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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Bach, Giovanni

(Roma 4 febbraio 1892 – Roma 6 ottobre 1962)

Figlio del titolare di una legatoria di libri a Roma, a via dei Fornari, lavorò come istitutore presso l'Orfanotrofio di Santa Maria in Aquiro e SS. Quattro Coronati dal marzo 1912 al dicembre 1914 e poi, dopo aver conseguito la laurea in lettere all'Università di Roma, insegnò materie letterarie al Liceo Tasso nell'anno scolastico 1918/19 e storia e geografia nella Scuola di avviamento professionale M. Buonarroti nel 1919/20. Conseguì anche l'abilitazione all'insegnamento del tedesco.
Partecipò al concorso per un posto di segretario di biblioteca bandito dalla Camera dei deputati, pubblicato nella «Gazzetta ufficiale» del 31 agosto 1920, e si classificò secondo, dietro Giuseppe Tucci. Il Consiglio di presidenza del 21 dicembre 1920 decise l'assunzione anche del secondo classificato e Bach prese servizio il 1º marzo 1922.
Dal carattere schivo e introverso, poliglotta, profondo conoscitore del tedesco e delle lingue scandinave, traduttore dal russo, lavorò al fianco di Antonio Rovini e, dal dicembre 1927, fu il principale collaboratore di Enrico Damiani, svolgendo le funzioni di direttore quando Damiani era assente. Il 1º luglio 1929 fu nominato vicebibliotecario.
Pubblicò nel 1924 un volume scolastico di Letture tedesche che ebbe una certa diffusione e poi, nel 1932, un libro sulle letterature scandinave che fu anche tradotto da un editore newyorkese nel 1938; collaborò con saggi sulle letterature straniere alla «Nuova antologia» e ad altre riviste. Dal russo tradusse le poesie di Lermontov (1920) e Le notti bianche di Dostoevskij (1929), tra gli anni Venti e gli anni Quaranta pubblicò svariate traduzioni di autori scandinavi (Peter Nansen, Knut Hamsun, Sigfrid Siwertz, Johannes Vilhelm Jensen, Selma Lagerlöf), e poi nel 1945 tradusse anche i Carmina priapea.
Dal 1º febbraio 1944 fu collocato a riposo d'autorità per essersi rifiutato, come gran parte del personale della Camera, di trasferirsi a Venezia. Dopo la liberazione di Roma, con decreto presidenziale n. 2 del 19 luglio 1944, fu reintegrato in servizio.

Quando Damiani fu costretto a chiedere il collocamento in quiescenza per incompatibilità con l'incarico d'insegnamento che aveva presso l'Istituto universitario orientale di Napoli, presentò anche lui domanda di pensione e fu collocato a riposo dal 1º ottobre 1950. Non avendo l'anzianità di servizio di 35 anni, chiese di avvalersi della Legge 12 luglio 1949, n. 386, cosiddetta "legge Chiappugi", che favoriva l'esodo dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato.
Tra il 1959 e il 1960 pubblicò un libro di poesie e il volumetto L'Italia in pillole.
Dopo la sua morte la sorella donò alla Biblioteca della Camera dei deputati circa 2000 volumi della sua biblioteca personale, in buona parte relativi alla storia e all'arte di Roma.

Fernando Venturini

Chi è?: dizionario degli italiani d'oggi. 3ª ed. Roma: A. F. Formiggini, 1936, p. 46-47; 4ª ed., Roma: Cenacolo, 1940, p. 47.

Chi è?: dizionario biografico degli italiani d'oggi. 5ª ed. Roma: Filippo Scarano, 1948, p. 52.

Panorama biografico degli italiani d'oggi, a cura di Gennaro Vaccaro. Roma: Curcio, 1956, p. 84.

Chi è?: dizionario biografico degli italiani d'oggi. 6ª ed. Roma: Filippo Scarano, 1957, p. 40; 7ª ed., ivi, 1961, p. 48.

Fernando Venturini. Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio: storia della Biblioteca della Camera dei deputati. Milano: Wolters Kluwer CEDAM, 2019.



Copyright AIB 2021-01-30, ultimo aggiornamento 2021-11-15, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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