Savorini Salvoni, Grazia

(Teramo 25 settembre 1907 – Teramo febbraio 1943)

Figlia di Luigi Savorini e della pittrice Carlotta De' Colli, dopo gli studi secondari al Liceo M. Delfico di Teramo conseguì la laurea in lettere all'Università di Roma nel 1930, con una tesi in storia dell'arte dal titolo Monumenti della miniatura negli Abruzzi. Allieva di Pietro Toesca e legata anche all'insegnamento di Adolfo Venturi, nel 1931 partecipò al Convegno storico abruzzese-molisano in cui presentò un pioneristico studio sulla miniatura abruzzese che verrà pubblicato qualche anno dopo, prima come estratto (1933) e successivamente nel volume degli Atti (1935).
Nel 1932 per la rivista «Abruzzo teramano» si occupò anche di pittura monumentale, pubblicando un intervento sugli affreschi della chiesa di San Domenico a Teramo, sempre dedicando un'attenzione particolare al rapporto con i miniatori teramani del Trecento. Nel 1934 pubblicò su «La bibliofilia» un saggio sui codici miniati della Biblioteca Casanatense, allora diretta da Luigi De Gregori che ricopriva anche l'incarico di soprintendente bibliografico per l'Abruzzo e il Molise.
Nel 1933 sposò il conte Curzio Catolfi Salvoni.
Assunse la reggenza della direzione della Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo alla morte del padre, nel 1937, e ne fu nominata formalmente direttrice nel dicembre 1938.
Nel 1938 argomentò in un articolo il trasferimento della Biblioteca nei nuovi locali del Liceo Convitto, cambiamento già avviato con determinazione negli ultimi anni della direzione paterna. Nel 1939 promosse e incoraggiò l'acquisto da parte del Comune di Teramo del prezioso Salterio-Innario miniato nel penultimo decennio del sec. XV, iniziativa che si concretizzò l'anno seguente. Nel 1941 sollecitò l'allora soprintendente bibliografico per l'Abruzzo e il Molise Arturo Di Cesare per ottenere sovvenzioni straordinarie per la Biblioteca, interessandosi in particolar modo alle nuove acquisizioni e alla donazione del fondo Pasquale Ventilii.