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Sciascia, Maria
(Roma 3 maggio 1916 – Roma 8 agosto 1996)
Dopo gli studi secondari lavorò nelle segreterie scolastiche, dal gennaio 1936, non di ruolo.
Entrò nella carriera delle biblioteche statali dal 1º luglio 1940, come aiutante in prova (nella carriera esecutiva), destinata alla Biblioteca universitaria di Pisa. Nel luglio 1942 fu promossa assistente e dal 1º settembre trasferita alla Biblioteca nazionale centrale di Roma. Fu poi promossa coadiutore nel 1948.
Nel dopoguerra, avendo nel frattempo conseguito la laurea in lettere, passò per concorso, dal 1º luglio 1951, alla carriera direttiva, come vicebibliotecario, rimanendo alla Biblioteca nazionale di Roma. Nel marzo 1954 fu promossa bibliotecaria di 2ª classe e subito dopo bibliotecaria di prima classe.
Nell'ottobre 1956 venne nominata soprintendente bibliografico per la Liguria e la Lunigiana. Dopo la sperimentazione della prima Rete di prestito creata dalla Soprintendenza nel 1959 fra i comuni della Val di Magra, nel 1963 la provincia della Spezia venne scelta come una delle aree pilota per lo sviluppo del Servizio nazionale di lettura, secondo il Piano "L", e nella primavera di quell'anno la Soprintendenza inaugurò in poche settimane 14 piccole biblioteche allestite in altrettanti comuni della provincia. Numerose altre biblioteche comunali vennero aperte o rinnovate in quegli anni nella regione per l'impulso della Soprintendenza e col suo sostegno finanziario.
Nel luglio 1961 fu promossa direttore di biblioteca di 3ª classe, poi dal gennaio 1963 di 2ª classe e dal febbraio 1966 di prima classe.
Dal novembre 1968, a seguito del pensionamento di Tommaso Bozza, fu chiamata a dirigere la Soprintendenza bibliografica per il Lazio e l'Umbria e con il 1º aprile 1972 passò nei ruoli della Regione Lazio, come soprintendente ai beni librari. Si impegnò particolarmente nel recupero dei fondi antichi delle biblioteche, con la loro catalogazione e con iniziative di valorizzazione, come la pubblicazione del catalogo Incunabuli delle biblioteche degli enti locali del Lazio (Roma: Regione Lazio, 1979), e nella formazione di sistemi bibliotecari territoriali. Andò in pensione nel 1981.
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