Sacerdote, conseguì la laurea in lettere e quella in giurisprudenza, probabilmente all'Università di Palermo, oltre alla licenza in teologia, e in seguito anche il diploma di archivistica. Nel 1920 pubblicò il primo volume (rimasto l'unico) di un'ampia ricerca documentaria sulla Politica ecclesiastica di Martino I in Sicilia, 1392-1409.
Entrò nell'amministrazione degli archivi di Stato il 1º febbraio 1921, come aiutante (nella carriera esecutiva) all'Archivio di Stato di Palermo.
Nel 1926 vinse il concorso per vicebibliotecario della Biblioteca comunale di Palermo, priva di un vero direttore dalla morte di Gioacchino Di Marzo (1916), ma non accettò la nomina per non lasciare l'amministrazione degli archivi, avendo ottenuto nel frattempo il passaggio, dal gennaio 1927, alla carriera direttiva, con la qualifica di archivista.
Lavorò però anche alla Biblioteca comunale, tenendone la direzione come incaricato dal marzo 1928 fino almeno al 1933 o 1934 e adoperandosi per la sua ripresa dopo anni di trascuratezza, e in particolare per l'ampliamento e il risanamento dei locali e l'aggiornamento dei cataloghi. Nel 1934 curò la pubblicazione della prima parte del secondo volume del catalogo dei manoscritti lasciato incompiuto da Di Marzo.
Dal 1934 fu promosso primo archivista. Nell'ottobre 1941 venne trasferito a Napoli ma il provvedimento fu poco dopo revocato e alla fine del 1942 fu promosso direttore di 2ª classe. Venne collocato a riposo dal 1º marzo 1956, con il grado di direttore di prima classe, ottenuto nel 1953, senza avere però mai raggiunto la direzione dell'Archivio di Palermo.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione (1930), prese parte al Congresso nazionale tenuto nel 1934 a Bari, intervenendo anche nel dibattito, ma non risulta più tra gli iscritti nel 1937. Fu inoltre socio della Società siciliana per la storia patria, dal 1916 (e dal 1924 ne fu per qualche tempo anche bibliotecario), e membro del Consiglio direttivo del Comitato siciliano della Società nazionale per la storia del Risorgimento italiano, dal 1930.

Alberto Petrucciani