[AIB]  AIB. Pubblicazioni. DBBI20
AIB-WEB | Pubblicazioni AIB | DBBI20 Indice delle voci

Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Pisauri, Nazzareno

(Recanati MC 15 ottobre 1940 – Bologna 23 marzo 2016)

Nato nella campagna di Recanati, conseguì la maturità classica nel 1959 e svolse il servizio militare a Roma. Partecipò al concorso del Ministero della pubblica istruzione per 90 posti di vice aiuto bibliotecario aggiunto (bandito con D.M. 10.2.1962) ed entrò nella carriera di concetto delle biblioteche statali. Assunse servizio il 16 marzo 1964 a Bologna presso la Soprintendenza bibliografica per le province di Bologna, Ancona, Ascoli Piceno, Forlì, Macerata, Pesaro, Ravenna. Il 26 settembre 1968 il soprintendente Antonio Mendogni certificò, su richiesta dell’interessato, per la partecipazione al concorso a 110 posti di bibliotecario, il suo impegno nello svolgimento delle «mansioni proprie della categoria di appartenenza e, frequentemente, anche di categoria superiore, dimostrando ottime doti di intelligenza, cultura e capacità», menzionando in particolare «la valida opera prestata nel novembre 1966 e marzo 1967 presso la Biblioteca nazionale di Firenze colpita dall'alluvione, opera che gli valse l'elogio del Ministero della pubblica istruzione». La sollecita partecipazione al recupero del materiale librario alluvionato rappresentò una tappa fondamentale nel suo percorso professionale, non solo per la perdurante attenzione alle condizioni conservative delle raccolte e degli edifici, ma anche per il fecondo incontro con il direttore della BNCF, Emanuele Casamassima.
Vinto il concorso per bibliotecario di 3ª classe fu assegnato alla Biblioteca nazionale centrale di Roma, con decorrenza 1º settembre 1969, ma chiese di rimanere a Bologna per esigenze familiari, richiesta sostenuta anche dal soprintendente che riconobbe la notevole esperienza per i lavori inerenti il Servizio nazionale di lettura con riferimento alla direzione del «Centro bibliografico della Rete provinciale di Ravenna, della quale, anche sta compilando il catalogo-dizionario delle opere possedute; tale catalogo, giunto ora alla lettera L, consterà di sei volumi ciclostilati». Essendo stata accolta la richiesta di revoca del trasferimento, proseguì la sua attività a Bologna e divenne nel 1971 rappresentante sindacale CGIL della Soprintendenza bibliografica.

