AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 1/98
Al Salone del multimedia

di Giulia Visintin


Sotto il nome di "SalonB.it" si è svolto a Torino, dal 4 all'8 dicembre scorsi, il Salone del multimedia e dello spettacolo digitale. Mentre l'offerta degli espositori presentava una pittoresca varietà di prodotti e servizi, che scontava la novità dell'iniziativa con la difficoltà di mettere a fuoco i contorni della sua identità, il programma dei dibattiti – piuttosto ricco – ha visto due occasioni d'incontro particolarmente interessanti per i bibliotecari (mentre un terzo appuntamento, su Tecnologie: multimedialità, nuove professioni, è stato annullato all'ultimo minuto).
Gioved“ 4 si è svolta una tavola rotonda su Promozione della lettura e mondo scolastico nei servizi e nei progetti delle biblioteche. Vi hanno preso parte i responsabili di molte biblioteche pubbliche della regione, spesso investiti anche del coordinamento dei rispettivi sistemi bibliotecari: Anita Bogetti (Asti), Lidia Cargnino (Valenza), Francesca Ciccolella (Alpignano), Mario Cordero (Cuneo), Isa Demaria (Pinerolo), Giuseppe Fragiacomo (Ivrea), Adriana Gualdieri (Casale Monferrato), Aurora Martini (Verbania), Gianni Menardi (Fossano). Il confronto delle iniziative già attuate e dei progetti in corso ha messo in luce come tutte queste biblioteche pubbliche dedichino molte risorse, energie e inventiva alle attività destinate ai bambini e ai ragazzi. In alcuni casi, anzi, queste attività e in generale i servizi rivolti ai lettori più giovani godono di un trattamento privilegiato, non soltanto in termini di una maggiore spesa per gli acquisti librari, nella speranza che conquistando il pubblico dei ragazzi la biblioteca si assicuri per il futuro un pubblico altrettanto affezionato e attento, una volta raggiunta l'età adulta. Frequente – anche se non sempre paritario – il rapporto con la scuola dell'obbligo. In più sedi sono stati costituiti gruppi di bibliotecarie e insegnanti, nei quali si mettono a punto progetti e si scambiano esperienze di studio e di lettura, dove confrontare tra l'altro le esperienze fatte personalmente della recente produzione editoriale per ragazzi, che nonostante la buona offerta a disposizione soprattutto negli ultimi anni, stenta a farsi strada fra i titoli che gli insegnanti propongono ai propri allievi. Non sempre, tuttavia, anche dove le scolaresche partecipino insieme agli insegnanti alle iniziative allestite dalle biblioteche, sembra superata in pieno la ben nota separatezza fra vita della scuola e disponibilità delle biblioteche pubbliche, alle quali si continua a demandare funzioni che dovrebbero essere proprie semmai delle biblioteche scolastiche (queste ultime paragonate in maniera suggestiva a un buco nero da una delle bibliotecarie intervenute). Su tutte le iniziative rivolte ai ragazzi in età scolastica pesa inoltre la netta distinzione fra progetti delle biblioteche pubbliche (dunque emanazione delle amministrazioni locali) e attività patrocinate dal Ministero della pubblica istruzione, come quelle che stanno nascendo – per la verità fra mille fatiche e incertezze – sulla scorta della nota circolare n. 105. L'intensità dell'azione delle biblioteche per bambini e ragazzi ha inoltre messo in risalto l'opportunità di disporre di personale appositamente addestrato, e di inserire dunque nei programmi dei corsi di formazione professionale (che la Regione organizza con regolarità da diversi anni) i temi connessi a questa articolazione della biblioteconomia, così come di organizzare seminari di aggiornamento per il personale già in attività. Resta tuttavia, come ha osservato la funzionaria regionale che ha coordinato l'incontro, Raffaella Contillo, la difficoltà per non dire l'impossibilità di trovare espressamente indicata nei bandi di concorso delle singole amministrazioni l'attribuzione a un bibliotecario della sezione per ragazzi, alla quale di solito si arriva a lavorare per combinazione, o talvolta per disponibilità individuale, ma dovendo comunque continuare a occuparsi anche di molto altro.
Dalla considerazione di queste difficoltà – peraltro già note – ma anche dalla soddisfazione di vedere i risultati talvolta assai confortanti delle attività con i quali si offrono i libri e la lettura al pubblico dei più giovani è nata fra i partecipanti alla tavola rotonda la volontà di incontrarsi regolarmente, anche su basi meno formali di un dibattito ufficiale, per confrontare e coordinare le iniziative. A questa possibilità potrebbe dare concretezza l'ufficio regionale per le biblioteche, che sarebbe anche in grado di fornire utili orientamenti per quanto riguarda la raccolta di dati statistici (alla quale varie biblioteche hanno già sentito la necessità di fare ricorso per dare solide basi al proprio lavoro coi ragazzi) o per la pubblicazione di opuscoli o altro materiale che illustri le varie attività e i risultati raggiunti.
