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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Falzone, Giovanni

(Bologna 22 novembre 1906 – Bologna 1º aprile 1972)

Assunto dal Comune di Bologna con la qualifica di distributore nel 1932, dopo poco più di un anno venne nominato responsabile della Biblioteca popolare, che era stata aggregata nel 1929 alla Biblioteca della Casa del Fascio, fondata da Leandro Arpinati nel 1925.
La Biblioteca popolare, creata nel 1909 da Albano Sorbelli, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, nel corso degli anni Venti era entrata in crisi a causa delle scarse risorse messe a disposizione dall'amministrazione comunale, fino alla decisione di aggregarla alla Biblioteca della Casa del Fascio, dove mantenne comunque la propria autonomia. Il responsabile della Biblioteca popolare era nominato da Sorbelli, ma doveva essere una figura gradita alla Federazione fascista bolognese, come Falzone, che poteva vantare l'iscrizione al P.N.F. nel 1920, prima della marcia su Roma.
Si era già fatto conoscere per i suoi scritti apparsi su «Giovinezza fascista: periodico bolognese della Legione avanguardisti e balilla», rivista uscita tra il 1923 e il 1928. Numerosi suoi articoli, poesie e recensioni appariranno poi su «L'Italia giovane: rivista quindicinale di politica e cultura», che di «Giovinezza fascista» era la continuazione e che fu pubblicata fino al 1935.
Nel 1941 sovraintese al trasloco della Biblioteca della Casa del Fascio, di cui di fatto era divenuto il responsabile, e della Biblioteca popolare presso la nuova sede della G.I.L. (Gioventù italiana del littorio). Nel 1940 si laureò in giurisprudenza, all'Università di Bologna, e nel 1941 divenne responsabile dell'Ufficio 4P (Preparazione Politica Professionale Propaganda) della G.I.L., assumendo quindi la direzione della rivista «Gioventù italiana del Littorio: bollettino del comando federale di Bologna». Dal novembre del 1942 il bollettino ufficiale della G.I.L. cambiò titolo in «Il Setaccio: rivista mensile della G.I.L. bolognese», di cui uscirono sei numeri tra il novembre 1942 e il maggio del 1943. La rivista aveva tra i suoi fondatori e principali redattori Pier Paolo Pasolini.

Nel 1946 fu sottoposto a provvedimenti disciplinari per irregolarità nella conduzione della Biblioteca popolare e fu costretto a rientrare all'Archiginnasio.
Negli anni successivi proseguì la carriera come bibliotecario comunale, riconquistando la fiducia del direttore Serra Zanetti. Dopo aver ricoperto importanti incarichi nell'Archiginnasio, nel 1961 fu nominato responsabile della Biblioteca comunale dei ragazzi, che era stata inaugurata il 16 giugno 1954 all'interno dei Giardini Regina Margherita. Nello stesso periodo svolse un'intensa attività incentrata sulla letteratura per l'infanzia, sia come prolifico autore di libri per ragazzi che come giornalista, anche radiofonico.
Nel 1971 concluse la sua carriera di bibliotecario con la qualifica di vicedirettore.
Compare fra i soci dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1950 al 1967.
Sulla sua tomba nella Certosa di Bologna si legge «scrittore per l'infanzia».

Maurizio Avanzolini

Panorama biografico degli italiani d'oggi, a cura di Gennaro Vaccaro. Roma: Curcio, 1956, p. 589.

Maurizio Avanzolini. Libri nella tormenta: la biblioteca della Casa del Fascio di Bologna, disponibile sul sito Cento anni per tutti: libri e pubblica lettura a Bologna 1909-2009, <http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pubblica_lettura/Libri%20nella%20tormenta1-%202020.pdf>.

Maurizio Avanzolini. L'esordio dimenticato di Pier Paolo Pasolini: l'articolo "Nota sull'odierna poesia" pubblicato nella rivista della GIL bolognese (aprile 1942). «Studi pasoliniani», 11 (2017), p. 93-109.



Copyright AIB 2020-05-08, ultimo aggiornamento 2020-05-11, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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