A seguito del D.P.R. n. 3 del 14 gennaio 1972, che disponeva il passaggio delle soprintendenze ai beni librari alle regioni a statuto ordinario, fu trasferito con la qualifica di direttore aggiunto di biblioteca dal 1º aprile 1972 alla Regione Emilia-Romagna, sotto la direzione di Luigi Balsamo, subentrato a Mendogni che aveva preferito rimanere nell'amministrazione statale.
Nel 1973 si laureò in lettere presso l'Università di Bologna, con una tesi sulla Vita di Cola di Rienzo.
La Regione – sulla base di un concetto allargato di "bene culturale" elaborato da Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani, Lucio Gambi e Giuseppe Guglielmi – fece ben presto una scelta di politica culturale di carattere interdisciplinare con la costituzione (l.r. 26 agosto 1974, n. 46) dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (IBC). Assertore dell'autonomia regionale e di una politica integrata dei beni culturali, collaborò attivamente con l'IBC, allora diretto da un intellettuale sensibile alla contaminazione dei linguaggi come Guglielmi, occupandosi in particolare di conservazione e restauro dei beni librari e predisponendo un piano di microfilmatura dei periodici storici locali. Promosse il "Seminario sulla metodologia e le tecniche della conservazione e del restauro del materiale bibliografico e archivistico" che si tenne a Bologna il 21-22 giugno 1980. Dopo aver premesso che «il restauro è ancora in gran parte antitetico alla conservazione» propose, con l'autorevole apporto scientifico di Casamassima, di sperimentare un nuovo indirizzo di lavoro imperniato sulla conoscenza dei fondi (Il restauro: vizi privati e pubbliche virtù, in: Oltre il testo: unità e strutture nella conservazione e nel restauro dei libri e dei documenti, Bologna: IBC, 1981, p. 105-118). Il seminario contribuì a diffondere un'attenzione maggiore per gli interventi preventivi tesi a rendere idonee le strutture e a conservare correttamente le raccolte. Con la consulenza di Casamassima attivò l'indagine sui codici della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Insieme a Magda Maglietta fu cooptato dal presidente dell'IBC, nel novembre 1980, nelle commissioni biblioteche e archivi quale rappresentante della Soprintendenza regionale ai beni librari e archivistici. Avviò, a seguito della convenzione stipulata il 7 febbraio 1983 dall'IBC con l'ICCU, il censimento regionale delle edizioni del XVI secolo. Si occupò inoltre della gestione di alcuni aspetti della l.r. n. 28 del 27 giugno 1977 per la creazione dei servizi culturali polivalenti, tra i quali il Centro culturale polivalente di Cattolica.
Una svolta nella politica culturale regionale – accompagnata anche dal dibattito promosso dalla Sezione Emilia-Romagna dell'AIB il 18 febbraio 1982 con l'incontro all'Archiginnasio "Biblioteche: quali norme" – fu rappresentata dall'approvazione della legge n. 42 del 27 dicembre 1983, Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale, che tra l'altro istituiva il Servizio di soprintendenza per i beni librari e documentari nell'ambito dell'IBC. Il 31 luglio 1984 divenne responsabile di tale servizio, incarico che mantenne fino al 28 aprile 1997. Era intervenuto il 10 luglio 1984 al convegno "I sistemi bibliotecari in Emilia-Romagna" sintetizzando efficacemente l'ultimo decennio di politica bibliotecaria regionale: «Siamo passati senza battere ciglio dalle reti di prestito librario ancora attive nel 1972, ai consorzi, ai centri culturali polivalenti. E adesso torniamo alle specificità, come si dice, alla biblioteca» (Linee di lavoro per la costituzione dei sistemi bibliotecari in Emilia-Romagna, in: I sistemi bibliotecari in Emilia-Romagna, Bologna: IBC, 1985, p. 25-32). La l.r. 42/1983, considerata capostipite delle leggi "di seconda generazione", era infatti incentrata sul ruolo specifico delle biblioteche (con l'indicazione dei requisiti minimi), sulla tutela e valorizzazione del patrimonio, sull'integrazione dei servizi bibliotecari e archivistici, sulla professionalità e sulla cooperazione interistituzionale. Ricoprì l'incarico di soprintendente interpretando le funzioni di tutela dei beni librari in maniera dinamica e favorendo l'acquisizione pubblica di vari fondi privati, come argomentò nel suo fortunato saggio Lussuria e devozione («IBC informazioni», 4, 1988, p. 13-21).
Seppe sul versante organizzativo interno formare e motivare i collaboratori e sul territorio impostare la gestione della legge sulla base dei principi della cooperazione e della cultura del servizio. Coniugò le attività di ricerca tipiche dell'IBC tramite censimenti su vasta scala (dai libri antichi alle stampe, dai fondi ospedalieri alle raccolte musicali, dai fondi fotografici a quelli di cultura dell'Otto-Novecento) con il miglioramento e l'ampliamento dell'organizzazione bibliotecaria, stipulando convenzioni con diversi tipi di biblioteche non appartenenti ad enti locali. Dedicò una particolare attenzione all'illustrazione libraria promuovendo mostre in occasione della Fiera internazionale del libro per ragazzi su famosi illustratori, quali Maurice Sendak, Joost Swarte e Roberto Innocenti. Nella presentazione al catalogo sugli acquerelli di Lisbeth Zwerger invitò alla contaminazione con un'attività «irriverente nei confronti delle professioni e degli schemi culturali e organizzativi preposti alle funzioni tradizionali di biblioteche, archivi e operatori annessi» (Invito alla contaminazione, in: C'era una volta, Bologna: Giannino Stoppani, 1990, p. [IV-V]). Ideò mostre su tematiche allora poco esplorate: grafica editoriale, grafica russa, fondi fotografici, razzismo in periodo fascista, archivi dell'arte; i relativi cataloghi furono pubblicati nella collana "Immagini e documenti" dell'IBC. L'altra collana della Soprintendenza, "Emilia Romagna biblioteche archivi", era destinata a ospitare atti di convegno e di seminari, cataloghi di fondi librari e documentari.
L'Emilia-Romagna fu tra le prime regioni, insieme alla Lombardia e al Piemonte, a condividere e sostenere il progetto del Servizio bibliotecario nazionale proposto dalla direttrice dell’ICCU, Angela Vinay. Il passaggio dalla fase costituente a quella operativa fu presentato nella primavera del 1986 a Ravenna, in occasione del convegno "SBN e reti di automazione bibliotecaria". Nel suo intervento Il SBN e la strategia dei sistemi nella Regione Emilia-Romagna (in SBN e reti di automazione bibliotecaria, Bologna: Analisi, 1987, p. 117-123) dichiarò di voler introdurre l'automazione bibliotecaria anche nelle biblioteche minori, che così avrebbero beneficiato della catalogazione svolta dalle biblioteche maggiori, e si adoperò molto per raggiungere l'obiettivo. Da ex sindacalista ebbe sempre a cuore il tema delle risorse professionali: il 16 maggio 1988 concluse la giornata di studi "Fare biblioteca" raccomandando la copertura del turn-over e auspicando «il riconoscimento giuridico del lavoro bibliotecario in quanto lavoro tecnico» (Quanto vale il lavoro del bibliotecario?, in: Fare biblioteca, Bologna: Analisi, 1988, p. 105-111).
Operò in stretto raccordo sia con le amministrazioni locali sia con gli organi tecnici del Ministero per i beni e le attività culturali, facendo parte di varie commissioni. Coordinò dal 1986 al 1990 la Segreteria tecnica degli assessori alla cultura delle regioni e organizzò a Bologna la Seconda Conferenza nazionale dei beni librari (5-7 dicembre 1988), promossa dall'Ufficio centrale per i beni librari del Ministero dei beni culturali e ambientali, dal Coordinamento degli assessori alla cultura delle regioni e dall'Assessorato alle attività culturali della Provincia di Bologna.
Nel 1989 per un biennio fu membro della Commissione per la revisione della legge di tutela dei beni culturali, presieduta da Massimo Severo Giannini.
Dopo essere stato responsabile ad interim dal 1992 del Servizio Attività di ricerca e documentazione, fu nominato il 30 dicembre 1996 direttore dell'IBC e lavorò in sintonia con il presidente Ezio Raimondi, illuminato sostenitore di una cultura pluralistica e unitaria. Cercò, anche tramite un confronto continuo con le amministrazioni provinciali e comunali, di favorire il dialogo tra gli operatori dei vari istituti (biblioteche, archivi e musei) per migliorare l'accesso integrato ai beni culturali da parte di tutti. Conservò un'attenzione particolare verso il ruolo delle biblioteche e sostenne l'esigenza di promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie (si veda Leggere è uguale per tutti, in: Leggi in biblioteca, Bologna: Pàtron, 1998, p. 59-65), sollecitando in più occasioni un incremento delle risorse per la cultura.
Fece parte del comitato scientifico e organizzativo del convegno “Conservare il Novecento” – primo di una lunga serie – promosso insieme all'AIB e all'Istituto centrale di patologia del libro nel marzo 2000 a Ferrara, al Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali.
Avendo aderito nel giugno 2001 al Progetto pensione subito, proposto dalla Regione Emilia-Romagna ai dirigenti, poté in seguito esprimere il suo impegno politico e culturale dedicandosi più distesamente, presso Radio città (poi Radio città Fujiko), alla redazione di trasmissioni radiofoniche.

