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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Bonsanti, Alessandro

(Firenze 25 novembre 1904 – Firenze 18 febbraio 1984)

Interrotti gli studi di ingegneria, a causa di dissesti famigliari, poco più che ventenne, si trasferì a Milano per lavorare presso un grande istituto di credito, iscrivendosi anche alla École d'haute-banque di Losanna che formava i dirigenti bancari. Abbandonata la banca e gli studi economici, nell'agosto 1928 esordì come scrittore col racconto Briganti in Maremma, pubblicato su «La fiera letteraria» di Umberto Fracchia. Da allora iniziò la sua attività di scrittore e saggista: dai romanzi (fra cui La vipera e il toro, La buca di San Colombano, La nuova stazione di Firenze) ai racconti, raccolti nei volumi La serva amorosa, I capricci dell'Adriana, Racconto militare, Racconti lontani, oltre ai numerosi scritti giornalistici, alcuni riuniti nei Portolani d'agosto (1978).
Tornato a Firenze, nel 1928 iniziò a collaborare stabilmente alla rivista «Solaria», nata nel 1926 per iniziativa di un gruppo di giovani letterati che ruotavano intorno al Gabinetto Vieusseux, diretto allora da Bonaventura Tecchi: Raffaello Franchi, Alberto Carocci, il tipografo Carlo Parenti e Eugenio Montale, trasferitosi da Genova a Firenze e futuro successore di Tecchi alla direzione del Vieusseux, nel 1929.
Acquistato un ruolo preminente nella «tormentata e feconda repubblica delle lettere di quegli anni» (Macchia), nel 1937 fondò la rivista «Letteratura», che accoglierà i migliori e i più nuovi scrittori "liberi"; nello stesso anno intervenne sulla rassegna bibliografica del Ministero dell'educazione nazionale e del Ministero della cultura popolare «Il libro italiano» per sostenere la causa del Gabinetto Vieusseux, «un'istituzione fiorentina fra le più singolari, degna di vivere di vita autonoma». Gli eventi portarono al licenziamento del direttore Montale (1938) e alla sua sostituzione con il bibliotecario del Comune Rodolfo Ciullini, incaricato di svolgere un capillare riordino delle collezioni per il trasferimento a Palazzo Strozzi, avvenuto nel 1940.