Più in consonanza con il tema del salone l'incontro di sabato 6: Il bibliotecario multimediale: prospettive, sviluppi e problematiche della biblioteca digitale, coordinato da Massimo Belotti, direttore di "Biblioteche oggi". Pubblico non numerosissimo (e di provenienza quasi tutta locale) ma particolarmente coinvolto, a dimostrazione dell'attualità del tema, in particolare per le biblioteche pubbliche che si trovano ad affrontare la svolta impressa da documenti e strumenti radicalmente diversi sotto molti aspetti da quelli sui quali si modellavano fino ad oggi i servizi bibliotecari. Dopo l'introduzione di Belotti, il primo intervento è stato quello di Aurelio Aghemo, Presidente della Sezione piemontese dell'AIB e recentemente investito della reggenza della Biblioteca nazionale universitaria di Torino. Aghemo ha preso spunto dalle tappe con le quali si suole riassumere le trasformazioni in atto nelle biblioteche: dalla biblioteca automatizzata, attraverso la biblioteca elettronica e quella digitale fino alla biblioteca virtuale (concetto quest'ultimo suscettibile di differenti interpretazioni) per sottolineare alcuni problemi di ordine non soltanto pratico, ma anche più profondamente connessi alla identità professionale e alle competenze che si sono rese di volta in volta necessarie ai bibliotecari. Questo allargamento progressivo degli orizzonti – che investe peraltro tutte le professioni del libro – influisce in maniera sensibile sui modi della comunicazione e della assimilazione delle informazioni così come si presentano nei documenti non incentrati esclusivamente sulla linearità della scrittura.
Anche l'esperienza della Biblioteca civica di Moncalieri (una cittadina della prima cintura torinese), dove in occasione dell'allestimento di una nuova sede sono stati predisposti servizi di consultazione di CD-ROM e recentemente anche di accesso a Internet, mette in luce queste differenze. La bibliotecaria Giuliana Cerrato ha sottolineato la varietà di evenienze che si sono presentate nei primi mesi di attività del settore multimediale nella sua biblioteca, facendo rilevare come sia chiaramente percepibile una separazione piuttosto netta fra il pubblico che ricorre alla biblioteca per i suoi servizi tradizionali, di lettura in senso stretto, e quello che si serve degli elaboratori per consultare i CD-ROM o le risorse della rete. Assai interessanti le sue osservazioni – non sistematiche ma col pregio dell'esperienza diretta – sul comportamento dei frequentatori della sezione multimediale: le preferenze fra i CD-ROM vanno senza esitazione ai prodotti di intrattenimento nel senso più ampio (mentre l'uso della fonoteca risulta a paragone assai ridotto), accanto ai quali spicca l'uso dei repertori della legislazione vigente e della strumentazione per la redazione e la stampa di testi. Altro motivo stimolante è l'impegno perseguito a dotare le apparecchiature di tutti i dispositivi che possano renderle utilizzabili anche da persone svantaggiate sul piano motorio o sensoriale.
Dalla amministrazione regionale, per voce di Erica Gay, sono venute indicazioni sui servizi offerti a sostegno del lavoro delle biblioteche, tanto sul fronte dell'addestramento e dell'aggiornamento professionale, quanto della connessione in rete, che la Regione intende favorire per mezzo di un collegamento fra le varie reti civiche costituite o in fase di creazione, oltre che attraverso le risorse informative già disponibili su Internet a cura degli uffici regionali e di alcune istituzioni culturali.
L'altra esperienza di prima mano presentata nel corso dell'incontro è quella di Settimo Torinese (località anch'essa negli immediati dintorni del capoluogo), dove si sta realizzando una sezione multimediale della biblioteca civica in una sede separata allestita appositamente. Eugenio Pintore ha voluto illustrare le questioni che si sono poste nelle varie fasi del progetto, sottolineando i punti problematici ai quali è necessario porre attenzione anche se – per la novità sotto molti aspetti assoluta di questo servizio – non sempre le soluzioni possono prospettarsi con immediatezza. Condizioni ambientali, organizzazione degli spazi, costi da sostenere e da ripartire eventualmente con chi farà uso del servizio sono tutti aspetti da tenere in considerazione. Si pongono inoltre interrogativi complessi in merito alla quantità e qualità dei servizi da mettere a disposizione una volta fornita l'accessibilità a Internet: accesso incondizionato o esclusione della posta elettronica e dei gruppi di conversazione in rete? presenza attiva dei bibliotecari in ruolo di mediatori (e, quando necessario, di istruttori all'uso degli strumenti) o libertà assoluta per i frequentatori di scorrazzare fra le connessioni e le risorse disponibili? e per concludere con una nota meno assillante, come si chiameranno queste persone che paiono non voler avere molto a che fare con la carta stampata, e con la lettura come abitualmente la intendono i bibliotecari, ma che volentieri si rivolgono alle biblioteche quando queste mettano a loro disposizione una raccolta di CD-ROM o una porta aperta su Internet?


VISINTIN, Giulia. Al salone del multimedia. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 1, p. 6-7.
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 1/98
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-02-11 , a cura di: Andreas Zanzoni