AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 6/98

intervista a cura di Elisabetta Forte


AIB notizie non poteva non focalizzare l'attenzione sulla "esperienza" della nuova Berio. Una grande avventura, vissuta con un'irresistibile e personalissima pacatezza di toni da Fernanda Canepa, responsabile dell'automazione della nuova biblioteca.

D.: Un ideale coupon per accompagnare i lettori di "AIB Notizie" nella prima tappa dell'impegnativo viaggio tra le nuove biblioteche, intrapreso dall'AIB.
R.: Vagheggiare una zona franca dello spirito, ritagliare nel frastuono della città uno spazio in cui assaporare il silenzio e l'incanto di una sospensione e percepire il brusio immateriale delle intelligenze, il legame con le passate generazioni che inviano messaggi ad ogni angolo: progettare una biblioteca è tutto questo e ancora altro. Se poi dal progetto si giunge alla realizzazione come è successo per Genova con l'inaugurazione della nuova sede della Biblioteca Berio, l'emozione è veramente grande, analoga a quella che provammo noi genovesi quando si aprirono nel 1992 i cancelli del Porto antico e riscoprimmo il profumo e i colori del mare sulle facciate delle vecchie case del centro storico.
Ancora adesso, sulla polverosa galleria che attraversa il cuore della città percorsa dal rombante traffico urbano, è appeso uno striscione: "La Biblioteca Berio è qui sopra": sopra la galleria cioè, in alto. Alzate gli occhi e in mezzo al verde vedrete sbucare alcuni elementi del complesso architettonico. La biblioteca sovrasta la città pur essendovi incardinata. Un tempo su quella collina verdeggiavano gli orti coltivati dell'antico Seminario e mura di cinta proteggevano la quiete degli studi teologici: oggi, quasi in una continuità ideale, alcuni alberi secolari circondano in un abbraccio il complesso dell'edificio che ospita oltre alla Biblioteca pubblica anche la Biblioteca Franzoniana, ricca di fondi prestigiosi.
E l'emozione continua... Una rampa in mattoni rossi, com'è nella tradizione del paesaggio ligure, vi conduce all'ingresso dove si apre una galleria trasparente. Percorrendola, attraversate il cortile – novello chiostro per un pubblico laico – tappezzato di erba appena tagliata. Cespi di rosa occhieggiano tra cespugli di lavanda e le piante di olivo sembrano già essersi acclimatate. Comincia a questo punto la scoperta della biblioteca, un edificio che si sviluppa su sei piani e scende in profondità su tre livelli di magazzino librario. Rovesciato lo stereotipo della biblioteca prigione mentale rinchiusa su se stessa, enigmatico e cupo labirinto dove solo scaltrite menti possono orientarsi (come non pensare ai suggestivi emblemi della fortezza ne Il nome della rosa o dell'appartamento privato nell'Auto da fé di Canetti?), questa biblioteca vuole essere un luogo dell'accoglienza e del piacevole trascorrere del tempo, curiosando tra libri e computer. Invitanti e comode poltrone vi aiutano a riscoprire quanto è piacevole il tempo senza orologi e cellulari squillanti, mentre la mano sfoglia pigramente una bella rivista; le stazioni multimediali invogliano anche i meno esperti a provare il battesimo del "clic" e ad acquisire confidenza con quegli strumenti che stanno entrando sempre più nelle nostre case, nella vita di tutti i giorni, nel corredo delle conoscenze della società dell'informazione.
Il passato della biblioteca è custodito in un magazzino che si trova al centro dell'edificio e ci tramanda la passione di bibliotecari, studiosi e collezionisti che contribuirono nei secoli ad arricchire il pregevole patrimonio librario delle sue collezioni antiche. L'informatizzazione ha fatto capolino anche qui, ed una parte di manoscritti e rare edizioni è fruibile in versione elettronica. Ma non stancatevi di esplorare le sale della biblioteca, come la sezione periodici dove sono esposti i pezzi più pregevoli delle collezioni o l'ultimo piano dove vi aspetta ancora una sorpresa architettonica: un soffitto in legno che apre riquadri azzurri di cielo sovrasta un soppalco dove si trova la Raccolta Locale. Qui potete documentarvi e trarre suggerimenti per conoscere e studiare la nostra Liguria e quindi – speriamo – ripromettervi di ritornare, e ritornare ancora.