Già presente nella Commissione per le proposte di acquisto dei libri italiani del Vieusseux, su proposta del ministro Bottai fu nominato dal Consiglio d'amministrazione del 10 maggio 1941 "direttore incaricato della biblioteca". Con questa carica assunse anche quella di responsabile del «Bollettino delle pubblicazioni italiane e straniere», iniziato nel 1925 per iniziativa di Tecchi e modellato, con qualche semplificazione, sull'analogo «Bollettino delle pubblicazioni italiane» che la Biblioteca nazionale di Firenze pubblicava dal 1886. La sua firma comparve dal numero di maggio-agosto 1941 fino al 1984, anno della sua morte.
Fino dall'inizio il suo progetto sulla biblioteca si intrecciò con un progetto culturale: «la grande biblioteca circolante di opere contemporanee», che con i «suoi cinque o sei chilometri di palchetti» testimoniava e documentava, «testi alla mano», «i fasti e i nefasti» della civiltà europea ottocentesca, poteva diventare - come spiegò in un'intervista poche settimane dopo la nomina - la base di un'ampia attività culturale, in linea con le tradizioni originarie.
Dopo la Liberazione, fece parte del Comitato provvisorio, costituito dai direttori delle biblioteche fiorentine, che promosse e guidò la ricostituzione dell'Associazione italiana biblioteche su basi democratiche dal 1946 al 1951.
Già negli anni del dopoguerra definì il ruolo della biblioteca Vieusseux, che, per aver registrato fedelmente gusto e tendenze dei lettori, «costituisce, oltre a un ineguagliabile strumento di cultura romantica, un documento del costume». Oltre ad intervenire sulla modernizzazione della biblioteca (servizi, sale di lettura, arredi, acquisti di libri e riviste, ecc.), promosse iniziative per portare in evidenza la ricchezza e la rarità del patrimonio librario: ne è un esempio la ricognizione delle prime edizioni in lingua francese entrate in biblioteca tra il 1819 e il 1918, di cui verrà pubblicato il catalogo (1961-1967). Avviò anche cicli di conferenze, letture, incontri nella sala allestita con una grande libreria barocca dismessa dall'Ospedale di S. Maria Nuova e riadattata al locale di Palazzo Strozzi (Sala Ferri).
Nel marzo 1966 uscì il primo numero della rivista «Antologia Vieusseux», sottotitolo «giornale di scienze, lettere e arti», come la storica «Antologia» di Giovan Pietro Vieusseux; a novembre l'evento disastroso dell'alluvione colpì il 90% del patrimonio librario, collocato nelle gallerie di deposito nei sotterranei di Palazzo Strozzi. Si prodigò per il salvataggio della "grande biblioteca romantica", unica a Firenze «per il suo contenuto e per l'epoca nella quale era stata fondata e si era sviluppata, ma anche per il criterio che era stato nell'acquistare quella che costituiva la consistenza libraria della biblioteca stessa», reperendo finanziamenti pubblici e privati, italiani e internazionali, ed arrivando a istituire un Centro di recupero e un Laboratorio di restauro negli ambienti di Palazzo Acciaiuoli alla Certosa del Galluzzo, dove erano stati trasportati i volumi danneggiati e dove verranno svolti gli interventi di restauro.
Il processo di trasformazione del Vieusseux come istituto di cultura subì una netta accelerazione: le iniziative culturali furono accompagnate agli acquisti dei libri «specializzati più di quanto finora non sia stato fatto, concentrandosi su biografie e carteggi, opere teatrali, testi dell'800». Questa linea portò all'istituzione, nel 1973, di una sezione denominata Centro romantico, dotata di una raccolta libraria specializzata, con lo scopo di promuovere studi su quel periodo e raccoglierne ogni possibile documentazione.
Impegnato nella ricerca di una nuova sede per il Vieusseux, accettò la soluzione offerta dall'Amministrazione comunale con Palazzo Corsini Suarez, ma non sarà questa la nuova sede per la biblioteca di Palazzo Strozzi. Dal 1974, in occasione della donazione delle carte di Ottone Rosai, cominciò a delinearsi il progetto di quell'Archivio contemporaneo che oggi porta il nome del suo fondatore, istituito formalmente nel 1975 (con l'aiuto della Regione Toscana), con lo scopo principale di raccogliere archivi e biblioteche di personalità della cultura del Novecento: scrittori, poeti, critici letterari, musicisti, architetti, pittori, ecc., fra cui Angelo e Adolfo Orvieto, Ugo e Paola Ojetti, Luigi Dallapiccola, Giuseppe De Robertis, Emilio Cecchi, oltre al fondo di Bonsanti stesso, denominato Rivista "Letteratura".
Le idee per il trattamento dei materiali raccolti furono esposte nell'opuscolo Criteri generali di ordinamento e iter del documento e del libro presso l'Archivio contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux (1980), che Crocetti ha definito di «importanza eccezionale nella letteratura biblioteconomica e archivistica»: «nessun culto dell'autografo, [...] ma la ricerca della più completa integrazione fra tutti i documenti, carte e libri e altri oggetti, che valga a mimare una vita letteraria o artistica o scientifica, permettendone lo studio disteso. Archivio e biblioteca diventano una distinzione inoperante».
Alla fine del 1979, dopo trentanove anni dal suo insediamento a palazzo Strozzi, rinunciò formalmente alla carica di direttore, per assumere quella di conservatore dell'Archivio contemporaneo. Alla guida del Gabinetto lo sostituì Marino Raicich, ma conservò la carica di direttore dell'«Antologia Vieusseux» e del «Bollettino delle pubblicazioni italiane e straniere».
Nell'aprile 1983 diventò sindaco di Firenze, come indipendente eletto nelle liste del Partito repubblicano italiano, e rimase in carica fino alla morte.

