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Biblioteche scolastiche

di Antonella Braga


Al tema delle biblioteche scolastiche è stata dedicata una delle sessioni pomeridiane dell'ultima giornata del congresso. Dopo l'introduzione della coordinatrice della sessione, Maria Luisa Boero dell'IRRSAE Liguria e il saluto del Provveditore agli studi di Genova, i lavori sono entrati nel vivo con la relazione di Luisa Marquardt, sino all'anno scorso attivissima coordinatrice della Commissione AIB per le biblioteche scolastiche. Nel suo intervento, dedicato alle Linee guida sulle competenze del bibliotecario scolastico (trattate da S.K. Hannesdottir nel libro recentemente tradotto e in procinto di esser pubblicato nella collana dei ÇRapporti AIBÈ), la Marquardt ha illustrato le tre aree – biblioteconomica, gestionale e didattica – e le abilità relative in cui il suddetto documento propone di articolare la competenza di questo Çprofessionista dell'informazione e dell'innovazione didatticaÈ.
Commisurando il discorso alla realtà italiana, la relatrice ha rilevato la carenza di una formazione adeguata in questo settore, a fronte di un grande bisogno formativo attualmente presente nelle scuole italiane, testimoniato fra l'altro dal successo ottenuto dal corso di formazione per docenti bibliotecari, A scuola di biblioteca, organizzato dal Ministero della pubblica istruzione e dal Ministero per i beni culturali e ambientali con la collaborazione dell'AIB, purtroppo destinato a soli quaranta partecipanti rispetto ai più di duemila che ne avevano fatto richiesta. Il corso si dovrebbe concludere nel prossimo autunno con la produzione di un pacchetto formativo dedicato ai bibliotecari scolastici e suddiviso nelle tre aree di competenza previste dalle linee guida.
Luisa Marquardt ha, infine, parlato di altre due iniziative relative alle biblioteche scolastiche: la ricerca svolta dalla BDP di Firenze nel 1997 mediante una rilevazione condotta tramite questionario somministrato a un campione di 2316 scuole italiane, l'analisi della normativa e della letteratura professionale italiana e straniera e visite di studio, e il corso di formazione post-universitario per bibliotecari scolastici, organizzato presso il Dipartimento di scienze dell'educazione dell'Università di Padova nell'anno accademico 1997-1998.
é poi seguito l'intervento di Claudio Bianchi dell'ITC Abba di Brescia, che ha parlato del progetto Abbabourg, dedicato all'utilizzo didattico della biblioteca scolastica. Presentato al XXXIX Congresso AIB di Selva di Fasano nel 1993, il progetto Abbabourg fa il primo bilancio dopo cinque anni di vita. é stato possibile inserire nel Progetto educativo d'istituto, potendo contare sulla presenza di qualificato e stabile personale provinciale e su una biblioteca ben organizzata e con una ricca dotazione, un progetto didattico interdisciplinare finalizzato all'uso competente dell'informazione e alla ridefinizione dei curricoli attraverso un ridimensionamento dei contenuti in favore della abilità. Nell'anno scolastico 1996-1997, ottenuto dal Provveditorato di Brescia il distacco di un docente su tale progetto, è stato possibile svolgere un lavoro con tutte le classi del biennio (circa 300 alunni), purtroppo nell'anno scolastico successivo il distacco non è stato rinnovato e il lavoro è proseguito in scala più ridotta, anche se esteso alle classi superiori che negli anni del biennio avevano seguito la parte propedeutica del progetto.
Concludendo il suo intervento, Claudio Bianchi si è, quindi, detto soddisfatto dei risultati raggiunti, ma ha evidenziato anche alcuni limiti del progetto, legati soprattutto all'impossibilità di assicurare stabilità e continuità alle iniziative promosse, in assenza di una legislazione chiara.
Giacomo Bottino del Liceo scientifico Cassini di Genova si è invece soffermato sull'analisi dei rapporti fra il libro e i nuovi prodotti multimediali e ha esaminato i cambiamenti di mentalità e di approccio metodologico che lo sviluppo tecnologico richiede agli insegnanti e ai bibliotecari scolastici.
é stato poi il turno di Marina Bolletti del Liceo scientifico Cornaro di Padova, che ha dimostrato, partendo dalla sua personale esperienza, come una biblioteca scolastica ben organizzata e funzionante possa effettivamente incidere sulla qualità della didattica e sull'organizzazione della scuola in cui è inserita, radicandosi e crescendo nella comunità scolastica.
La Bolletti ha ripercorso le tappe di uno sviluppo attraverso la propria personale esperienza, avviata nel 1990 quando ottenne un distacco su progetto (poi rinnovato di anno in anno) per dedicarsi a tempo pieno alla biblioteca. L'arricchimento delle dotazioni e la riorganizzazione dei cataloghi, una serie di iniziative di didattica della biblioteca e di didattica della ricerca, che hanno coinvolto numerosi insegnanti e allievi, hanno avuto come conseguenza l'incremento del numero di presenze in biblioteca e il riconoscimento del suo ruolo specifico nel processo d'innovazione della didattica. In caso di ridimensionamento o riduzione dell'attività della biblioteca, la vita stessa del "Cornaro" ne risentirebbe, perché la biblioteca è ormai radicata nella scuola e riflette i progetti di lavoro, di lettura, di ricerca degli insegnanti e degli allievi.
La sessione si è conclusa con l'interessante contributo di Anna Rita Garibaldi che ha efficacemente e appassionatamente illustrato le numerose attività, avviate nella scuola elementare di Sestri Levante dove insegna, perché sia sviluppato, sin dalle prime classi, l'incontro con la lettura e col libro in un ambiente biblioteca che coinvolga anche i genitori degli alunni. Delle varie iniziative ha particolarmente sottolineato l'attività di autofinanziamento per organizzare mostre, incontri con gli autori e altri eventi legati alla biblioteca.


BRAGA Antonella. Biblioteche scolastiche. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 6, p. 8.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-07-19 , a cura di: Andreas Zanzoni