di Enzo Frustaci
Il Congresso di Napoli che
si era aperto con una relazione del presidente Poggiali ricca
di intenti e d'auspici, ha poi trovato nell'assemblea generale
dei soci del 30 ottobre un altro momento di grande impegno collettivo.
Per diverse ore ci si è confrontati su alcune questioni
fondamentali della vita associativa con la platea dei partecipanti
e la presidenza uniti nello sforzo di chiudere una lunga e faticosa
stagione di trasformazioni che ci restituiscono un'Associazione
compatta, con delle regole della vita associativa più chiare,
e soprattutto dotata di quegli strumenti che facilitano i compiti
di tutela della professione.
La giornata si è aperta
con alcuni adempimenti procedurali (nomina del segretario dell'Assemblea
e della commissione per la verifica dei poteri, modalità
degli interventi), quindi, decisa una variazione al ricco ordine
del giorno, sono iniziati i lavori aperti dal presidente dell'Associazione.
Poggiali ha iniziato ricordando la risoluzione del Consiglio nazionale
dei presidenti regionali in favore delle iniziative per il recupero
e la salvaguardia del patrimonio librario nelle zone terremotate
e per la ripresa del servizio, e ha poi presentato quanto realizzato
dal CEN in questo scorcio d'anno ed il programma delle attività
per il 1998. Tenendo costantemente conto del programma elettorale,
per la Biblioteca del cittadino nella società conoscitiva,
ha disegnato un ampio ventaglio di iniziative che abbraccia tutti
i settori d'interesse dell'Associazione, dagli interventi più
strettamente politici e generali, che richiamano la responsabilità
dell'Associazione nell'affermazione di alcuni valori umani fondamentali,
a quelli per il rafforzamento dell'identità professionale,
al forte impegno per l'ampliamento della relazioni internazionali.
In questo senso è stata annunciata ufficialmente la candidatura
di Roma ad ospitare la Conferenza dell'IFLA nel 2003 con l'impegno
a lavorare in tutte le nostre biblioteche perché siano
all'altezza del compito che l'Associazione si è assunto.
L'Assemblea ha approvato la relazione del Presidente e ha approvato
in successione le proposte del CEN riguardanti la strategia sulla
legislazione per le biblioteche (legge quadro) e quelle sulla
modifica dei regolamenti dell'Associazione che avevano come riferimento
il precedente Statuto. Quindi ha discusso con grande interesse
(sono intervenuti tra gli altri Lazzari della Sezione Lazio, De
Magistris della Sezione Campania, Saccani della Regione Piemonte,
Innamorati della Sezione Umbria) la proposta per l'Albo professionale,
presentata dal Vice presidente Alberto Petrucciani, che presenta
un concreto passo in avanti verso il riconoscimento della professione
in una visione moderna e più rispondente al quadro nazionale
e internazionale. L'Assemblea ha votato, con solo 6 astenuti più
il CEN e il Segretario, di portare al Congresso del 1998 a Genova
una proposta definitiva sull'Albo. A proposito del Congresso genovese
è intervenuto Antonio Scolari, della Sezione Liguria e
membro del CEN, che ne ha presentato le modalità organizzative
e le date: 28-30 aprile 1998.
Assolti questi compiti l'Assemblea
ha iniziato, dopo la presentazione di Gianni Lazzari che ne ha
ripercorso la storia, a discutere il Codice deontologico dei
bibliotecari italiani. Dopo aver richiamato l'attenzione sulle
modifiche apportate grazie all'impegno delle Sezioni che nel corso
degli ultimi mesi hanno discusso sui testi originari, il Presidente
ha posto in votazione il documento che è stato approvato
con due sole astensioni. Un lungo applauso ha salutato l'approvazione
del Codice che per la prima volta nella storia della nostra professione
ne sistemizza i principi fondamentali.
A questa discussione è
seguita quella sul Codice di comportamento. Il Presidente
ha descritto la posizione dell'Esecutivo in merito e ha spiegato
le ragioni generali che ne sottintendono l'assunzione. Su questo
Codice la Sezione Piemonte che, insieme a quella Toscana, ha dato
il maggior contributo alla rielaborazione e definizione del testo
definitivo con numerosi inteventi e la presentazione di diversi
emendamenti, ha posto una mozione, presentata dal suo Segretario
Saccani, affinché il Codice non fosse discusso a Napoli,
ma dopo un ulteriore dibattito fra i soci, fosse portato a Genova.
L'Assemblea ha votato respingendo a larga maggioranza questa ipotesi.
Dopo una rapida riunione del CEN che ha esaminato gli emendamenti
proposti, molti dei quali migliorativi del testo e quindi accolti
nella stesura definitiva del documento, l'Assemblea ha discusso
gli emendamenti presentati dai vari soci (Saccani, Gatto della
Sezione Piemonte, Rolle, Boretti, Bertini della Sezione Toscana,
Miele della Sezione Lazio) in un clima di grande collaborazione
e serenità che molto ha giovato ad una conclusione positiva.
Dopo nove votazioni sui singoli emendamenti e una votazione finale
sull'intero documento, il Codice di Comportamento è
stato approvato all'unanimità dall'Assemblea e anch'esso
salutato con un lungo applauso.
Ultimo atto dell'Assemblea
è stata la discussione del Regolamento di disciplina,
l'ultima tessera da inserire nel quadro normativo dell'Associazione
per porla al passo con le esigenze del riconoscimento della professione
e della creazione dell'Albo. Saccani per la Sezione Piemonte ha
presentato una mozione di voto chiedendo il rinvio a Genova perché
il Regolamento ha avuto scarsa circolazione fra i soci. Il Presidente
Poggiali, esprimendo un plauso e un ringraziamento ai soci per
la fattiva collaborazione nell'elaborazione dei testi e per il
grande interesse e disponibilità mostrati nel seguire il
dibattito assembleare, ha spiegato le ragioni più volte
ricordate per le quali il Regolamento doveva essere approvato,
ma ha concordato sulla necessità che una verifica della
funzionalità del complesso della normativa venga fatta
al prossimo Congresso. Sulla base delle dichiarazioni del Presidente,
la Sezione Piemonte ha ritirato la sua mozione di voto e ha espresso
a sua volta la soddisfazione della Sezione stessa per il risultato
raggiunto e per il clima nuovo che l'Assemblea ha imposto a tutti
i soci. Il Regolamento è stato approvato all'unanimità
e con questo atto conclusivo l'Assemblea è stata formalmente
chiusa dal Presidente.