento dell’informazione e dei documenti, e della gestione delle biblioteche. In alcune sedi come quella in cui lavoro, i corsi sono spesso integrati da esercitazioni e da esperienze di laboratorio: ovviamente, il nostro scopo è quello di contribuire alla formazione culturale e non solo professionale di quanti intendono fare il bibliotecario, e cercare di fornire loro gli strumenti critici con i quali comprendere, applicare e far avanzare i fondamenti della professione e le tecniche che vi si applicano. Ho ritenuto doverosa tale segnalazione, senza per questo ignorare i limiti e le contraddizioni dei nostri corsi di laurea, né dimenticando la necessità di una loro riforma, obiettivo per il quale molti si battono ma che per il momento sembra purtroppo ancora lontano. Al tempo stesso, però, sono confortato dal fatto che gran parte di quanti a Viterbo si laureano nel nostro indirizzo riesce ad inserirsi, sia pure in modo spesso precario, nel mondo del lavoro ed in particolare mi sembra interessante rilevare che quasi nessuno di loro si occupa in senso stretto di conservazione, mentre sono ormai parecchi quelli che lavorano all’alimentazione di basi di dati, che operano in centri di documentazione, o che hanno trovato impiego in un settore che si potrebbe definire “allargato”: non sta a me giudicare, ma penso che ciò sia anche il risultato di un’offerta didattica ben più vasta di quanto lasci supporre la pura e semplice etichettatura dei corsi di laurea in Conservazione dei beni culturali. Non è questa le sede per affrontare discorsi più complessi, come quello ad esempio sul fatto che il reclutamento nelle biblioteche debba essere aperto anche a chi è in possesso di altri titoli di studio, ma mi sembra quanto meno singolare che esso sia precluso proprio a chi ha seguito l’unico corso di laurea che è specificamente mirato a questo scopo. A me sembra ovvio che si debba come minimo ammettere ad una selezione, che mi auguro rigorosa, anche i laureati in Conservazione.

Giovanni Solimine


Agenda


Seminari su Web ed editoria elettronica
(Londra, novembre 1997)

Serie di seminari per Web masters, Intranet managers ed editori elettronici:

1) Authoring and Web information (24-25 novembre)
2) Electronic style sheets: CSS, DSSSL e XLS (26-27 novembre)
3) Portable documents (28 novembre)
4) Web and Internet security (20-21 novembre)
5) XML and network publishing technologies (17 novembre)
6) E-commerce, EDI and the Internet (19 novembre)
7) X.500 Directory: an introduction to the directory standards (24-25 novembre)
8) Building your directory: implementing, managing and using X.500 (26 novembre)
9) Lightweight directory access protocol (13-14 novembre)
10) Network payment systems and digital cash (17-18 novembre)
11) Understanding IT security issues and techniques (18 novembre)
12) Trusted third parties, public key infrastructures, certificates and X.509 (19 novembre)
13) Communications, messaging and Internet security (20 novembre)
14) Internet telephony (19 novembre)

Per informazioni: Technology Appraisals, 82 Hampton Road, Twickenham, TW2 5QS, UK. Tel.: 44/181/8933986; fax: 44/181/ 7441149; e-mail: techapp@cix.compulink.co.uk; http://www.techapps.co.uk

BBCC Expo
(Venezia, 5-8 dicembre 1997)
"BBCC EXPO Salone dei beni culturali" è l'appuntamento fieristico italiano per gli operatori e i professionisti dei beni culturali, la cui valorizzazione è ormai un fattore strategico per lo sviluppo economico dell'Italia e dell'Europa.

Per informazioni: tel.: 041/5235735; fax: 041/5234265; e-mail: bbccExpo@veneziafiere.it; Internet: http://www.veneziafiere.it.


Premi


Unesco Prize for children's and young people's literature in the service of tolerance

Questo premio concerne gli autori di opere (novelle, brevi storie, libri illustrati, fumetti, non-fiction) che rientrano in due categorie: bambini fino ai 12 anni, ragazzi tra 13 e 18 anni. Le opere devono essere presentate dalle case editrici, non dagli autori, e devono essere state pubblicate negli anni 1996-1997. Le domande devono essere accompagnate da un riassunto in inglese o francese; gli editori devono spedire 4 copie di ogni libro presentato. Le richieste non devono essere spedite direttamente all'Unesco, ma alla Commissione nazionale per l'Unesco, il cui recapito italiano è: Commission nationale italienne pour l'Unesco, piazza Firenze 27, 00186 Roma, tel.: 06/6873713; 6873723; fax: 06/6873684.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 1997.
Per ulteriori informazioni: Maha Bulos, Unesco, 1, rue Miollis, 75732 Paris Cedex 15, France. Tel.: 33/ 145/1/45684340; fax: 33/1/ 45685595; e-mail: m.bulos@unesco.org.

Laura Orvieto

È giunto ormai alla quarta edizione il Premio letterario Laura Orvieto dedicato a una donna che dedicò gran parte della propria vita ai problemi dell'infanzia, alla letteratura e a un'intensa attività filantropica.
Quest'anno il premio è dedicato a testi inediti di non oltre 100 cartelle per giovani lettori di un'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, scritti da autori italiani.
Le opere in concorso devono essere incentrate su temi adatti allo sviluppo psicologico dei ragazzi del triennio della scuola media, quali ad esempio i rapporti generazionali, i rapporti difficili con i diversi, l'integrazione razziale e la tolleranza, il rapporto con l'ambiente e con la natura, la vita scolastica e gli amici, lo sport. I manoscritti dovranno pervenire entro il 30 novembre 1997.
Al primo classificato andrà un premio di L. 10.000.000, al secondo di L. 5.000.000.
Per informazioni: Fondazione "Premio Laura Orvieto", via Maggio 42, Firenze. Tel. 055/697877, 697981, 697946.


Di tutto un po'. «AIB notizie», 9 (1997), n. 10, p. 26, 30.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-11-13 , a cura di: Andreas Zanzoni