Dopo il servizio militare (1898-1902) come sottufficiale dei Bersaglieri entrò il 1º ottobre 1908 nelle biblioteche governative, come usciere, alla Biblioteca Palatina di Parma.
Partecipò volontario alla prima guerra mondiale, come maresciallo della Croce rossa italiana negli ospedali militari vicini al fronte, ricevendo una medaglia di bronzo al valor militare. Fatto prigioniero dopo Caporetto, venne liberato nel novembre 1918 e prestò servizio ancora nella Croce rossa a Trieste, Parma e Genova, fino al congedo nel febbraio 1919.
Dal 1º luglio 1921 passò nella carriera esecutiva delle biblioteche, come assistente, raggiungendo nel gennaio 1936 la qualifica di coadiutore e nel luglio 1938 la promozione a primo coadiutore, sempre presso la Biblioteca Palatina di Parma. Responsabile dell'ufficio prestito, fu per parecchi anni il funzionario più alto in grado dopo il direttore.
Dopo il bombardamento che colpì la Palatina il 13 maggio 1944 si prodigò per il salvataggio e il recupero del patrimonio librario della biblioteca.
Venne collocato a riposo probabilmente nel 1948.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla fondazione (1930), partecipò a molti dei suoi congressi fino al 1938. Aderì alla sua ricostituzione nel dopoguerra, pur essendo già a riposo, e partecipò ai suoi congressi nazionali del 1953 e del 1957.
Nel 1933 pubblicò un opuscolo su Segnatura fissa e collocazione mobile, in cui esponeva ingegnosi suggerimenti tecnici per l'organizzazione dei magazzini delle biblioteche e la collocazione del materiale.
Si dedicò anche a studi di storia dell'arte e di musica, collaborando a giornali e riviste locali (tra i quali la «Gazzetta di Parma» e «Aurea Parma»), e scrisse diverse composizioni di musica sacra.
Socio corrispondente della Deputazione di storia patria per le province parmensi, fu tra i fondatori del Comitato parmense per l'arte, in cui ricoprì la carica di consigliere.
Fu insignito della medaglia d'argento dei benemeriti della cultura.

Alberto Petrucciani