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Genova per noi: considerazioni sul XLIV Congresso nazionale AIB

di Mauro Guerrini


Pacate proteste di chi non ha potuto entrare nelle pur capienti sale degli ex Magazzini del cotone a causa dell'eccessivo affollamento (sale da 120 poltrone e oltre), pacate proteste di chi non ha potuto contare un numero elevato di persone nei propri stand per "eccesso di impegni dei convegnisti, di fatto impossibilitati a dedicare spazio sufficiente alla visita ponderata" (mail di Gabriele Lunati in AIB-CUR del 4 maggio): due fra i segni più evidenti del successo del 44. Congresso nazionale dell'AIB e della formula delle sessioni parallele. Pieno successo di pubblico, pieno successo scientifico, non ancora pieno successo commerciale (lato altrettanto importante della medesima faccia di ogni congresso), nonostante il record di espositori (circa 70). In pochi mesi i soci liguri sono riusciti a proporre un calendario ricco di temi di grande interesse in diversi settori: legislazione, catalogazione, standard, libro antico, Internet, architettura, biblioteche musicali, biblioteche universitarie, biblioteche per ragazzi, biblioteche pubbliche, biblioteche d'arte, biblioteche scolastiche, servizi per i non vedenti, rete informativa per le donne, iniziative europee..., tanti piccoli congressi all'interno di una grande convention. I liguri hanno rivoluzionato il desueto impianto tradizionale e hanno proposto il modello IFLA e di altre associazioni bibliotecarie. Innovazione e imitazione nel desiderio di partecipare l'AIB alla comunità internazionale anche negli aspetti formali, che poi diventano sostanziali. Problema aperto di Bibliotexpo: contenitore bello, ma collocazione infelice commercialmente a Trieste, contenitore pessimo ma collocazione forse felice a Napoli, contenitore ottimo ma collocazione dispersiva negli spazi a Genova, Çcon assenza di un percorso obbligato (tipo Autogrill, come qualcuno ha detto) per garantire a tutti un minimo di visibilità. Tutti gli espositori del terzo piano si sono lamentati per eccesso di decentramentoÈ (ancora Lunati in AIB-CUR). Un problema che ci auguriamo risolvano i soci piemontesi per AIB '99.
Aspetti positivi: contenitore ideale, forse il migliore d'Italia (o forse secondo alla Fortezza da Basso di Firenze?), organizzazione alberghiera impeccabile per gli invitati, buona per i partecipanti di base, saluto caloroso del presidente ligure, relazione del presidente concreta e documentata, saluto del sottosegretario puntuale e circostanziato (avvenimento raro), con buone notizie per le biblioteche statali (acquisto di nuovi edifici in varie parti d'Italia, fra cui a Genova, apertura di nuove sedi a Trieste, Cosenza, Bari, Potenza...), saluto per la prima volta del presidente del Comitato dei beni culturali, saluto per la prima volta del segretario IFLA, che, con la sua presenza, ha significato l'interesse della Federazione alla pecorella italiana, bene augurante per Genova (o Firenze o Roma) 2004? Saluto del sindaco di Genova (avvenimento inusitato), saluto dell'assessore alla cultura della provincia di Genova, saluto del prorettore per le biblioteche dell'Università di Genova. Relazione puntuale e rigorosa del segretario all'assemblea dei soci. Possibilità di usare computer, fax e posta elettronica, ampia possibilità di scelta di ristoranti e di locali nelle vicinanze degli ex Magazzini del cotone, scelta di non condizionare il lunch a una mensa. Cene di gala (Vip e Qip) in edifici molto belli e con un menu decente (peccato che alla cena Vip abbiano fatto storie per una grappetta non contemplata; che sia vero il luogo comune sui Genovesi?). Ottima la proposta di visitare a piccoli gruppi la Berio, inaugurata il 27 dal Presidente della Repubblica. Ulteriore prova di efficienza e di affabilità della segreteria nazionale che ormai "lavora a memoria", come ha affermato il segretario nella sua relazione. Lavoro eccellente di un numero elevato di soci liguri per tutto il tempo congressuale: alcuni – segregati volontariamente a turno in un bancone anulare posto al centro della grande hall – hanno provveduto a dare informazioni puntuali di carattere locale, prenotare gite; altri – liberati volontariamente per la città – hanno fatto da chaperon alla nuova Berio, raggiunta a piedi dalla sede congressuale, con un percorso storico, in più parti denso di tragedia.