D.: Il diario di un rapporto tra bibliotecari e architetti ai tempi del cantiere della Berio e oggi prima della consegna "chiavi in mano" della De Amicis.
R.: Dando uno sguardo all'indietro e partendo dalla mia esperienza personale, posso dire che tutta la mia vicenda professionale di bibliotecaria è stata negli ultimi dieci anni attraversata dalla convinzione che la trasformazione dei servizi per cui lavoravamo nella vecchia sede si inseriva già nel progetto di trasferimento in una sede dove gli spazi si sarebbero ampliati, le risorse tecnologiche sarebbero state finalmente adeguate e l'organizzazione stessa dei servizi avrebbe subito un radicale cambiamento. Ricordo alcune date: tra gli anni 1985-1992 si concretarono i lavori relativi al settore sud dell'imponente Complesso dell'ex Seminario, dove si erano nel frattempo insediate in tempi successivi sia la sede della Cariplo S.p.A. che la Biblioteca Franzoniana. La ristrutturazione del settore sud viene a coincidere con la storia recente della sede della Berio, che viene così sinteticamente descritta dall'architetto Piero Gambacciani, responsabile del progetto architettonico dell'intero Complesso: "due ali che prolungano i lati est e ovest del quadrilatero seicentesco spinti contro la collina e uniti all'estremità dal corpo delle scuderie a formare un secondo chiostro". Intorno al nuovo chiostro presero forma le nuove strutture oggetto sia di ristrutturazione e rivisitazione (cappella, sottocappella, ex scuderie) che di nuova costruzione (il corpo principale, che si articola su 7 livelli fuori terra e 3 livelli interrati adibiti a magazzino librario). I consulenti esterni che collaborarono strettamente con lo staff bibliotecario sono stati per quanto riguarda quindi il progetto edilizio l'arch. Piero Gambacciani e per la progettazione dell'allestimento degli interni l'arch. Gianfranco Franchini.
Nel 1990 fu approvato dalla civica amministrazione l'acquisto da parte di una società dell'area dell'ex seminario da destinarsi a sede della Biblioteca Berio; nel novembre del 1995 l'edificio venne consegnato al Comune di Genova. Nell'agosto del 1996, sulla base dello stanziamento per i lavori edili e impiantistici e della consegna degli elaborati progettuali da parte dei professionisti e dei civici servizi coinvolti nel progetto, presero avvio le procedure di gara per l'esecuzione di lavori, l'acquisto di arredi e l'assegnazione di forniture. Riunioni, incontri, sopralluoghi, procedure di gara hanno coinvolto secondo le specifiche competenze il personale della biblioteca. Si è cercato anche di curare l'aspetto della comunicazione interna sull'avanzamento del progetto organizzando periodicamente in biblioteca incontri esplicativi e visite nella nuova sede.
Mentre sono tuttora in corso le procedure per l'assegnazione di alcuni ulteriori servizi previsti nella nuova Berio (il bar, che sarà dotato di apparecchi TV per la ricezione di programmi informativi e arredato per la lettura dei quotidiani; lo spazio per le novità libri e dischi che sarà aperto nella sottocappella; il servizio garage riservato agli utenti, con tariffe ridotte) si infittisce a ritmo serrato l'agenda degli incontri per l'allestimento della nuova De Amicis, consulente l'arch. Franchini. La sede della Biblioteca internazionale per la gioventù si inserirà nel complesso dei Magazzini del Cotone nel porto Antico, in una zona della città che già tutti noi genovesi tendiamo a identificare come uno spazio dove i bambini recuperino il contatto che la città intrattiene con il mare (l'acquario, il porticciolo, il faro della Lanterna) e in biblioteca ritrovino il gusto del viaggio fantastico attraverso la lettura e i nuovi media elettronici.
