Dondi, Giuseppe

(Cerano NO 17 novembre 1921 - Torino 15 agosto 1992)

Dopo gli studi secondari si iscrisse nel 1944 all'Università di Torino e conseguì la laurea in filosofia l'11 novembre 1950, discutendo una tesi su Pomponazzi preparata col prof. Nicola Abbagnano. In questo periodò lavorò all'Associazione nazionale enti economici dell'agricoltura, per alcuni mesi del 1943, e poi dal novembre 1946 per il Ministero dei lavori pubblici, come avventizio.
Dal 1º novembre 1952, per concorso, entrò come vicebibliotecario nelle biblioteche governative, lavorando alla Biblioteca Reale e alla Biblioteca nazionale di Torino. Nel dicembre 1959 raggiunse il grado di bibliotecario di prima classe, nel luglio 1961 quello di direttore di biblioteca di 3ª classe e nel luglio 1970 quello di direttore di 2ª classe.
Dal 1970 diresse la Biblioteca universitaria di Sassari, che lasciò dal 1º novembre 1971 per assumere, per poche settimane, l'incarico di soprintendente bibliografico della Liguria.
Dall'aprile 1972 assunse la direzione della Biblioteca Reale di Torino, che tenne fino al 1978, e dove ebbe sede per breve tempo nel 1972-1973 l'Ufficio beni librari per la Valle d'Aosta, in attesa del costituirsi della struttura regionale.
Nel 1973 passò nella carriera dirigenziale e assunse la direzione anche della Biblioteca universitaria di Genova, fino al 1976.
Poi, dal 1977, divenne direttore della Biblioteca nazionale di Torino. Nelle biblioteche da lui dirette curò particolarmente lo sviluppo delle sale di consultazione e l'accrescimento delle collezioni, soprattutto di periodici stranieri e collane accademiche.
Nel 1982 lasciò la direzione per la nomina a ispettore bibliografico al Ministero per i beni culturali.
Socio dell'AIB almeno dal 1954, fece parte del Comitato regionale del Piemonte dal 1956 al 1970 (come segretario dal 1962 al 1965 e come vicepresidente dal 1965 in poi), del Consiglio direttivo dal 1972 al 1975, del Collegio dei probiviri dal 1975 al 1978.
Fu anche eletto nel Consiglio nazionale dei beni culturali nel 1976 e nominato nel 1979 socio corrispondente della Deputazione subalpina di storia patria.