Entrò nella carriera delle biblioteche come alunno sottobibliotecario alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze il 1º luglio 1886 e, superato a Roma nel dicembre 1888 l'esame di abilitazione allora prescritto, venne inquadrato in ruolo come sottobibliotecario di 4ª classe, rimanendo nella stessa biblioteca. Nel novembre 1893 venne promosso alla 3ª classe e nell'ottobre 1902 alla 2ª classe.
Nel 1898-1899 fu comandato a prestare servizio alla Biblioteca dell'Istituto di belle arti di Firenze, e poi fu forse assegnato per qualche tempo alla Biblioteca Riccardiana, ma per lo più risulta lavorare alla Biblioteca nazionale centrale. Per problemi di salute, in seguito, andò in aspettativa per due lunghi periodi (settembre 1909-agosto 1911 e marzo 1912-febbraio 1914) e al rientro in servizio, nel marzo 1914, venne destinato alla Biblioteca universitaria di Bologna.
Entrato nuovamente in aspettativa nell'aprile 1917, ottenne di ritornare a Firenze, destinato alla Biblioteca Medicea Laurenziana, dove riprese servizio nel dicembre dello stesso anno. Con la riforma del 1919 venne inquadrato nella qualifica di bibliotecario, con cui concluse la sua carriera.
Nel maggio 1926 fu trasferito ancora dalla Laurenziana alla Biblioteca nazionale centrale e poi con il 1º luglio 1930 venne collocato a riposo, su sua domanda.
Oltre all'impiego pubblico fu anche, per molti anni, bibliotecario dei principi Corsini.
Aderì alla Società bibliografica italiana dalla sua costituzione e compare tra i soci fino almeno al 1900. Curò l'ordinamento di vari archivi privati (Rondinelli Vitelli, Rucellai, Corsini Ricasoli) e pubblicò alcuni lavori eruditi (con lettere o documenti inediti di Alfieri, Redi, Magalotti e altri) nella «Rivista delle biblioteche e degli archivi», nel «Giornale storico della letteratura italiana», nella «Nuova Antologia», negli «Atti della Società Colombaria» e in altri periodici.

Alberto Petrucciani