Aspetti negativi: assenza di delegazioni straniere, assenza di rappresentanti della Regione Liguria (che la discussione su AIB-CUR condotta dal personale tecnico abbia inibito il personale politico?), problema non risolto dei bibliotecari statali, problema non risolto di molti bibliotecari impegnati localmente e nazionalmente che non partecipano all'avvenimento professionale più importante dell'anno, assenza di un ufficio per la riproduzione di qualità delle relazioni (la buona volontà non è sufficiente), segnaletica insufficiente fuori dal congresso, Bibliotexpo (già detto).
Considerazioni. La struttura in sessioni parallele va considerata positivamente, tuttavia qualcosa dovrà essere aggiustato. Il calendario dovrebbe essere scandito con maggiore attenzione. Le sessioni parallele – scimmiottando il linguaggio moriano – dovrebbero essere integrate, non alternative. In altre parole una sessione sul libro antico e una sessione sul libro per ragazzi possono svolgersi in concomitanza (parallelo alternativo), una sessione sulla catalogazione e una sugli standard non dovrebbero, invece, svolgersi in contemporanea. Sarebbe bene che sessioni che interessano la medesima tipologia professionale si svolgessero in orari differenziati (per esempio, una dalle 9 alle 12, una dalle 12,30 alle 14,30) (parallelo integrato o volendo, parallelo sequenziale), da rendere possibile a uno stakanovista di seguirle tutte (perché non ipotizzare una gara a punteggio, tipo libretto dei rifugi di montagna? ogni sessione tot di punteggio; chi ottiene 100 punti vince a scelta una copia di DDC21 o il dossier delle polemiche apparse in AIB-CUR!). In ogni caso andrebbe evitato di concentrare in un giorno gli appuntamenti che suscitano l'interesse di molti soci. I relatori dovrebbero imparare a parlare entro dieci minuti (massimo quindici) e dovrebbero sapere che le comunicazioni presentate al congresso annuale dei bibliotecari hanno lo scopo di aggiornare su cosa avviene nel settore e hanno un taglio diverso dalle relazioni presentate a un seminario di studio o a un congresso scientifico. I lavori dell'ultimo giorno dovrebbero chiudersi in tarda mattinata. La maggior parte dei convegnisti e degli espositori partono al pomeriggio. Il 30 aprile, alle 18,40, al termine della Sessione catalogazione (ultima a chiudersi), si è presentato uno spettacolo desolante: stand sbaraccati, cartacce per terra, segreteria AIB nazionale e ligure fuggite, attesa di un taxi sotto una pioggia battente, la medesima che con il vento (Bora, Grecale, Maestrale...) ci accompagna nelle stazioni di mare in cui si è tenuto ultimamente il congresso (sono certo che l'anno prossimo a Torino il tempo sarà come l'avremmo voluto a Napoli).
L'assemblea straordinaria dei soci ha approvato all'unanimità, con sei astensioni, la modifica all'art. 3 dello statuto che attribuisce all'AIB la tenuta dell'albo professionale dei bibliotecari italiani, mentre l'assemblea ordinaria ha approvato i bilanci, il regolamento per l'istituzione e l'ordinamento dell'Albo professionale dei bibliotecari italiani e i nuovi regolamenti delle commissioni e delle delegazioni provinciali (recita così il comunicato della segreteria AIB, diffuso tempestivamente via AIB-CUR. Nota: AIB-CUR svolge un servizio essenziale). Un traguardo raggiunto dopo una marcia durata anni, risolto in pochi minuti, ma costato ai soci che vi hanno lavorato impegno e determinazione encomiabili, da Luigi Crocetti nella fase iniziale a Alberto Petrucciani nella fase mediana e conclusiva. La capacità e la maturità di un'associazione consistono proprio in questo: preparare il terreno tramite documenti, dibattiti, bozze preparatorie e arrivare all'approvazione quando la professione è pronta perché consapevole e convinta. Il voto diviene una pura formalità.
Il congresso ha dimostrato che vi è stato un salto generazionale. I quarantenni hanno saldamente in mano la gestione di questa AIB rinnovata, che cerca la qualità e il riconoscimento del bibliotecario come professione, di questa AIB che si assume le proprie responsabilità con i soci e con gli interlocutori (primo fra tutti il Ministero BBCCAA), che lavora per commissioni e gruppi di studio, che cura pubblicazioni di ottimo livello (dal "Bollettino" ad "AIB notizie" alle varie collane). Parlo dell'AIB nazionale, perché l'AIB nella sua articolazione regionale presenta ancora carenze, dovute a molti fattori da analizzare, ma non ora.
Il congresso di Genova è stato un ottimo momento d'informazione (come non accadeva da tempo) e d'incontro, complice il bel centro storico e i suoi locali, dove amici hanno finito la giornata a bere una grappa o una birra, parlando e sparlando fino alle due o alle tre di notte.


GUERRINI, Mauro. Genova per noi. Considerazioni sul XLIV Congresso nazionale AIB. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 5, p. 18-19.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-07-01 , a cura di: Andreas Zanzoni