Riva, Franco

(Verona 23 ottobre 1922 – Verona 6 settembre 1981)

Entrò a lavorare alla Biblioteca civica di Verona il 21 maggio 1945 come coadiutore avventizio, chiamato dal sindaco Aldo Fedeli su proposta di Vittorio Fainelli, dopo un breve periodo di lavoro presso la Banca mutua popolare di Verona, che non si confaceva ai suoi interessi.
Dopo la laurea in lettere classiche, conseguita all'Universitą di Padova nel 1946, ottenne il diploma di archivista paleografo, nel 1948, e la specializzazione in bibliografia e biblioteconomia, nel 1952, entrambe presso la Scuola filologica delle Venezie di Padova.
La sua carriera alla Biblioteca civica durò circa un quarantennio e lo vide percorrere tutte le tappe, dal bancone della distribuzione fino alla direzione: nel 1953, tramite un concorso interno, ottenne la qualifica di ordinatore, poi nel 1960 quella di bibliotecario e, quattro anni dopo, di bibliotecario per le Biblioteche popolari e rionali di Verona, allora costituite dalla Biblioteca di San Sebastiano, di Borgo Roma, Montorio e Quinzano Veronese, tutte dipendenti dalla Civica.
Dopo aver ottenuto, nel 1967, l'incarico di vicedirettore della Biblioteca civica, in seguito alla scomparsa di Olindo Viviani, ne assunse la direzione provvisoria dieci anni pił tardi, nel 1977, dopo il pensionamento di Mario Carrara, per diventare infine direttore effettivo nel 1979.
A lui si devono l'incremento delle collezioni storiche della Biblioteca, come quelle dei carteggi e dei manoscritti, che si occupò di riordinare e ricatalogare, dopo il suo trasferimento dalla sala storica al nuovo edificio Nervi; l'individuazione e la catalogazione di circa 6.000 cinquecentine, in vista del Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo; la creazione di nuovi fondi, come quello dei Bodoniani, che raccoglie le edizioni di Giovanbattista Bodoni, il fondo Ex, ancora oggi una delle raccolte di libri moderni stampati a mano più importanti d'Italia, e quello dedicato a Felice Feliciano, comprendente tutti gli autografi microfilmati del letterato; l'ideazione del Bollettino delle nuove accessioni (1978-1979); lo svecchiamento e l'aumento del personale; infine, il potenziamento del Sistema bibliotecario urbano.