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AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni

Toscana

Il CER Toscana per una nuova legge regionale

Il CER toscano ha deciso di intraprendere una serie di incontri ufficiali con i rappresentanti delle principali istituzioni e organismi responsabili delle biblioteche. Considerando urgente riprendere i rapporti con la Regione, interrotti nel periodo delle elezioni, sui temi della nuova legge regionale per le biblioteche e la nuova gestione della Biblioteca dei Servizi bibliografici, nel mese di settembre si sono svolti prioritariamente gli incontri con la Presidente della Commissione consiliare per la Cultura, Simonetta Pecini, con l'Assessore alla Cultura, Marialina Marcucci, e con la Coordinatrice del Dipartimento, Rossella Dini.
La proposta di legge regionale per le biblioteche si trova attualmente in attesa di esame da parte della Commissione del Consiglio regionale per la Cultura. La Pecini, nel confermare il suo impegno per portare avanti il disegno di legge, ha però sottolineato alcuni problemi fondamentali. Innanzitutto, le consultazioni hanno raccolto una forte protesta in merito alla scelta di eliminare gli archivi degli enti locali dalla legge per le biblioteche, in contrasto con quanto la stessa legge 33/76, ancora in vigore, prevedeva.
Su questo problema l'AIB si era già espressa, sostanzialmente affiancandosi alle richieste dell'ANAI di reintrodurre gli archivi nella medesima struttura del disegno di legge. Gli archivisti infatti non hanno rilevato tanto l'esigenza di emendare o mutare la legge nel suo attuale disegno, ma ritengono che gli archivi debbano fare parte, accanto alle biblioteche, della programmazione regionale in questo settore. L'AIB, oltre alle dichiarazioni nei documenti presentati ufficialmente e alle proposte di emendamenti, ha sostenuto nella scorsa primavera le iniziative dell'ANAI e la campagna lanciata per la raccolta di firme. Il CER ha ottenuto un'audizione con la Commissione consiliare nel corso della quale verranno ripresi questi temi a sostegno degli archivisti e a favore di un iter rapido di approvazione della legge. Oltre a questo problema di sostanziale importanza, la Pecini ha espresso un parere negativo anche sulla predisposizione dei piani di settore annuali. Come avevamo potuto leggere anche nelle sue precedenti dichiarazioni ai giornali, la legge 14/95, che disciplina le modalità di erogazione dei contributi regionali sulla base di un piano di indirizzo generale per la cultura, permette, a suo modo di vedere, di mantenere in un quadro complessivo tutti gli interventi e la ripartizione delle risorse, senza il quale le biblioteche potrebbero rischiare ulteriormente una perdita di ruolo e di risorse. Il CER ha fatto presente che il piano di settore, come è stato concepito nel disegno di legge, introduce aspetti molto positivi di programmazione e verifica della crescita dei servizi e degli investimenti ad essi destinati. Il CER condivide però, come già in altre occasioni è stato detto, la perplessità su come potranno essere gestite queste verifiche da parte del Dipartimento Cultura, che negli ultimi anni ha subito un ridimensionamento della sua struttura tecnica, ridimensionamento che si riconferma nella volontà di collocare altrove la Biblioteca dei Servizi bibliografici. Rossella Dini ha però interamente confermato la volontà di perseguire le scelte già intraprese. Nell'incontro tenutosi presso il suo ufficio, sia la scelta di non comprendere gli archivi nella legge, sia la scelta di non gestire più direttamente la biblioteca sono state motivate con l'esigenza di razionalizzare le risorse che si sono andate di fatto riducendo. Diventa quindi sempre più necessario introdurre misure di programmazione che perseguano la maggiore efficacia nel rispetto della normativa vigente: per quanto riguarda gli archivi, la Dini ritiene che essi non siano compresi tra le materie delegate alle regioni; per quanto riguarda la Biblioteca dei Servizi bibliografici, la sua collocazione attuale non è ritenuta sufficientemente soddisfacente e solleva comunque dei grossi interrogativi sulla possibilità di essere gestita nel tempo, proprio per le caratteristiche che le leggi definiscono per le regioni, ovvero enti deputati alla programmazione e non alla gestione diretta dei servizi. é allo studio un'ipotesi di convenzione che potrebbe prevedere il collocamento della Biblioteca presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Si prevede che in questo modo i servizi potrebbero restare aperti a giornata intera per tutta la settimana. La Regione sarebbe disponibile a mantenere la spesa necessaria al proseguimento delle acquisizioni, mentre l'integrazione delle raccolte con il patrimonio della Nazionale permetterebbe un considerevole arricchimento. Si sta cercando, è stato detto, di fare "un matrimonio di interesse". Non sono state individuate ancora tutte le soluzioni, ma è chiaro che dovrà trattarsi di un servizio a scaffale aperto e a libero accesso per tutti i bibliotecari. Gli accordi sono ancora in corso di maturazione e non è scontato che debbano giungere a una conclusione positiva. In seguito a questo incontro, l'AIB ha immediatamente chiesto e ottenuto un appuntamento con la Direttrice della Nazionale.
Molto interessante e incentrato sul tema della presenza delle biblioteche nella società toscana è stato il piacevole incontro con l'Assessore Marcucci. Purtroppo, è stato rilevato, la visibilità delle biblioteche nella società toscana è attualmente un auspicio e non una realtà. La potenzialità che le biblioteche hanno per esempio di operare nel campo del disagio giovanile o di stringere rapporti con l'industria attraverso le associazioni degli imprenditori, le camere di commercio, ha detto la Marcucci, non ha trovato ancora realizzazione. Pur condividendo, ci sembra, le ragioni che hanno determinato questa situazione e che la recente indagine pubblicata dalla Sezione Toscana ha rilevato – ovvero una fondamentale disattenzione da parte degli amministratori, una carenza di risorse, una mancanza di politiche di programmazione anche da parte della Regione stessa per lunghi anni nel passato più recente – la Marcucci ha rilevato tuttavia che anche l'esito delle iniziative promosse dalla Regione stessa nel 1996 sotto il nome di "Ex-Biblo: viaggio nelle biblioteche e negli archivi storici della Toscana" non ha dato esito particolarmente soddisfacente: non si è dimostrata una capacità di coinvolgimento a più largo raggio, non si sono prodotte forme di aggregazione più ampia con associazioni, sponsor, altri organismi, oltre lo stretto ambito bibliotecario. L'AIB ha offerto la sua disponibilità a dare il proprio contributo di idee e di competenze per lavorare a favore di un superamento di questa situazione di indubbia difficoltà. é stato così deciso che il CER sarà invitato al prossimo incontro che l'Assessore Marcucci tiene mensilmente con gli Assessori alla Cultura delle province toscane.


AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni. «AIB notizie», 9 (1997), n. 10, p. 17-18.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1997-11-13 , a cura di: Andreas Zanzoni