D.: A Fernanda Canepa il compito di raccontarci i primissimi giorni di vita alla Berio, com'è viverci da bibliotecari, e appena spente le luci dei festeggiamenti, come si vorrebbe che fosse vissuta dagli utenti e dalla città.
R.: Per evocare sempre il mare, l'afflusso della cittadinanza nella nuova sede è paragonabile al lento e inarrestabile alzarsi della marea. I dati statistici relativi al primo mese di apertura indicano oltre 7000 visitatori, 1368 nuovi iscritti al servizio prestito, oltre 5000 libri dati in prestito. Moltissimi i volti nuovi rispetto ai frequentatori abituali della vecchia sede. Intere famiglie in visita, persone che per la prima volta varcavano l'ingresso di una biblioteca e cittadini che orgogliosamente si appropriavano di un nuovo tassello della loro città. Il programma delle manifestazioni e degli avvenimenti che hanno costellato, a partire dal giorno dell'inaugurazione del 27 aprile, tutto il mese di maggio (gli incontri pomeridiani del mercoledì che prevedevano seminari, incontri di poesia e recital teatrali e musicali; gli spettacoli musicali del venerdì sera con contemporanea apertura delle sale di lettura della biblioteca; le mostre bibliografiche e fotografiche; le innumerevoli visite guidate) hanno senza dubbio favorito l'accrescersi e lo stabilizzarsi dell'alta marea. La trasformazione radicale che comporta il passaggio da una biblioteca a magazzino interno a una biblioteca che dispiega nei cinque piani aperti al pubblico circa 60.000 volumi a scaffale aperto ha avuto una diretta ripercussione sull'organizzazione del lavoro. Diventa per tutti noi indispensabile un orientamento generale dell'intera biblioteca al reference e all'assistenza all'utente, che ha bisogno di bussole per orientarsi, di strumenti conoscitivi per sfruttare pienamente i servizi offerti. D'altro canto, l'informatizzazione del catalogo, del servizio di prestito e di prenotazione, della richiesta dei libri a magazzino, oltre a comportare l'acquisizione di nuove competenze da parte di chi opera in biblioteca, favorirà anche l'utilizzo self-service di alcuni servizi (consultazione dei terminali catalogo, postazioni Internet, laboratorio informatico e linguistico, banche dati e CD-ROM multimediali).
Naturalmente non mancano criticità e problemi. Una biblioteca orientata al reference richiede un potenziamento degli organici; l'informatizzazione diffusa comporta il rafforzamento dei percorsi formativi; l'organizzazione di attività culturali e di manifestazioni collaterali impegna ulteriori energie e risorse. Pur avendo aumentato rispetto alla vecchia sede il numero dei posti a sedere (da 188 a 375), ci sono momenti della giornata in cui non si trova più un posto libero, soprattutto perché – come del resto in molte città universitarie – moltissimi studenti utilizzano la biblioteca pubblica per prepararsi sui testi d'esame. Abbiamo così assistito a un deflusso proprio della componente non universitaria della popolazione cittadina, che rivendica silenziosamente e a volte con aperte proteste il diritto di usufruire di uno spazio pubblico aperto a tutta la città. Dovremo quindi prendere delle decisioni al riguardo, probabilmente riservando, come già si fece nella vecchia sede, solo una percentuale dei posti all'esclusiva lettura di appunti e testi d'esame.
L'interesse suscitato dai nuovi servizi multimediali ha comunque attirato nuove fasce di utenti che scoprono la biblioteca come un luogo piacevole dove trascorrere il tempo e dove trovare risposte alle proprie esigenze intellettuali e creative. Vorremmo davvero che attraverso la Berio i nostri concittadini vedessero realizzati i principi del Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche e percepissero quindi la biblioteca "come forza vitale per l'istruzione, la cultura e l'informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne".


AIB notizie incontra Fernanda Canepa, intervista a cura di Elisabetta Forte. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 6, p. 2-3.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-07-19 , a cura di: Andreas Zanzoni