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AIB. Pubblicazioni. DBBI20
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Guerrini, Olindo
(Forlì 4 ottobre 1845 – Bologna 21 ottobre 1916)
Conseguì la laurea in giurisprudenza all'Università di Bologna nel luglio 1868.
Dal gennaio 1876 entrò come volontario, a titolo gratuito, alla Biblioteca universitaria di Bologna. Dopo più di tre anni, in cui apprese tutte le attività bibliotecarie, chiese di essere nominato alla Biblioteca Marucelliana di Firenze, essendo morto il direttore Pietro Fanfani. Non avendo ottenuto dal Ministero l'incarico sperato, si dimise da assistente volontario e trovò impiego presso la segreteria dell'Università di Bologna.
Ottenuta nel settembre 1880 la nomina ad assistente di 2ª classe nelle biblioteche governative (fino al novembre 1882 come reggente) e poi, dal luglio 1883, promosso per merito alla 1ª classe, nel 1885 fu nominato direttore della Biblioteca universitaria di Bologna, che già aveva retto per diversi mesi nel 1882-1883, e dal gennaio 1886 fu inquadrato nella qualifica di bibliotecario. All'Universitaria di Bologna trascorse poi quasi tutta la carriera, reggendone le sorti per molti anni.
Dall'ottobre 1912 andò per due anni in aspettativa per motivi di salute e al suo rientro, nell'ottobre 1914, fu inviato a dirigere la Biblioteca universitaria di Genova, fino ai primi mesi del 1915.
Giornalista e scrittore in versi e prosa fin dall'età giovanile, usò prevalentemente lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti, un immaginario cugino malato di tisi (Postuma, Bologna 1877), e numerosi altri noms de plume. La collaborazione con Corrado Ricci, che lavorò sotto la sua direzione nella Biblioteca universitaria, si concretizzò anche con la pubblicazione del Giobbe: serena concezione di Marco Balossardi (Milano 1882), poemetto che prendeva di mira attori e vicende della vita culturale del tempo.
Fu anche studioso di letteratura e come filologo curò l'edizione di vari classici della letteratura italiana per la «Biblioteca economica Sonzogno».
In gioventù, nel 1870, fu consigliere e assessore del Comune di Ravenna, ma alla politica preferì l'impegno giornalistico, sulle principali riviste (dal «Capitan Fracassa» alla «Cronaca bizantina», da «L'illustrazione italiana» alla «Nuova Antologia», dalla «Rassegna settimanale» alla «Rivista d'Italia») e su fogli, per lo più satirici, di circolazione cittadina e locale.
Dal 1899 risulta fra i soci della Società bibliografica italiana.