Bortone, Alessandro (Sandro)

(Roma 10 marzo 1933 – Milano 6 marzo 2014)

Laureato in lettere all'Università di Pisa, come allievo interno della Scuola normale superiore (1951-1955) in cui ottenne anche il diploma di filosofia, perfezionò poi i suoi studi con borse di studio in Germania e in Francia. Conseguì inoltre l'abilitazione all'insegnamento di filosofia, pedagogia e storia. Lavorò in seguito alcuni anni per una casa editrice milanese.
Assunto al Comune di Como come bibliotecario dal 1º aprile 1962, inizialmente a tempo determinato, venne nominato formalmente direttore della Biblioteca comunale dal 1º giugno 1966. In quegli anni si dedicò soprattutto alla preparazione del trasferimento della Biblioteca dai locali del Liceo a una nuova sede molto più ampia e moderna, che venne inaugurata nel 1969.
Oltre a riorganizzare la Biblioteca, anche con un'emeroteca, una fonoteca e una sala ragazzi, e ad ammodernare i cataloghi, realizzò importanti acquisizioni (anche di fondi personali, carteggi e opere grafiche) e organizzò mostre, convegni e altre attività culturali, anche nel campo della letteratura e dell'arte, dando all'istituto, dotato anche di un auditorium, un ruolo di primo piano nella vita culturale della città.
Lasciò la direzione della Biblioteca, andando anticipatamente in pensione a seguito del deteriorarsi dei rapporti con l'amministrazione cittadina, il 31 gennaio 1984. Poco tempo prima aveva pubblicato il Soggettario della Biblioteca (Milano: Editrice bibliografica, 1983).
Socio dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1964, fu eletto in quell'anno nel Comitato regionale della Sezione Lombardia e nel 1966 assunse anche l'incarico di segretario.
Negli anni Novanta curò una collana di testi letterari con incisioni originali, «Le carte del cielo», per le Edizioni Ampersand dello stampatore Alessandro Zanella. Tra le sue pubblicazioni, non molto numerose, si possono ricordare la voce dedicata a Roberto Ardigò nel Dizionario biografico degli italiani (1962), una guida storico-artistica di Firenze, tradotta anche in francese e in tedesco (1986), e la cura, con un suo saggio, di alcuni scritti di Cristina di Belgiojoso (1977, nuova ed. 2011).
La sua biblioteca, con oltre 7000 volumi relativi soprattutto alla letteratura italiana e alla cultura del Novecento, è stata acquisita del Centro APICE dell'Università di Milano.