Rosaria Campioni

IBC, Archivio della Soprintendenza bibliografica per le province di Bologna, Ancona, Ascoli Piceno, Forlì, Macerata, Pesaro, Ravenna, fascicolo 3.1.2/0730, Pos. A, 4 (II)/3 Personale in servizio M-Z, sottofascicolo "Pisauri Nazzareno 1964-1973".

Regione Emilia-Romagna, Archivio storico, fascicolo Personale cessato "Pisauri Nazzareno".

Gli archivi delle soprintendenze bibliografiche per l'Emilia Romagna: inventario. Bologna: Compositori, 2010, p. VII.

Tiziana Stagi. Una battaglia della cultura: Emanuele Casamassima e le biblioteche. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2013, p. 350-352, 355-358.

Brunella Torresin. Bologna, lutto all'IBC: è morto Nazzareno Pisauri. «La Repubblica», 23 marzo 2016, <https://www.repubblica.it/protagonisti/Nazzareno_Pisauri>.

Cesenatico ricorda Nazzareno Pisauri. «Casa Moretti Cesenatico», 24 marzo 2016, <http://www.casamoretti.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=2217>.

Valeria Cicala. Una vita per la cultura: la scomparsa di Nazzareno Pisauri, 26 marzo 2016 <http://www.radioemiliaromagna.it/programmi/news-1/vita-cultura.aspx>.

Vincenzo Bazzocchi. Nazzareno Pisauri, un intellettuale non da salotto. «Zero in condotta», 28 marzo 2016, <https://www.zic.it/nazzareno-piasauri-un-intellettuale-non-da-solotto/>.

Claudio Leombroni. Nel segno di Nazzareno Pisauri. «Museo in-forma», n. 55 (2016), p. 3, <http://www.sistemamusei.ra.it/main/index.php?id_pag=99&op=lrs&id_riv_articolo=952>.

Rosaria Campioni. Nazzareno Pisauri: un ricordo dello "storico" direttore dell'IBC, pioniere della informatizzazione e della integrazione di biblioteche, archivi e musei «Museo in-forma», n. 56 (2016), p. 13, <http://www.sistemamusei.ra.it/main/index.php?id_pag=99&op=lrs&id_riv_articolo=976>.

Rosaria Campioni. Uno sguardo d’insieme. In: Storie d'autore, storie di persone: fondi speciali tra conservazione e valorizzazione, a cura di Francesca Ghersetti, Annantonia Martorano, Elisabetta Zonca. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2020, p. 41-45: 44.

Si ringraziano Brunella Argelli, Anna Bacchelli, Gabriele Bezzi, Paola Bussei.


Copyright AIB 2019-10-20, ultimo aggiornamento 2020-05-04, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/pisauri.htm

AIB-WEB | Pubblicazioni AIB | DBBI20 Indice delle voci