Laura Desideri

L. C. [Luigi Crocetti]. Ricordo di Alessandro Bonsanti. «Biblioteche oggi», 2 (1984) n. 3, p. 85-86.

Geno Pampaloni. L'eredità di Bonsanti. (Contributi). «Antologia Vieusseux», n. 79 (lug.-set. 1985), p. 11-19. Discorso tenuto a Palazzo Vecchio il 17 febbraio 1985 nel primo anniversario della scomparsa. Pubblicato anche in «Nuova Antologia», n. 2155 (lug.-set. 1985), p. 255-264.

Renato Bertacchini. Bonsanti, Alessandro. In: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 34. Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 1988, p. 484-487 (che indica erroneamente il 1934 come anno della nomina al Vieusseux e il 12 gennaio 1982 come data dell'elezione a sindaco).

Alessandro Bonsanti: scrittore e organizzatore di cultura: atti del convegno di Firenze, 5-6 maggio 1989, a cura di Paolo Bagnoli; interventi di Alba Andreini ... [et al.]. [Impruneta]: Festina lente, 1990. 157 p.: ill. (Atti Vieusseux; 1).

Dieci anni dopo: ricordo di Alessandro Bonsanti. «Il Vieusseux», n. 19 (gen.-apr. 1994), p. 105-111. Contiene interventi di Giorgio Morales, Paolo Bagnoli e Francesco Gurrieri.

La Biblioteca del Gabinetto Vieusseux nelle pagine di Alessandro Bonsanti , a cura di Laura Desideri. «Antologia Vieusseux», n. 27 (set.-dic. 2003), p. 161-177. Il fascicolo, dedicato a Bonsanti, comprende anche: Alba Andreini, Alessandro Bonsanti: fatiche e lungimiranza di un edificatore, p. 5-25; Bibliografia degli scritti di Alessandro Bonsanti, a cura di Laura Malatesti, p. 27-160.

Alessandro Bonsanti nel centenario della nascita: atti del convegno di studi, 20 aprile 2004. «Antologia Vieusseux», n. 30 (set.-dic. 2004), 138 p. Contiene fra l'altro: Gabriele Turi, Il Vieusseux di Alessandro Bonsanti, p. 5-20; Renzo Cremante, L'Archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti", p. 27-36; Luigi Mascilli Migliorini, L'Ottocento romantico di Alessandro Bonsanti, p. 37-43; Luigi Crocetti, Alessandro Bonsanti come bibliotecario, p. 53-62 (poi in Conservare il Novecento: gli archivi culturali, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro, 27 marzo 2009: atti del convegno. Seguiti da La tradizione culturale italiana del Novecento e altri scritti [di] Luigi Crocetti, a cura di Laura Desideri e Giuliana Zagra, Roma: Associazione italiana biblioteche, 2010, p. 157-165, e in Le biblioteche di Luigi Crocetti: saggi, recensioni, paperoles (1963-2007), a cura di Laura Desideri e Alberto Petrucciani, Roma: Associazione italiana biblioteche, 2014, p. 534-540).

Laura Desideri. Il Gabinetto G.P. Vieusseux. In: Palazzo Strozzi: cinque secoli di arte e cultura, a cura di Giorgio Bonsanti. Firenze: Nardini, 2005, p. 112-159.

Laura Desideri. Bonsanti e La nuova stazione di Firenze. «Il portolano», n. 88/89 (gen.-giu. 2017), p. 7-9.



Copyright AIB 2004-02-19, ultimo aggiornamento 2018-08-08, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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