Aliquò Lenzi, Luigi

(Reggio Calabria 29 luglio 1875 – Reggio Calabria 18 settembre 1944)

Dopo studi irregolari, si dedicò fin da giovanissimo al giornalismo, collaborando a varie testate e dirigendo «La gazzetta di Reggio» fino al terremoto del 1908. Fu poi redattore del «Corriere di Calabria» e direttore della «Rivista storica calabrese» alla sua ripresa nel 1918. Con l'avvento del regime fascista, però, i giornali a cui collaborava subirono numerosi sequestri, fino alla soppressione, perché non allineati.
Nel luglio 1914 fu incaricato del recupero e della riorganizzazione del materiale della Biblioteca comunale di Reggio Calabria, distrutta nel terremoto del 1908. Diresse di fatto la Biblioteca negli anni successivi, riaprendola al pubblico in locali della Scuola normale femminile, e fu inquadrato come bibliotecario dal 1920. Nel 1922 venne anche nominato commendatore.
Al principio del 1928 – l'anno in cui la Biblioteca fu trasferita nella villetta De Nava – fu allontanato dalla direzione perché in contrasto col regime, ma con un ricorso al Consiglio di Stato riuscì a essere reintegrato verso la fine del 1930 e vi rimase fino alla morte.
Si impegnò particolarmente nell'arricchimento del patrimonio, sia con donazioni e lasciti - tra i quali la biblioteca del giornalista e senatore Vincenzo Morello (Rastignac) - sia con la creazione di una Sezione calabra, che intendeva raccogliere e valorizzare la produzione culturale regionale.
Fondò nel 1931 un periodico della Biblioteca, «Bibliografia calabra», che ebbe breve vita, e organizzò a partire dal 1932 un programma di conferenze su temi di cultura locale ("Cattedra di storia letteraria calabrese").
Partecipò al III Congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche, tenuto a Bari nel 1934, ma non compare negli elenchi dei soci. Nel 1936 organizzò nella Biblioteca uno dei primi corsi di preparazione per le biblioteche popolari e scolastiche avviati in quegli anni dalle soprintendenze bibliografiche.