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Sarro, Mario
(Avellino 23 marzo 1902 – Avellino 4 novembre 1971)
Figlio dell'avvocato Errico e di Giuseppina Testa, frequentò il Liceo classico "P. Colletta" di Avellino e si diplomò nel 1920. Si iscrisse poi al corso di Scienze economiche e commerciali all'Università Bocconi di Milano, ma conseguì la laurea a Napoli, dove più tardi ne ottenne anche una seconda in Scienze diplomatiche e consolari.
Pur aspirando alla carriera diplomatica, nel gennaio 1933 partecipò e vinse il concorso come vicebibliotecario alla Biblioteca provinciale di Avellino. Negli anni della direzione di Salvatore Pescatori fu impegnato soprattutto nell'attività di catalogazione e nel supporto agli studiosi; rapporti di collaborazione e di amicizia ci furono soprattutto con Carlo Muscetta e Attilio Marinari, assidui e fedeli frequentatori della biblioteca.
Raggiunta la direzione nel 1949, fu artefice di un profondo rinnovamento della Biblioteca – come testimonia anche un'intervista rilasciata a Guido Piovene in occasione del suo Viaggio in Italia –, accrescendone notevolmente i servizi e favorendo un'espansione dei lettori. Prima del collocamento a riposo, avvenuto intorno al 1968, a causa dell'esaurimento degli ambienti di lettura e di deposito dei volumi, ottenne il trasferimento della Biblioteca a una sede più ampia e funzionale, inaugurata nel 1966.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1948, prese parte abitualmente ai suoi congressi nazionali negli anni Cinquanta e Sessanta. Fu anche ispettore bibliografico onorario e, negli anni Trenta, segretario della Società storica irpina.
Profondo conoscitore della storia e della cultura irpina, fu collaboratore stabile del «Corriere dell'Irpinia» e pubblicò Cenni storici sulla città di Avellino (1959) e alcuni contributi su riviste locali.
Nel 2003 il Comune di Avellino gli ha dedicato una via e nel 2012 gli è stata intitolata la Biblioteca della Soprintendenza belle arti e paesaggio (sezione di Avellino).
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