AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 2/98
Infrastrutture informative per la biomedicina: quali servizi per l'utente del 2000?

di Elisabetta Poltronieri


Il convegno si è svolto a Roma il 4 e 5 dicembre scorso, presso l'Istituto superiore di sanità. Due giorni votati a sondare le modalità di organizzazione e offerta delle risorse documentarie nell'ambito sia della pratica clinica che della ricerca scientifica. In un ampio scenario di professioni a confronto, il convegno ha visto partecipi bibliotecari e documentalisti attivi all'interno di università, istituti ospedalieri e di ricerca, nel tentativo comune di stendere un profilo dei diversi attori della comunicazione scientifica: utenti, produttori e professionisti dell'informazione. Il risultato è stato quello di rendere fluida la comunicazione non soltanto lungo i due sensi tradizionali di marcia, da e verso l'utenza, ma operando anche in senso trasversale, tra produttori di letteratura scientifica (medici, ricercatori, operatori sanitari) e gestori di servizi o tra centri di informazione (biblioteche, unità di documentazione) e fornitori commerciali.
        In un campo di azione come quello medico-scientifico che elegge informazione e salute a diritti cardine del cittadino, l'organizzazione e l'erogazione dei servizi documentari sono state analizzate tenendo conto di tutte le variabili che concorrono a determinarle: dall'integrazione delle risorse informatiche e documentarie all'innovazione tecnologica, dall'organizzazione dell'informazione alla valutazione dei servizi e dalle tematiche del copyright alla formazione professionale. Tra i vari argomenti affrontati, si è inserita a buon diritto anche una breve storia editoriale dell'ente scientifico come produttore di informazione, in rapporto soprattutto all'attività dei comuni editori commerciali.Si è ricordato come la trasmissione dell'informazione scientifico-tecnica abbia da sempre permeato l'attività degli organismi operanti nei vari contesti disciplinari.é così che, storicamente, alle biblioteche e ai centri di documentazione istituiti presso i vari enti nazionali responsabili per la ricerca scientifica, si sono affiancati servizi editoriali con il compito di pubblicare la letteratura prodotta dalla comunità dei ricercatori. Si sono create quindi le condizioni favorevoli alla nascita e allo sviluppo di uno strumento informativo, indiscusso protagonista della comunicazione scientifica: il periodico.
        Una mappatura della documentazione scientifica e dei suoi canali di trasmissione consente di fissare alcune tendenze in atto: una crescita esponenziale della letteratura, incentivata anche da motivi di carriera, una diffusione crescente dell'informazione via computer e un'ampia presenza in rete di materiale di interesse biomedico. Inevitabilmente, un indice di produzione documentaria in continua ascesa incide sulla percentuale di recupero dei dati e riduce drasticamente i tempi di aggiornamento di medici e ricercatori, proiettando su questi ultimi gli indubbi vantaggi dei mezzi elettronici. Quanto ai supporti informativi, le risorse digitali si aggiudicano il primato della multimedialità e della qualità tecnica globale dei contenuti (testo + illustrazioni) e polverizzano, rispetto ai tradizionali prodotti a stampa, le fasi della ricerca bibliografica, indispensabile all'impostazione di ogni programma di ricerca. Rimane l'evidenza di un dato oggettivo, messo in rilievo con una certa inquietudine da bibliotecari e documentalisti: quello della letteratura non affidabile riscontrata nell'ambito delle discipline biomediche, così come in altri ambiti della conoscenza. Il controllo dei dati scientificamente non validi contenuti in letteratura sollecita dunque l'intervento dei professionisti dell'informazione e ne richiede al contempo un affinamento della preparazione professionale che sviluppi sensibilità al problema, in favore di una corretta politica dell'informazione.
        I traguardi della tecnologia continuano a potenziare i servizi di informazione biomedica e a improntare lo sviluppo di nuove iniziative. Lo conferma il consolidamento delle basi di dati Medline prodotte dalla National Library of Medicine di Bethesda negli Stati Uniti e il successo della ricerca sugli archivi gratuiti PubMed tramite legami ipertestuali ai siti Web delle casi editrici, per l'accesso al testo completo degli articoli. Effetti immediati di questa evoluzione in rete dell'informazione sono l'incremento degli utenti e il loro progressivo coinvolgimento nei meccanismi della ricerca, grazie alla conquista di una matura competenza tecnologica. Acquisiti i vantaggi di un recupero rapido ed economico dei dati, la domanda di informazione di carattere sanitario tende inevitabilmente a dilatarsi e a farsi insistente; ne è riprova la "sete" di servizi informativi proveniente dagli attuali 51 paesi membri della regione europea, una vasta zona geografica tracciata dalla Organizzazione mondiale della sanità insieme ad altre vaste aree di ripartizione del mondo in cui agire per la promozione della salute pubblica.
