Durante il Congresso di Genova, il 29 aprile, si sono svolte due importanti assemblee dell'AIB: l'Assemblea straordinaria che ha approvato all'unanimità, con solo 6 astensioni, la modifica allo Statuto riguardo l'Albo professionale dei bibliotecari, e l'Assemblea ordinaria che si è occupata di diversi aspetti della vita associativa.
Con l'inserimento nello Statuto del comma a) dell'art. 3), dunque, è stato stabilito il principio che la nostra Associazione, la prima in Italia, ha tra i propri strumenti operativi la tenuta di un albo professionale dei bibliotecari italiani, sulla base di un regolamento che, in adesione ai requisiti di legge, assicuri indipendenza e continuità di funzionamento alla apposita Commissione: un atto di importanza fondamentale per il futuro non solo della professione in quanto tale, ma dei servizi bibliotecari in Italia.
A seguire si è svolta l'Assemblea ordinaria che ha preso, a sua volta, una serie di importanti decisioni di gran conto per la vita dell'Associazione. Ma andiamo con ordine.
L'Assemblea, anzitutto, ha ratificato i bilanci, consuntivo 1997 e preventivo 1998, e ha approvato la relazione annuale del Segretario, assolvendo così i suoi compiti istituzionali; passando poi ad occuparsi del resto dell'ordine del giorno.
Sono stati, pertanto, confermati il Regolamento amministrativo-contabile (approvato nell'aprile 1997) e il Regolamento di disciplina (approvato nell'ottobre 1997) posti alla discussione dei soci e degli organi statutari competenti con votazioni favorevoli piuttosto ampie; e allo stesso modo è stata votata l'abolizione del Regolamento sulle iscrizioni, sostituito fin dallo scorso gennaio da una direttiva dell'esecutivo in merito, e l'approvazione del Regolamento sulle delegazioni provinciali, rivisto alla luce del nuovo Statuto e presentato per il CEN da Luca Bellingeri.
é stato posto in discussione, a questo punto, il Regolamento sulle Commissioni, presentato per il CEN da Fausto Rosa, uno strumento previsto dal nuovo Statuto per definire il quadro in cui inserirne l'attività. Il dibattito che è seguito ha dimostrato che la questione Commissione è molto presente nella riflessione dei soci, quantomeno in quelli più avvertiti, e che è necessario definirne ancor meglio i loro scopi e il loro ruolo soprattutto in relazione all'attività dell'Esecutivo. Il Regolamento è stato approvato con l'inserimento di un emendamento presentato da diversi soci, fra cui il coordinatore della Commissione per i Servizi bibliotecari nazionali e tutela, Maurizio Messina, che rende più esplicita la necessità di un raccordo tra CEN e Commissioni, ma la discussione non si è esaurita. Lo stesso Presidente Poggiali ha preso l'impegno a nome del CEN di mettere all'ordine del giorno della prossima riunione dell'Esecutivo il problema delle Commissioni per predisporre un meccanismo che ne renda l'attività più proficua ai fini perseguiti dall'Associazione. Da ultimo è stato posto in discussione il Regolamento per l'istituzione e l'ordinamento dell'Albo professionale dei bibliotecari italiani: c'è da dire che l'assemblea ha trovato una consonanza quasi unanime con il progetto dell'Esecutivo nella stragrande maggioranza, consapevole, anche, dell'importanza del nuovo impegno e del ruolo sempre più centrale che l'Associazione si è assunto nell'ambito della nostra professione. Al di là di alcune modifiche formali, il testo è quello che per diversi mesi è stato messo in discussione attraverso gli organi istituzionali dell'Associazione e che ha messo i bibliotecari italiani di fronte ad una scelta importante: l'augurio che viene da questa assemblea genovese, forse troppo serena, ma certo attenta e sicura delle scelte, è che l'AIB sia in grado di sostenere con l'impegno di sempre questa sfida fondamentale, che non solo ci pone al pari delle altre associazioni professionali europee, ma è un punto apicale di una storia associativa pluridecennale, che ha visto i bibliotecari tra i più impegnati nell'innovazione non solo tecnico-scientifica, ma anche civile e sociale.
Questo è stato l'ultimo atto dell'Assemblea di Genova che ha dato a tutti i soci l'arrivederci a Torino che ospiterà il prossimo Congresso nell'aprile 1999, dove, ci auguriamo, si potrà verificare se dei molti semi gettati si potrà raccogliere già qualche frutto.