Papò, Renato

(Ascoli Piceno 19 agosto 1905 – Verona 22 dicembre 1984)

Conseguita nel 1923 la maturità classica al Liceo di Ascoli, nel 1924 si iscrisse al corso di laurea in lettere antiche all'Università di Roma. Nel 1928-1931 insegnò, non di ruolo, al Ginnasio superiore comunale di Sassocorvaro.
Dal 1º giugno 1933, per concorso, entrò nei ruoli delle biblioteche pubbliche governative, come ordinatore, prima alla Biblioteca universitaria di Genova e poi, dal novembre 1934, alla Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma. Dal dicembre 1936 passò alla Biblioteca del Risorgimento, rimanendo a Roma, e nel gennaio 1939 fu promosso primo ordinatore.
Nel 1937 aveva conseguito la laurea in lettere all'Università di Genova, con una tesi su Nerone, e l'anno successivo l'abilitazione all'insegnamento nei licei, a conferma dell'interesse verso il mondo della scuola che si sarebbe manifestato spesso nella sua attività di bibliotecario, ma anche durante la prigionia, quando avrebbe tenuto corsi di studio per i commilitoni. Nel 1937 curò anche l'ordinamento della libreria privata del ministro dell'educazione nazionale Cesare De Vecchi di Val Cismon, a Revigliasco Torinese.
Entrato dal 1º luglio 1940 nella carriera direttiva, per concorso, come bibliotecario aggiunto, fu assegnato alla Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma e poi dal 1º gennaio 1941 trasferito a Cagliari a dirigere la Biblioteca universitaria e la Soprintendenza bibliografica della Sardegna.
Richiamato alle armi il 31 marzo 1941, prese parte alla Seconda guerra mondiale, come combattente in Africa e poi prigioniero a Tunisi, dal 1943 fino al 1946.
Rientrato dalla prigionia, dal settembre al novembre 1946 lavorò in sottordine alla Biblioteca Angelica di Roma, prima di tornare a Cagliari a dicembre 1946 come direttore della Biblioteca universitaria e soprintendente alle biblioteche della Sardegna. Dal 1º giugno 1948 fu promosso bibliotecario di prima classe.
Nel 1954 fu nominato soprintendente bibliografico per il Veneto orientale e la Venezia Giulia, con sede a Venezia e competenza estesa dal 1955 alla zona di amministrazione italiana del Territorio libero di Trieste. Nel 1956 fondò la Biblioteca del popolo di Trieste (ora Biblioteca statale "Stelio Crise") e ne fu il primo direttore, fino al 1962. A riposo dal 20 agosto 1970, fu poi consulente della Regione Veneto fino al 1973.