Santinelli Fraschetti, Itala

(Roma 18 agosto 1875 – Roma 1961)

Laureata in lettere all'Università di Roma nel novembre 1899, con una tesi su Le vergini vestali, pubblicò poi alcuni studi sulla religione romana.
Entrò nei ruoli delle biblioteche governative come sottobibliotecaria, per concorso, dal 1º febbraio 1901, destinata alla Biblioteca universitaria di Genova, ma già nell'ottobre dello stesso anno ottenne il trasferimento a Roma, alla Biblioteca universitaria Alessandrina.
Nel dicembre 1906 fu trasferita alla Biblioteca Angelica, dove si occupò di catalogazione per autori e per soggetti, e nel febbraio 1909 approdò alla Biblioteca nazionale centrale di Roma. Nell'aprile 1907 sposò il prof. Pier Attilio Fraschetti.
Inquadrata nella qualifica di bibliotecario con la riforma del 1923, fu promossa bibliotecario capo nel giugno 1925. Alla Biblioteca nazionale curò l'impostazione della Sezione di cultura generale e resse la biblioteca nei periodi di assenza del direttore. Responsabile dell'ufficio acquisti, si occupò anche di informazioni bibliografiche e, dal 1919 al 1922, della compilazione degli elenchi delle opere da richiedere alla Germania come indennità di guerra. Nel 1929 collaborò alla realizzazione della mostra di opere antiche allestita al Palazzo Margherita, in occasione del Primo Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia.
Dal luglio 1930 diresse la Biblioteca di archeologia e storia dell'arte, dove incrementò le acquisizioni di fondi personali (Castellani, Barnabei, Vessella, Ricci) e proseguì la ricerca di strumenti idonei a rafforzare il carattere specializzato della Biblioteca al servizio di un pubblico composto in massima parte da esperti, come il dettagliato catalogo per soggetto, arricchito dagli spogli che derivavano dalla schedatura degli articoli delle riviste. Promossa nell'agosto 1938 direttore di biblioteca di 2ª classe, allestì a Castel Sant'Angelo la Mostra bibliografica adrianea organizzata per il 18º centenario della morte dell'imperatore Adriano e nel 1939 curò lo spostamento della Biblioteca a via della Lungara, presso l'Accademia d'Italia, imposto per liberare gli spazi di Palazzo Venezia. Fu collocata a riposo nel corso del 1940.