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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo


Levi, Eugenia

(Firenze 10 maggio 1919 – Firenze 18 luglio 1999)

Eugenia Laura Levi, figlia di Giulio Augusto e Giuseppina Lucignani, dopo il conseguimento della maturità classica al Liceo Galileo di Firenze nel 1938 si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia, laureandosi il 4 novembre 1941 in lettere con una tesi in storia dell'arte su Il problema di Giottino, relatore Mario Salmi. Dalla tesi di laurea pubblicò nel 1942 un saggio sulla «Rivista d’arte», firmandosi Eugenia Lucignani, nome che usò frequentemente da quel momento per motivi di discriminazione razziale, essendo il padre ebreo.
Nell'anno scolastico 1941/42 insegnò materie letterarie, non di ruolo, alla Scuola media Lorenzo il Magnifico.
Dal novembre 1942 entrò alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze come avventizia di prima categoria, in sostituzione di Giovanni Semerano richiamato al fronte, ai sensi della legge 1940 n. 739, distinguendosi da subito tanto che la direttrice Anna Saitta Revignas, che l'aveva destinata alla Sezione manoscritti con l'incarico dell'ordinamento di alcuni gruppi di autografi, ne scrisse in una nota del giugno 1943: «elemento prezioso», «diligente e volenterosa», si segnala «per cultura, precisione e per attaccamento al lavoro», oltre che per «spiccato senso della disciplina e d'ordine», qualità unite «alla conoscenza tecnica dei lavori bibliografici e a quella della paleografia greca e latina». Sempre nel giugno 1943 conseguì il diploma di bibliotecario presso la Scuola per bibliotecari e archivisti paleografi dell'Università di Firenze con una tesi dedicata ai corali miniati della Chiesa di S. Croce, relatore Mario Salmi, specializzandosi in Storia della miniatura, materia nella quale acquisì ben presto una riconosciuta perizia, con pubblicazioni del settore.
Pur risultando ufficialmente in servizio alla Biblioteca nazionale fino al 16 dicembre 1943, data del rientro in ruolo di Semerano, visse in clandestinità con i genitori presso amici a Firenze dall'ottobre 1943, sostenuta dalla Saitta, con la quale si mantenne in contatto e che ne chiese il reintegro dopo che il Ministero l'aveva sostituita nel servizio con altra persona. Il contenzioso tra la direttrice della Nazionale e il Ministero si concluse però nella primavera del 1944 con il licenziamento della Levi per «allontanamento dal lavoro».
Riprenderà la collaborazione con la BNCF soltanto nel 1945, entrando come volontaria di gruppo A, con l'incarico di riprendere il lavoro di ordinamento di alcuni gruppi di autografi oltre che della «schedatura delle opere italiane per la redazione del Bollettino delle pubblicazioni italiane» e curando «particolarmente il regolare funzionamento delle legge sul diritto di stampa». L'esperienza sugli autografi maturata in questo periodo si rivelerà fondamentale per lei quando una decina d'anni dopo assumerà la responsabilità del settore Rari della biblioteca.
Nel frattempo trovò occupazione nelle scuole superiori: dal 27 novembre 1944 al 30 giugno 1945 fu incaricata dell'insegnamento di Storia dell'arte al Liceo-ginnasio statale Michelangelo di Firenze e nello stesso periodo fu assistente, sempre di Storia dell'arte, presso l'Accademia di belle arti. La sua collaborazione con l'Accademia proseguì fino al 30 giugno 1947 per riprendere nel settembre dello stesso anno fino al 30 giugno 1950.
Nel febbraio 1948 la direttrice della Biblioteca nazionale Anita Mondolfo ne sollecitò l'assunzione in ruolo per il «molto buon aiuto, per le sue ottime qualità intellettuali, per la sua estesa cultura e per diligenza nei lavori di ricollocamento e di riordinamento del materiale di pregio proveniente dai rifugi di protezione antiaerea». Entrò in ruolo come vice-aiutobibliotecaria dal 1º maggio 1950, passando due mesi dopo vice-bibliotecaria, nella carriera direttiva, avendo vinto entrambi i concorsi espletati nello stesso anno. Destinata alla Biblioteca nazionale, in questo periodo collaborò in particolare con Casamassima alla preparazione del Soggettario.
Dal dicembre 1952 venne distaccata su sua richiesta alla Biblioteca Laurenziana per lo studio di alcuni manoscritti, finalizzato alla compilazione dell'indice degli Inventari dei manoscritti italiani delle biblioteche di Francia di Giuseppe Mazzatinti da pubblicarsi nella collana «Indici e cataloghi», rimasto poi inedito e probabilmente mai concluso. Nel maggio 1953 venne promossa bibliotecaria di 2ª classe e nel novembre 1956 bibliotecaria di prima classe. Si trasferì stabilmente alla Laurenziana dal febbraio 1954, lavorando alla sezione manoscritti e a quella degli stampati. Risulta, inoltre, avervi svolto mansioni di vicedirettore durante la direzione di Berta Maracchi Biagiarelli, che amava definirla sua «valente collaboratrice e specializzata nello studio dell'antica miniatura».
Dopo l'avvicendamento alla direzione della Laurenziana chiese di tornare alla Nazionale, dal dicembre 1957, direttore Alberto Giraldi, che le affiderà l'incarico di conservatore della Sala manoscritti e rari che manterrà per quattordici anni guadagnandosi la stima dei colleghi e degli studiosi frequentatori della biblioteca. Dal luglio 1961 venne promossa direttore di biblioteca di 3ª classe. Nel corso degli anni Sessanta pubblicò i risultati di ricerche condotte sui fondi della Nazionale, in particolare su alcuni autografi di Machiavelli, oltre all'Indice delle fonti dell'edizione nazionale delle opere di Galileo Galilei (1968). Dal 18 giugno 1968 fu promossa direttore di biblioteca di 2ª classe.
Nel febbraio 1971 il Ministero ne dispose il trasferimento in Laurenziana in sostituzione di Filippo Di Benedetto che ne prese il posto in Nazionale due mesi dopo, nonostante il suo ricorso. Nel corso del 1972 divenne direttore di 1ª classe e nell'anno successivo, fino a maggio, fu direttrice reggente della Biblioteca Laurenziana. Dal 24 maggio 1973 ebbe anche l'incarico della direzione della Biblioteca universitaria di Pisa, che mantenne per poche settimane a seguito della decisione di chiedere il collocamento a riposo, che le fu concesso con provvedimento del 26 giugno 1973, a decorrere dal 7 giugno.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1954, aveva già preso parte al VII Congresso nazionale tenuto nel 1951 a Milano e Lecco.

Tiziana Stagi



Copyright AIB 2020-04-17, ultimo aggiornamento 2021-12-16, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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