Caruso, Carlo

(Cosenza 31 marzo 1865 – Cosenza 2 ottobre 1952)

Laureato in giurisprudenza, avvocato, fu anche docente di storia dell'arte al Liceo di Cosenza.
Diresse per molti anni – probabilmente dalla fine del 1919 – la Biblioteca civica di Cosenza, dedicandosi appassionatamente al suo incremento e alla sua sistemazione, dal 1935, alla Casa dello studio, costruita intorno al complesso monumentale del Convento e della Chiesa di S. Chiara. Nell'autunno 1939 organizzò in Biblioteca, per la Soprintendenza bibliografica, il corso di preparazione per le biblioteche popolari e scolastiche. Durante la Seconda guerra mondiale si adoperò per il salvataggio e il recupero del materiale librario danneggiato dai bombardamenti e a lui si deve se la Biblioteca cosentina, risorta dalle macerie della rovinosa guerra e inaugurata al termine dei restauri nel luglio 1949, divenne una delle più importanti dell'Italia meridionale e la maggiore della Calabria. Venne collocato a riposo nel 1950.
Aderì all'Associazione italiana biblioteche nel 1930 o 1931 e compare di nuovo fra i soci nel dopoguerra.
Fu ispettore bibliografico onorario (dal 1931) e segretario perpetuo dell'Accademia cosentina, scrisse di storia e d'arte della regione, illustrando specialmente i monumenti della sua città. Fu anche consigliere provinciale e commissario dell'Ospedale cittadino.
Fra i suoi scritti di carattere professionale si ricordano la premessa alla Notazione bibliografica degli incunaboli conservati nella Biblioteca civica di Cosenza (Reggio Emilia: Scuola di bibliografia italiana, 1932), la Relazione del Consiglio di amministrazione al Comune e alla Provincia di Cosenza sulla Biblioteca civica (Cosenza: Tip. Riccio, 1921), e la Relazione sulla gestione della Biblioteca civica del 1936.
Anche la figlia Anna lavorò per molti anni alla Biblioteca civica di Cosenza.