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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Asquasciati, Luigi

(Sanremo IM 2 febbraio 1905 – Genova 16 maggio 1986)

Di un'importante e facoltosa famiglia di Sanremo, studiò al Liceo Cassini della città e poi all'Università di Genova, conseguendo la laurea in giurisprudenza nel 1928 e quella in lettere nel novembre 1934, discutendo con Achille Pellizzari una tesi sul teatro; una terza laurea, in filosofia, è menzionata in vari profili. Nell'ateneo genovese studiò anche, con Alfredo Schiaffini, la poesia provenzale, di cui pubblicò poi alcune traduzioni.
Con lo pseudonimo di Renzo Laurano pubblicò poesie e articoli, a partire dal 1930, su «Il Convegno», «Circoli» e altre riviste, conobbe Montale, Quasimodo, Tecchi e numerosi altri scrittori, e soprattutto negli anni Trenta ricevette notevoli apprezzamenti, vincendo fra l'altro nel 1934 il Concorso di poesia della Biennale di Venezia. Sono suoi i versi «Per un'oliva pallida / si può / delirare», passati in satira con Giovanni Mosca e a volte attribuiti a poeti più celebrati: si riferivano, comunque, a una ragazza con quel nome e non al complemento del Martini.
Come ufficiale di fanteria prese parte alla breve campagna contro la Francia nel 1940 e poi alla campagna di Russia, col grado di capitano. Creduto morto alla fine del '42, fu oggetto di diversi necrologi e ricordi sulla stampa (con firme come Betocchi, Bigiaretti, Falqui, Paolo Grassi, Pavolini e Ravegnani), ma si apprese poco dopo che era riuscito con alcuni soldati a rompere l'accerchiamento sul Don e rientrò in Italia nel giugno 1943, ricevendo una medaglia d'argento al valore.
Oltre all'attività letteraria, giornalistica, di conferenziere e animatore della vivace vita culturale cittadina che ruotava intorno al Casinò, ebbe saltuari incarichi di insegnamento a scuola o in commissioni d'esame e, per diversi anni, diresse la Biblioteca civica di Sanremo. Quest'attività non è mai ricordata in profili e studi (dove compare sempre con il suo nom de plume) ma, a giudicare dal resoconto compreso nella relazione ministeriale Le biblioteche d'Italia dal 1932-X al 1940-XVIII (Roma: Fratelli Palombi, 1942, p. 416-417), appare decisamente senza infamia.

Venne nominato probabilmente dopo la morte di Giambattista Barboro, verso la fine del 1938; la relazione citata informa che il personale era costituito, oltre al direttore, solo da un custode (in quel momento entrambi al fronte), cosicché i lavori di catalogazione e ordinamento avviati avevano subito una battuta d'arresto. In particolare, la redazione di moderni cataloghi per autori e per soggetti a schede, allora interrotta, fu ripresa da lui stesso negli anni Cinquanta. Le cifre delle presenze del pubblico e dei prestiti, fino al 1940, non sono disprezzabili.
Riassunse la direzione della Biblioteca probabilmente nel 1949, o poco dopo, succedendo a Gerolamo Lanero. Compare tra i soci dell'Associazione italiana biblioteche negli anni Cinquanta e mantenne la direzione della Biblioteca civica probabilmente fino al 1959, fornendone notizie dettagliate e precise per gli annuari o repertori pubblicati in quel periodo. In particolare curò il restauro dei locali e il rinnovamento degli arredi e la Biblioteca svolse un regolare servizio pubblico, con apertura mattina e pomeriggio e prestito.
Nel dopoguerra fu per una quindicina d'anni professore d'italiano all'Istituto tecnico di Imperia e poi a quello di Sanremo.
Collaborò al Lions Club e a diversi premi letterari; fu tra i fondatori nel 1972 del Club Tenco, di cui fu anche vicepresidente, e promosse l'istituzione del Premio Tenco.
Lasciò alla città di Sanremo la sua biblioteca (circa 4600 volumi e numerosi periodici letterari) e il suo archivio (compreso il nutrito carteggio), conservati nella Biblioteca civica, e la collezione di quadri suoi e della famiglia, dal Seicento al Novecento, che hanno costituito la base della Pinacoteca del Museo civico, oltre ad alcuni cimeli garibaldini e a una raccolta di fotografie.

Alberto Petrucciani

Ritratti su misura di scrittori italiani: notizie biografiche, confessioni, biobibliografie di poeti, narratori e critici, a cura di Elio Filippo Accrocca. Venezia: Sodalizio del libro, 1960, p. 240-242, con una fotografia (compare come Laurano e con anno di nascita 1909, come in tutti i repertori successivi, evidentemente per un'informazione non esatta fornita dallo scrittore stesso).

Domenico Triggiani. Dizionario degli scrittori: scrittori, poeti, critici, autori drammatici, giornalisti e pubblicisti. 2ª ed. aggiornata ed ampliata. Bari: Triggiani, 1961, p. 72.

Dizionario degli autori: autori, scrittori, poeti, critici, autori drammatici, giornalisti e pubblicisti, a cura di Domenico Triggiani. 3ª ed. aggiornata ed ampliata. Bari: Triggiani, 1964, p. 101.

Chi scrive: repertorio bio-bibliografico e per specializzazioni degli scrittori italiani. [2ª ed. aggiornata]. Milano: IGAP, 1966, p. 292.

Domenico Triggiani. Per la storia della letteratura italiana contemporanea. [Bari]: Triggiani, 1967, p. 145.

Lui, chi è? 2ª ed. Torino: Editrice torinese, [1971?], vol. 2, p. 32.

Dizionario generale degli autori italiani contemporanei. Firenze: Vallecchi, 1974, vol. 1, p. 699, con una fotografia.

Marinaresca la mia favola: Renzo Laurano e Sanremo dagli anni Venti al Club Tenco: saggi, documenti, immagini, a cura di Marco Innocenti, Loretta Marchi, Stefano Verdino; prefazione di Stefano Verdino. Genova: De Ferrari, 2006. 253 p.: ill. (con bibliografia, ma senza menzione della sua attività di bibliotecario).

Giuseppe Marcenaro. Laurano, l'archivio infinito. «Il secolo XIX», 25 agosto 2008.



Copyright AIB 2006-08-01, ultimo aggiornamento 2021-01-23, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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