Idzkowski, Stefano (Steva)

(Radom, Polonia, 8 marzo 1875 – Rho MI 29 gennaio 1945)

Stefano Giovanni Idzkowski, o de Idzkowski, detto Steva, appartenente a una nobile famiglia polacca, si laureò in Ingegneria chimica il 25 luglio 1902 presso la Scuola politecnica di Riga. Nel 1905 fu costretto a lasciare il suo paese per aver partecipato a una cospirazione a favore dell'indipendenza della Polonia. Giunse a Milano tra il 1920 e il 1921, dopo aver trascorso molti anni tra Europa e America, e in seguito ottenne la cittadinanza italiana.
A Milano conobbe il matematico Umberto Cisotti, docente di Meccanica e Analisi al Politecnico (fino al 1937 Regio Istituto tecnico superiore). Fu grazie al rapporto di stima e amicizia che si venne a creare tra i due che Idzkowski fu introdotto al Politecnico e gli venne affidato dapprima il compito di organizzare la Biblioteca del nascente Gabinetto matematico e subito dopo la carica di direttore della Biblioteca centrale di ingegneria, nel luglio 1924, incarico che portò avanti fino alla morte: rimase infatti vittima di un bombardamento aereo su Milano.
Prese parte a congressi presentandovi sue comunicazioni, pubblicò articoli, cataloghi di periodici e proposte di innovazione in campo bibliotecario. Aderì all'Associazione italiana biblioteche fin dalla sua costituzione, nel 1930. Partecipò al primo Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia con una relazione dal titolo Dell'igiene delle biblioteche in rapporto alla disinfezione dei libri e del contributo italiano alla soluzione del problema (pubblicata nel IV volume degli atti); nel 1938 presentò una relazione (Coordinamento dell'attività delle biblioteche del Politecnico di Milano) al V Convegno nazionale dei bibliotecari italiani, tenuto a Bolzano e Trento. Nel 1939 pubblicò l'Elenco delle pubblicazioni periodiche e continuative che pervengono alla Biblioteca del R. Politecnico di Milano.
In un suo discorso (Spreco di tempo: relazione presentata al terzo Congresso nazionale della stampa tecnica, Milano 2-5 giugno 1940 XVIII, Milano, Arti grafiche Pinelli, 1940), nel quale affrontava il tema dell’economia di tempo nelle ricerche bibliografiche, arrivò a trarre – forse inconsapevolmente – le stesse conclusioni espresse dalla Quarta legge della biblioteconomia di Ranganathan, «Risparmia il tempo del lettore», enunciata una decina d'anni prima.
Sotto la sua direzione la Biblioteca centrale di ingegneria si trasformò in un vero e proprio fulcro di vita intellettuale dell'ateneo e in un centro attivo di informazioni bibliografiche.