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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Montale, Eugenio

(Genova 12 ottobre 1896 – Milano 12 settembre 1981)

Diplomato ragioniere nel 1915, all'Istituto tecnico Vittorio Emanuele di Genova, la sua formazione fu discontinua ma vorace di letture, anche grazie alle biblioteche genovesi che frequentava e alla sorella Marianna, studentessa di filosofia all'Università. Lavorò per breve tempo nella ditta di prodotti chimici di famiglia e collaborò a riviste e giornali.
Partecipò alla Prima guerra mondiale come ufficiale di fanteria, a partire dall'estate del 1917, al fronte dai primi mesi del 1918, e venne congedato nel maggio 1920 col grado di tenente.
Nel 1925 apparve la prima edizione di Ossi di seppia; nello stesso anno aderì alla risposta di Croce al Manifesto degli intellettuali del fascismo.
Sfumato un impiego alla biblioteca dell'Istituto internazionale di agricoltura a Roma, nel 1927 fu chiamato a Firenze dall'editore Enrico Bemporad, presso cui curò varie pubblicazioni, occupandosi anche di pubblicità e corrispondenza con gli autori. Entrò in contatto con i letterati gravitanti intorno al Caffè Giubbe Rosse e collaborò alla rivista «Solaria», fondata nel 1926 presso il Gabinetto Vieusseux (diventato nel 1925 un ente morale in seno al Comune di Firenze, con sede al Palagio di Parte Guelfa), allora diretto da Bonaventura Tecchi.
Fu appunto Tecchi a proporlo come proprio successore alla direzione del Gabinetto Vieusseux, che assunse il 26 marzo 1929. In quasi dieci anni si impegnò nel perorarne la causa, difendendolo dalla cronica scarsità di risorse economiche e dai tentativi di attrazione in un'ipotizzata federazione di enti culturali fiorentini sotto l'egida del locale Istituto di cultura fascista. Oltre alle questioni amministrative ricoprì il ruolo di segretario nelle sedute del Consiglio di amministrazione dell'ente e diresse il bollettino trimestrale delle nuove accessioni ideato dal suo predecessore. Durante la sua direzione aumentarono le collezioni in lingua tedesca e soprattutto italiana, anche per il calo degli stranieri a Firenze e per la maggiore difficoltà di acquistare libri in inglese e francese, le lingue fino ad allora più rappresentate.

Nell'estate del 1938 il rinnovo del Consiglio di amministrazione, la cui presidenza era stata assunta nel 1935 dal podestà di Firenze, diede impulso al progetto comunale di allineare il Gabinetto alla politica culturale fascista; falliti i tentativi (ricordati nella prosa narrativa Il colpevole del 1947) di indurlo a dimettersi, venne licenziato il 1º dicembre 1938, motivando con la mancanza della tessera del PNF una scelta anche economica: risparmiare sul suo stipendio impiegando personale già pagato dal Comune (il successivo direttore Filippo Cristini e il bibliotecario Rodolfo Ciullini).
Negli anni seguenti si dedicò alle traduzioni e nel 1939 pubblicò Le occasioni, con poesie quasi tutte scritte negli anni trascorsi in biblioteca (dove era avvenuto, del resto, l'incontro con Irma Brandeis).
Il 15 luglio 1944 il Comitato toscano di liberazione nazionale lo nominò Commissario per la cultura e l'arte presso il Gabinetto Vieusseux (dal 1940 nella sede di Palazzo Strozzi); nel gennaio 1945 entrò nel Consiglio di amministrazione del Gabinetto insieme ad Alessandro Bonsanti e Arrigo Levasti, come rappresentanti del Comune. In questo periodo, con Bonsanti direttore incaricato della biblioteca del Gabinetto dal 1941, fece riattivare servizi e sale, occupate dai soldati tedeschi durante la guerra.
Lasciò il Gabinetto nel 1948 per trasferirsi a Milano, dove lavorò al «Corriere della sera», come redattore, fino al 1973.
Nominato senatore a vita nel 1967, nel 1975 gli fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura. Nel discorso tenuto in quell'occasione accennò alla sua esperienza al Vieusseux («Sono stato anche bibliotecario»): una professione a cui rimase sostanzialmente estraneo, ma che svolse con profonda comprensione della «grande biblioteca romantica» che diresse con orgoglio, definendosi, nel 1935, «il direttore della biblioteca circolante che dà più libri a prestito in Italia».

Chiara De Vecchis

Paolo Bagnoli. Montale e il Gabinetto Vieusseux. «Il Vieusseux», n. 13 (gen.-apr. 1992), p. 67-83.

Silvia Betocchi. Gli anni di Montale al Gabinetto Vieusseux di Firenze. «Italica», 71 (1994), n. 3, p. 311-324.

Chiara De Vecchis. "Con signorile competenza e assidua attività": Eugenio Montale bibliotecario al Gabinetto Vieusseux. «Antologia Vieusseux», n. 32 (mag.-ago. 2005), p. 7-55. Pubblicato nel 2006.

Franco Contorbia. Montale, Eugenio. In: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 75. Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2011, p. 775-785, con ampi riferimenti bibliografici.

Chiara De Vecchis. "Sono stato anche bibliotecario": Eugenio Montale al Gabinetto Vieusseux. Presentazione di Laura Desideri. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2021. 221 p. (Bibliotecari: professione storia cultura).



Copyright AIB 2006-02-03, ultimo aggiornamento 2023-01-01, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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