        Un capitolo estremamente ricco di implicazioni per il lavoro di bibliotecari e documentalisti riguarda soprattutto l'organizzazione dell'informazione in rete e la sua trasformazione in risorsa documentaria e definisce come quasi esclusiva degli intermediari la competenza nell'esecuzione di ricerche complesse e di vasta portata. Il documentalista conserva quindi la tradizionale funzione di interrogare gli archivi commerciali online ed è chiamato anzi ad integrare questo aspetto consolidato della sua professionalità con i virtuosismi della ricerca in Internet. Lo spettro di applicazioni riservate all'intermediario si amplia così in una duplice direzione: per supplire alla mancata conoscenza degli hosts commerciali e dei servizi aggiuntivi da parte degli utenti e per rispondere alle elevate aspettative di buon esito delle ricerche maturate nei suoi confronti dall'utente. In particolare, tra gli strumenti volti a strutturare l'informazione, si riconoscono quelli di matrice propriamente documentaria, riconducibili all'abilità tecnica degli indicizzatori (per esempio, alberi di soggetto, biblioteche virtuali e guide per soggetto) e quelli basati invece su un approccio informatico al recupero dell' informazione, attraverso diverse modalità di ricerca: la navigazione, per soddisfare esigenze non precisate, la ricerca puntuale su argomenti specifici e la ricerca di informazione corrente, filtrata attraverso profili di interesse. é in quest'ultimo canale di recupero che ricade la push technology, una tecnica di estrazione automatica e sistematica dei dati in forte espansione, operata su fonti selezionate dall'utente e con la qualità vincente di far proprie le caratteristiche migliori di Internet, quali tempestività, diretta disponibilità dei documenti sulla postazione di lavoro personale, facilità di approccio e possibilità di personalizzare l'accesso ai contenuti.
Sul versante dei servizi offerti all'utente rimane centrale la gestione automatizzata del document delivery. La fornitura del documento primario, ancora assente in Italia come servizio delegato un centro nazionale di riferimento, è assicurata dal mercato dell'informazione attraverso una vasta gamma di canali che prevede standard diversificati di spesa e di prestazioni (per esempio, velocità di trasmissione, qualità di stampa). L'offerta fa capo ai principali fornitori commerciali di servizi che consentono l'individuazione e la stampa in locale del documento attraverso le reti telematiche, tramite l'impiego di software di trasmissione e ricezione dei dati.
        La ricerca di sistemi innovativi per la gestione dei servizi in biblioteca ha decretato inoltre il successo delle reti interne (Intranet) che proponendo gli stessi protocolli di Internet, sia pure con determinate limitazioni di accesso per ragioni di controllo e sicurezza dei dati locali, guidano l'utente entro una struttura integrata di risorse e servizi quali, ad esempio, archivi remoti e riviste online, posta elettronica e document delivery. Il risultato è la creazione di un circuito informativo interno, firmato dall'abilità organizzativa dello staff di biblioteca, in stretto raccordo con il versante esterno costituito dagli utenti.
        I processi di monitoraggio dei servizi informativi, cui si è offerta puntuale rilevanza anche nel corso di questo convegno, trovano la loro più compiuta giustificazione proprio nel caso delle biblioteche di ricerca biomedica, strettamente funzionali alle finalità delle istituzioni di appartenenza. Protagonisti della valutazione, si è ribadito, non devono essere più i gestori, ma i destinatari del servizio, cui spetta di verificare nelle attività di reference se la transazione informativa è andata a buon fine. Si onora così il principio della soddisfazione degli utenti quale indice orientato ad evidenziare l'efficacia di prodotti e servizi in termini di quantità e qualità.
        Anche in merito all'informazione scientifica, sottoposta come tutti i moderni flussi di conoscenza ai virtuosismi digitali della riproduzione e della manipolazione dei contenuti, si ripropone puntualmente il dibattito sul copyright. La necessità di delineare con chiarezza le posizioni di diritto di tutti i soggetti coinvolti nelle diverse fasi di produzione, comunicazione e fruizione dell'informazione (autori, editori, biblioteche e comunità dei ricercatori) indica come risolutiva la via della negoziazione tra le parti, spinta al raggiungimento di accordi specifici. Un riferimento costante nel corso delle due giornate di convegno ha ottenuto anche il tema del ruolo e dell'assetto organizzativo dei centri di informazione e delle biblioteche di fronte al dispiegarsi del sapere scientifico e al comportamento di medici e ricercatori nella loro veste di utenti. I capisaldi di una moderna e avvertita coscienza professionale sembrano riconoscersi ormai sempre più marcatamente nella formazione e consulenza all'utente, nella valutazione della qualità delle fonti, nella revisione continua dei criteri di selezione delle risorse, nell'organizzazione personalizzata dei servizi, nella ricerca di un equilibrio di interessi con i fornitori e nella creazione, infine, di un'effettiva informazione a valore aggiunto.


POLTRONIERI, Elisabetta. Infrastrutture informative per la biomedicina: quali servizi per l'utente del 2000?. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 2, p. 4-5.
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 2/98
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-03-10 , a cura di: Andreas Zanzoni