Tilgher, Adriano

(Resina NA 8 gennaio 1887 – Roma 3 novembre 1941)

Laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli nel maggio 1909, con una tesi di storia del diritto italiano, già prima di concludere gli studi era entrato in relazione con Benedetto Croce per i suoi interessi filosofici.
Entrò nei ruoli delle biblioteche governative come sottobibliotecario reggente, essendosi classificato secondo nel concorso, il 1º aprile 1910, destinato alla Biblioteca universitaria di Torino, dove fu addetto soprattutto alle ricerche bibliografiche e alla catalogazione degli incunaboli.
Dopo molte insistenze per ottenere il trasferimento a Roma, dal maggio 1911 fu destinato alla Biblioteca universitaria Alessandrina.
Inquadrato nel grado di bibliotecario con la riforma del 1919, nel febbraio del 1924 venne trasferito alla Biblioteca nazionale centrale di Roma (dopo una destinazione subito rientrata alla Biblioteca Casanatense), per volontà del ministro Gentile, che sollecitò anche il direttore a tenerne scrupolosamente sotto controllo l'orario di servizio e il lavoro.
Nel dicembre 1924 chiese un anno di aspettativa, ritenendosi soggetto ad atteggiamenti persecutori dovuti alle sue posizioni filosofiche e politiche, e allo scadere del periodo concesso rinunciò alla professione, per incompatibilità con il regime fascista, avendo subito anche un'aggressione da parte di un gruppo di squadristi nel settembre 1925.
Giornalista, collaboratore di varie riviste filosofiche, di «Italia nostra» di Cesare De Lollis (su posizioni neutraliste allo scoppio della prima guerra mondiale), de «La stampa», del «Mondo» e del «Tempo» già prima della guerra del 1915-1918, scrisse numerosi articoli di polemica letteraria e si rivolse sempre più verso gli studi di estetica, di filosofia e di morale.