Scovazzi, Italo

(Strevi AL 2 agosto 1890 – Genova 16 marzo 1964)

Dopo aver frequentato il liceo ad Alessandria si laureò in lettere moderne all'Università di Torino nel dicembre 1912, con Arturo Farinelli, e continuò gli studi in Germania, all'Università di Berlino. Colpito da un grave esaurimento, rinunciò al viaggio in Russia che aveva in programma e dopo un periodo di cure a Monaco di Baviera rientrò in Italia.
Partecipò alla prima guerra mondiale, in cui cadde il fratello Alessandro, nel corpo della Sanità e poi per circa due anni come interprete presso il Comando supremo.
Dopo la guerra iniziò a insegnare nelle scuole superiori, prima come supplente per un anno al Liceo di Pesaro, poi, di ruolo dal 1920, all'Istituto tecnico di Savona.
Continuò nel frattempo i suoi studi di letteratura tedesca, dedicandosi anche a traduzioni da Gottfried Keller e da Goethe, e coltivò occasionalmente una propria vena poetica.
Agli studi di storia locale si rivolse per lo stimolo di Filippo Noberasco, con cui entrò in rapporto frequentando la Biblioteca civica di Savona. Dopo alcune ricerche sul proprio paese natale, raccolte in volume nel 1923 (Strevi: riflessi di una grande storia in un Comune del Monferrato), collaborò con Noberasco ai tre volumi della Storia di Savona (1926-1928) e all'edizione degli Statuti corporativi savonesi (1931-1937) e di un'antologia della poesia dialettale locale (1930). Nell'ottobre 1933 fu nominato ispettore bibliografico onorario.
I suoi studi si orientarono però soprattutto sul periodo rivoluzionario e napoleonico e sui successivi decenni dell'Ottocento, con i volumi su Vincenzo Gioberti e il cattolicesimo liberale a Savona (1935) e su Savona e la Sabazia nel Risorgimento italiano (1961). Dedicò alcuni lavori anche a personaggi della cultura ligure, dal Chiabrera ad Anton Giulio Barrili (a cui la Biblioteca civica fu intitolata nel 1946) e Paolo Boselli.