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La politica bibliotecaria per il Mezzogiorno d'Italia

di Maria Dora Morgante


"La politica bibliotecaria per il Mezzogiorno d'Italia" è stato il tema affrontato nella mattinata del 31 ottobre. A coordinare i lavori Giovanni Di Domenico che nel presentare i temi della tavola rotonda ha indicato la necessità che la legislazione serva a migliorare la vita delle biblioteche, soprattutto di quelle più deboli del Mezzogiorno, e ha sottolineato il bisogno che le biblioteche meridionali possano fornire servizi di qualità e accedere a risorse sia culturali sia economiche per affrontare la sfida delle nuove tecnologie.
Di Domenico ha voluto ricordare le carenze legislative, la ridotta capacità di investimento, il blocco dell'autonomia delle università, non ultima la difficoltà di attuare le leggi esistenti. D'obbligo l'accenno a Mediateca 2000, visto invece come modello utile di intervento per il suo carattere di chiarezza degli obiettivi e di valorizzazione delle risorse umane.
Ha, quindi, preso la parola Fiorella Romano, in rappresentanza di Francesco Sicilia, presentando il quadro delle biblioteche e degli istituti che dipendono dal Ministero per i beni culturali e ambientali. Vi sono esperienze positive come, ad esempio, la Biblio-teca nazionale di Potenza, ma non si può non rimarcare la mancanza di continuità nei finanziamenti, anche se bisogna incoraggiare la condivisione delle risorse e insistere sulla cooperazione, tenendo presente che il decentramento da tutti auspicato coinvolge in modo particolare gli enti locali.
Pasquale Persico, assessore del Comune di Salerno, ha presentato l'interessante progetto Biblionet, in cui la Biblioteca è vista come punto di riferimento del quartiere, per riqualificarlo, e favorire, grazie alle nuove tecnologie, la circolazione dei libri nella città.
Giovanni Muto ha, quindi, sottolineato l'importanza di un sistema bibliotecario integrato. Malgrado le opportunità date dalle leggi, alcuni comuni sono restii a impegnarsi su questo terreno. Per migliorare la situazione sia l'AIB sia gli utenti devono impegnarsi a lavorare con gli enti per evitare il pericolo di una sempre maggiore perdita di progettualità nel Mezzogiorno. Molto preoccupanti, del resto, appaiono i dati sulla percentuale delle opere consultate in Italia, che risultano essere al Sud del 9,4% contro il 45,73% del Nord.
L'assessore Taglialatela ha posto l'attenzione sui problemi della Campania. Più della metà della popolazione della Regione risiede nell'area metropolitana di Napoli, una zona geografica molto ristretta. C'è stata nel passato una dispersione di risorse finanziarie, ma la Regione Campania ha fatto e sta facendo nuovi sforzi per le biblioteche come dimostrano gli stanziamenti - sia per il 1996 sia per il 1997 - di 2 miliardi. Nell'ottica del miglioramento della qualità dei servizi bisogna valorizzare le risorse umane, individuare percorsi formativi e completare il reinquadramento professionale.
Vittorio Dini, delegato rettorale per le biblioteche dell'Università di Salerno, ha comunicato che è stata aperta la nuova Biblioteca centrale di ateneo, interamente a scaffale aperto. Ha però sottolineato, come dato negativo, la mancanza di una fondamentale integrazione con il territorio. Anche in questo caso l'intervento della Regione è importante per consentire all'Univer-sità di raggiungere quell'autonomia che significhi capacità di autodeterminazione con l'obiettivo di rendere la biblioteca una vera risorsa culturale.
Ha preso, quindi, la parola il sottosegretario Alberto La Volpe che ha voluto subito manifestare il suo apprezzamento al presidente Poggiali, elogiando il taglio politico della sua relazione introduttiva e ribadendo che la "questione biblioteca" è uno degli obiettivi prioritari della sua azione politica. Un'azione politica nel settore delle biblioteche e degli archivi è ancor più necessaria, proprio perchŽ questi istituti si pensa spesso che non diano un ritorno d'immagine e richiedono pertanto un impegno costante. Il Ministero, ha ribadito il sottosegretario, pone al centro del suo lavoro la questione più generale dell'accesso dei cittadini alla conoscenza: in questo senso si muovono iniziative quali la Conferenza nazionale del libro di Torino o il progetto "A scuola di biblioteca". In questo ambito Media-teca 2000 è una risposta al bisogno crescente di informazione, di crescita culturale del Paese: 2000 biblioteche che siano al servizio di tutti i cittadini, anche degli immigrati. Il sottosegretario ha esortato calorosamente i bibliotecari a preoccuparsi anche di questa nuova fascia di possibili utenti e ha richiamato l'attenzione sui bambini, sulla sfida informatica e sull'appuntamento del prossimo millennio che deve trovare le biblioteche pronte ad affrontare le esigenze di una società multietnica.
A questo punto si è sviluppato un ampio e variegato dibattito che ha visto la partecipazione appassionata dei convegnisti, tutti concordi nel ribadire le grandi potenzialità del Mezzogiorno e la necessità che finalmente queste risorse possano essere pienamente valorizzate.


MORGANTE, Maria Dora. La politica bibliotecaria per il Mezzogiorno d'Italia. «AIB Notizie», 9 (1997), n. 12, p. 6-7.
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