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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Perticone, Giacomo

(Catania 2 gennaio 1892 – Roma 31 dicembre 1979)

Studiò a Berlino e a Vienna, laureandosi in giurisprudenza e in filosofia. Fu poi insegnante di lingua e letteratura tedesca e di filosofia e storia nelle scuole superiori, di ruolo nei licei ginnasi dal 1922 e dal 1925 anche libero docente di filosofia del diritto. Mutilato di guerra per una grave ferita ai polmoni, prima di entrare nei ruoli degli insegnanti fece alcune esperienze come bibliotecario: nel 1918, appena dimesso dall'ospedale militare, collaborò con la Biblioteca universitaria di Catania, poi per un breve periodo alla Nazionale di Firenze, e infine nel 1921, mentre insegnava nel Liceo ginnasio dell'Aquila, ebbe un incarico provvisorio gratuito alla Biblioteca provinciale.
Nel 1930, trasferito da Roma a Teramo a seguito di un procedimento disciplinare, ottenne di restare nella capitale lavorando presso la Biblioteca della Camera dei deputati. Fu Arturo Marpicati, allora membro del direttorio del PNF, a proporre a Giuriati – presidente della Camera ma, in quel momento, anche segretario del PNF – il comando di Perticone, che fu concesso con lettera d'incarico del 15 novembre 1931. Successivamente ottenne di essere collocato in ruolo con la qualifica di vice-bibliotecario. Il 1º gennaio 1935 fu nominato professore di ruolo di filosofia del diritto e di teoria generale dello Stato nell'Università di Ferrara. Fino alla guerra, parallelamente alla sua carriera universitaria che lo portò da Ferrara a Perugia e poi a Pisa, continuò a lavorare presso la Biblioteca della Camera in qualità di funzionario straordinario.
In Biblioteca si occupò di un grande schedario sulla guerra mondiale da cui ricavò il primo volume di un'ampia bibliografia pubblicata dalla Camera dei deputati, ma collaborò anche alle attività di spoglio e catalogazione, alla selezione degli acquisti, soprattutto nelle materie giuridiche e politiche, e all'assistenza agli studiosi e ai frequentatori. La Biblioteca della Camera fu per lui, filosofo del diritto, storico, poliedrico osservatore della società del suo tempo, il deposito, un po' appartato e protetto da censure troppo penetranti, a cui attingere continuamente per i suoi scritti, in particolare per quelli più lontani dai temi di regime, ad esempio per le ricostruzioni di storia contemporanea o di storia del socialismo e del comunismo, all'inizio degli anni Quaranta.

Nel 1936 pubblicò un importante articolo su La Biblioteca della Camera in «Accademie e biblioteche d'Italia» (n. 3, p. 159-179), in cui oltre a rilevare la natura poliedrica delle sue collezioni, collegava i tanti strumenti catalografici, «sensibilissimi strumenti di lavoro», al contesto storico politico e alla «indefinita molteplicità dei problemi, che sono e possono essere proposti allo studio del legislatore e dell'uomo di governo». Aggiungeva l'«utilità manifesta» della collaborazione con la Biblioteca del Senato e immaginava una ristrutturazione del catalogo per materia in grado di superare l'organizzazione di impostazione positivistica e giungere a un «sistema aperto di classificazione enciclopedica», cioè a un moderno catalogo per soggetto.
Nel 1944, come tutti i bibliotecari della Camera, rifiutò di trasferirsi al nord. Dopo la liberazione di Roma fu autorizzato dall'Ufficio di presidenza della Camera a riprendere la collaborazione, a titolo volontario, con la Biblioteca. Avvicinatosi al Partito socialista, diresse la collana Testi e documenti costituzionali voluta dal Ministero per la Costituente. Successivamente, la Presidenza dell'Assemblea Costituente gli affidò l'incarico di collaborare con il bibliotecario Enrico Damiani «per la costituzione presso la Biblioteca della Camera di un centro di raccolta di pubblicazioni anti-fasciste all'estero e nel periodo clandestino». La sua collaborazione con la Biblioteca ebbe termine il 31 dicembre 1961 ma continuò a curare per la Camera pubblicazioni storiche e celebrative, tra le quali i volumi dedicati a La politica estera dell'Italia: negli atti, documenti e discussioni parlamentari dal 1861 al 1914 (Roma, 1971-1978).

Fernando Venturini

Maria Silvestri. Perticone, Giacomo. In: Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX secolo). Bologna: Il Mulino, 2013, vol. 2, p. 1548-1549.

Mario Di Napoli. Perticone, Giacomo. In: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 82. Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2015, p. 520-523.

Fernando Venturini. Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio: storia della Biblioteca della Camera dei deputati. Milano: Wolters Kluwer CEDAN, 2019.



Copyright AIB 2021-08-01, ultimo aggiornamento 2021-08-01, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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