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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Albareda, Anselmo Maria
(Gioacchino, prima del noviziato)

(Barcellona, Spagna 16 febbraio 1892 – Barcellona 20 luglio 1966)

Benedettino, entrato in monastero nel 1904, pronunciò i voti solenni nel 1914. Dal 1913 al 1915 studiò a Roma, dove ottenne la laurea in teologia al Collegio internazionale benedettino di S. Anselmo. Ordinato sacerdote nello stesso anno a Montserrat, cominciò qui a dedicarsi agli studi storico-eruditi e pubblicò lavori catalografici e bibliografici: Manuscrits de la Biblioteca de Montserrat (1917), La impremta de Montserrat (segles XVe-XVIe) (1919), L'Arxiu antic de Montserrat (1920). Nel 1917 fu l'iniziatore e promotore della collana erudita «Analecta Montserratensia» e nel 1926 della «Catalonia monastica», che alla metà degli anni Cinquanta si fonderanno; in quegli anni, inoltre, fondò e diresse la tipografia dell'Abbazia benedettina di Montserrat.
Nel 1921 tornò a Roma, dove ottenne il diploma di archivista e paleografo presso la Scuola vaticana e successivamente perfezionò gli studi sul metodo della ricerca storica in Germania, alla scuola di Heinrich Finke.
Rientrato a Montserrat nel 1924, ebbe l'incarico di riordinare l'Archivio e si dedicò alla pubblicazione di documenti sulla storia catalana; compì numerosi viaggi di studio all'estero e, nel 1927, un pellegrinaggio in Terrasanta. Scrisse una storia del monastero di Monserrat (1931), una biografia del suo fondatore, l'abate Oliva, e la ricostruzione del soggiorno di sant'Ignazio nell'abbazia (1935).
Il 18 giugno 1936 il papa Pio XI lo nominò prefetto della Biblioteca apostolica vaticana, carica che ricoprì per oltre venticinque anni. Nello stesso anno ottenne anche la nomina di bibliotecario membro in soprannumero della Pontificia accademia delle scienze (di cui divenne membro effettivo nel 1960), e l'anno seguente quella di consultore della Sacra congregazione dei riti per la sezione storica; più tardi divenne consultore della Sacra congregazione dei seminari e università e abate titolare di Ripoll.

Molte le opere di rinnovamento e modernizzazione della Biblioteca vaticana portate a termine sotto la sua direzione: dotò il Laboratorio di restauro delle più moderne attrezzature; fondò nel 1937 il Laboratorio fotografico per venire incontro alle esigenze degli studiosi; fornì i magazzini di nuove scaffalature metalliche; fece eseguire importanti lavori di ristrutturazione degli ambienti e di adeguamento degli arredi.
Con lo scoppio della guerra fu impegnato nella salvaguardia dei tesori della Biblioteca, trasportati in rifugi sicuri, nei quali trovò ricovero anche il materiale di molte altre biblioteche del centro Italia.
Nel 1945 organizzò una grande mostra dei cimeli salvati dalle distruzioni belliche e promosse una monumentale raccolta di studi per la celebrazione degli ottanta anni del cardinale Mercati, pubblicata in sei volumi nel 1946.
Nel 1950 allestì la mostra delle miniature del Rinascimento possedute dalla Biblioteca vaticana, curandone il catalogo, e nel 1952 diede inizio al lavoro di microfilmatura dei manoscritti vaticani, di cui fu concessa copia all'Università di St. Louis (Missouri).
Socio dell'Associazione italiana biblioteche a partire dal 1940, anno in cui prese parte al Congresso nazionale tenuto a Napoli, dopo la guerra aderì calorosamente alla sua ricostituzione nel 1948. Partecipò attivamente ai suoi congressi annuali e in quello del 1953, tenuto a Cagliari, presentò una comunicazione sulla fotoriproduzione dei manoscritti. Intervenne con una relazione anche all'11ª Sessione della FIAB tenuta a Bruxelles nel 1938.
Nel marzo 1962 fu nominato cardinale da papa Giovanni XXIII e lasciò la direzione della Biblioteca; il mese successivo ricevette la consacrazione episcopale, come arcivescovo di Gissaria. Fece parte della Congregazione dei riti e della Commissione pontificia per gli studi biblici. Nel febbraio 1964 venne nominato nella Commissione per la riforma della Curia, che doveva rinnovare i regolamenti e le norme sul personale.
Partecipò attivamente anche ai lavori del Concilio Vaticano II, fin quando la salute glielo permise. Gravemente ammalato, si ritirò al Monastero di Montserrat nel maggio 1966.

Simonetta Buttò

Didascaliae: studies in honor of Anselm M. Albareda, presented by a group of American scholars, edited by Sesto Prete. New York: Bernard M. Rosenthal, 1961. XIV, 530 p.: tav.

Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca apostolica edita. Città del Vaticano: Biblioteca apostolica vaticana, 1962. 2 vol. (511, 570 p.): tav. (Studi e testi; 219-220).

Miscellania Anselm M. Albareda. Montserrat: Abadia de Montserrat, 1962-1964. 2 vol. (404, 455 p.): tav.

Il cardinale Gioacchino Anselmo M. Albareda. «L'osservatore romano», 20-21 marzo 1962.

Nello Vian. Un quarto di secolo alla Vaticana. «Almanacco dei bibliotecari italiani», 1963, p. 13-20, con una fotografia.

La morte del card. Gioacchino Albareda. «L'osservatore romano», 21 luglio 1966, p. 2.

Luigi Longo. Cardinale Gioacchino Anselmo M. Albareda. «Bollettino dell'Istituto di patologia del libro "Alfonso Gallo"», 25 (1966), n. 3/4, p. 275 (che indica il 19 luglio come data della morte).

Maria Giuseppina Castellano Lanzara. Il cardinale Anselmo M. Albareda prefetto della "Vaticana". «Accademie e biblioteche d'Italia», 45 (1977), n. 3, p. 199-209.

Immagine tratta dall'Almanacco dei bibliotecari italiani, per gentile concessione della casa editrice Fratelli Palombi di Roma.


Copyright AIB 2000-12-26, ultimo aggiornamento 2022-08-29, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/albareda.htm

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