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Finché c'è comunicazione, c'è speranza...
(negli istituti culturali e altrove)

di Michela Ghera


Non è mai semplice affrontare determinati temi nell'ambito del nostro settore di lavoro: uno di questi è sicuramente l'insieme di difficoltà con le quali, più o meno quotidianamente, le nostre biblioteche si scontrano. Ho spesso notano come frequentemente, all'inizio di riunioni o incontri o briefing interni, la premessa costante è la lamentatio sui mali e le preoccupazioni che affliggono il povero bibliotecario. Ora, va pure bene il diritto al mugugno di genovese memoria, però sono convinta, ancora, che condividere è già molto risolvere. La nostra realtà di biblioteche inserite e facenti parte integrante di istituzioni culturali, a interesse locale, nazionale, internazionale, comporta una serie di oneri e onori: il mondo accademico è maggiormente coinvolto nelle varie attività, con riscontri positivi quali la segnalazione di nuove acquisizioni, più specializzate, la ricerca bibliografica e documentarista sempre più esigente e indispensabile, la velocità nei servizi; di contro, il personale è decisamente insufficiente rispetto alla mole di lavoro esistente, il budget economico è altalenante, legato com'è agli stanziamenti pubblici o privati e sempre più difficilmente rendicontabili; ma il fattore che credo sia più pressante è la difficoltà di segnalare in modo soddisfacente la ricchezza delle raccolte conservate nelle nostre biblioteche, generalmente basate su un nucleo primario appartenente alla biblioteca privata di un personaggio storico di notevole spessore culturale. Il posseduto delle nostre biblioteche spazia da patrimoni bibliografici riguardanti specifici periodi storici, italiani o stranieri, a fondi di documentazione di diverse personalità o movimenti che hanno caratterizzato la vita politica o culturale del nostro paese: tali fondi sono istituiti nel tempo da cultori specializzati e amanti della ricerca che nel corso di una vita hanno formato una biblioteca personale destinata a rimanere unica per il valore scientifico e storico delle raccolte risultanti. Il materiale documentario è composto da: libri antichi e moderni, periodici e bollettini storici, miscellanee e carte più attinenti a letteratura grigia, manoscritti, spartiti e materiale fotografico, stampe e manoscritti relativi a viaggi ed esplorazioni, microfilm e le più recenti basi di dati bibliografiche.
Emerge e sempre più dovrà emergere la dimensione internazionale di questo vastissimo materiale che, per tipologia e carattere, spazia tra le più varie discipline: infatti i rapporti che un singolo personaggio o un movimento allacciavano nel corso di un periodo storico coinvolgevano necessariamente i protagonisti e la storia di altri paesi europei ed extra europei; il risultato è la costituzione di fondi di testi italiani e stranieri in continuo accrescimento, strettamente complementari, che creano percorsi di sapere specializzati in qualità e quantità, indispensabili alla completezza delle diverse materie incrementate da altre biblioteche. é quindi conseguenza inevitabile, anzi indispensabile, fornire all'utente non solo il materiale della ricerca desiderata, ma una vera e propria mappa metodologica e pratica: deve sapere dove andare e cosa cercare per ricostruire e scoprire i dati più specifici, le informazioni più determinanti, gli episodi salienti della propria indagine.
Per tutte queste ragioni diventa sempre più importante la circolazione delle informazioni sulle raccolte e sui fondi presenti nei nostri centri: tramite classici bollettini, bibliografie tematiche, la costituzione di siti informativi in Internet dobbiamo arrivare a contattare il potenziale lettore e istituire un canale diretto tra i centri di documentazione pubblici e privati diffusi sul territorio nazionale ed internazionale.
é un impegno e un proposito, un appello a tutti gli istituti culturali sparsi in Italia, perché contribuiscano a rendere visibili, apprezzate, utilizzate e utilizzabili queste realtà patrimoniali, perché fin da subito si possa lavorare affinché la fruizione dei materiali posseduti sia inserita nel grande circuito informativo italiano come elemento di un unico percorso di ricerca e di conoscenza.


GHERA Michela. Finché c'è comunicazione, c'è speranza... (negli istituti culturali e altrove). «AIB Notizie», 10 (1998), n. 7, p. 7.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-08-03 , a cura di: Andreas Zanzoni