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Pescatori, Salvatore
(Bagnoli Irpino AV 6 giugno 1881 – Avellino 19 dicembre 1973)
Figlio dell'avvocato Nicola, che fu sindaco di Bagnoli e poi vicepresidente della Provincia, e di Elisa Speranza, nel 1900 ottenne la maturità presso il Liceo classico "P. Colletta" di Avellino e si iscrisse alla Facoltà di giurisprudenza di Napoli. Non conseguì mai la laurea perché nel 1902 entrò in servizio presso l'Archivio provinciale di Avellino come secondo aiutante e, dal 1905, come sottoarchivista.
Discepolo di Giustino Fortunato e Francesco Saverio Nitti e amico di Guido Dorso, nel 1910 fu incaricato di rilevare e riorganizzare la ricca biblioteca privata della famiglia Capone di Montella. Fu così artefice dell'apertura al pubblico della nascente Biblioteca provinciale di Avellino, che diresse dal 1913 assieme all'annesso Archivio provinciale.
Vinto nel 1930 il concorso ad archivista capo, come direttore dell'Archivio provinciale di Avellino con il passaggio dell'Archivio stesso all'amministrazione statale (come Archivio provinciale di Stato e poi Sezione di Archivio di Stato) venne inquadrato dal 1º gennaio 1933 nella carriera di concetto degli archivi, col grado di conservatore di 3ª classe, mantenendone la direzione come reggente. Fu poi promosso conservatore di 2ª classe dal novembre 1942 e conservatore di prima classe dal luglio 1949. Dal 1934 diresse anche il Museo Irpino e fu collocato a riposo alla fine di agosto del 1951.
Anche dopo il passaggio all'amministrazione archivistica rimase direttore della Biblioteca provinciale, andando a riposo nel 1949. Durante la sua direzione, soprattutto dopo la separazione dall'Archivio nel 1932 e l'assunzione di personale proprio, la Biblioteca venne ampliata e organizzata più razionalmente, arricchita con varie donazioni e aggiornata con acquisti di pubblicazioni moderne. Grazie a una paziente trattativa con la famiglia di Benedetto Croce, riuscì anche a ottenere il trasferimento presso la Provinciale di alcuni manoscritti di Francesco De Sanctis.
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Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione (1930), risulta ancora negli elenchi degli iscritti nel dopoguerra, fino almeno al 1955. Nel 1948 venne eletto nel primo
Un benemerito delle biblioteche premiato. «Accademie e biblioteche d'Italia», 19 (1951), n. 2/3, p. 167 (sulla medaglia d'oro conferitagli al 45º Congresso della Società Dante Alighieri, Napoli 1951).
Toni Iermano. Crocianesimo in provincia: con lettere inedite di Benedetto Croce a Gaetano Perugini. Avellino: Sabatia, 1986, passim.
Tommaso Aulisa. Salvatore Pescatori (1881-1973): una vita per l'Irpinia. Materdomini (AV): Valsele tipografica, 1993. 179 p.: ill.
Repertorio del personale degli archivi di Stato. Vol. 2: (1919-1946), a cura di Maurizio Cassetti, Ugo Falcone e Maria Teresa Piano Mortari; con saggio storico-archivistico di Elio Lodolini. Roma: Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2012, p. 88, 261-262 e 474-475.
Enrico Pio Ardolino. Salvatore Pescatori. In: L'élite irpina: centocinquanta biografie, 1861-2016, a cura di Guido Melis e Antonella Meniconi. Napoli: Editoriale scientifica, 2019, p. 356-358 (con ulteriori riferimenti bibliografici).