Arduino Olivari, Matilde

(Genova 25 luglio 1931 – Genova 27 dicembre 2010)

Dopo gli studi al Liceo scientifico Cassini di Genova, volendo iscriversi al corso di laurea in filosofia a cui allora non si poteva accedere con la maturità scientifica, si iscrisse per un anno alla Facoltà di Scienze politiche e prese da privatista la maturità classica al Liceo D'Oria. Passata al secondo anno al corso di laurea in filosofia, conseguì la laurea nel dicembre 1957, discutendo con M. F. Sciacca una tesi sul pensiero di Giuseppe Rensi.
Continuò a collaborare con i docenti di filosofia dell'ateneo genovese come assistente volontaria, dal 1958 al 1964, oltre a pubblicare alcuni articoli o recensioni in varie riviste e curare la traduzione di un volume della Storia della filosofia di Frederick Copleston (1967).
Iniziò a lavorare alla Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Genova dal gennaio 1960, come avventizia; l'anno successivo, vinto il concorso per le biblioteche statali, con destinazione alla Biblioteca universitaria di Genova, preferì rinunciare per restare alla Biblioteca della Facoltà di lettere, dove fu inquadrata in ruolo nel 1967.
Diresse la Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia per molti anni e ne curò il trasferimento nella nuova sede di Palazzo Raggio (gennaio 1969) e la riorganizzazione, con ampliamento degli spazi e degli orari e aggiornamento dei cataloghi secondo le norme nazionali. Promosse anche la pubblicazione di alcune guide alle raccolte e ai servizi della Biblioteca (1989 e 1992). Dopo il collocamento a riposo (settembre 1992) continuò per qualche tempo a collaborare con la Biblioteca per completare alcune iniziative intraprese.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1964, partecipò per molti anni alle attività della Sezione Ligure e compare fra i soci fino all'anno della morte.
Dopo il pensionamento collaborò alla costituzione della Biblioteca Servitana nel quartiere della Foce, appartenente alla parrocchia di S. Maria dei Servi ma aperta nel 1999 come biblioteca pubblica e poi collegata al Sistema bibliotecario urbano, che presentò con alcuni articoli sulla stampa professionale.
Fu anche socia del Lyceum di Genova.